Anteprime Vini 2020: qualche domanda prima della... Prima! / 1
Question time con Leonardo Romanelli
Alla vigilia delle Anteprime Vini Toscani 2020 abbiamo intervistato alcuni dei più esperti giornalisti del settore per scoprire con quali curiosità, domande e attese si presentano quest’anno ai banchi d’assaggio…
LEONARDO ROMANELLI
Gambero Rosso e Intravino
CONSORZIO VINO CHIANTI …”CHIANTI LOVERS”
La curiosità legate a quello che sarà il Chianti che verrà. Ovvero la fisionomia che intende adottare questa tipologia in un’ottica futura. Non sono poche le novità proposte come modifica al disciplinare, nel corso degli ultimi mesi, in una denominazione molto grande e differenziata, dove le sottozone hanno indubbiamente la loro personalità spiccata: diventa curioso per il degustatore capire il nuovo percorso e chi l’adotterà. Sarà il Chianti un vino che gioca la sua sfida su freschezza e bevibilità, o un prodotto che può vestire l’abito scuro della longevità ed austerità? Sarà un piacere scoprirlo.
CHIANTI CLASSICO
Per un degustatore curioso, le anteprime appaiono sempre più stimolanti, soprattutto se si osservano le tipologie proposte, ovvero annata, Riserva e Gran Selezione, oltre a ricordarsi della differenza di microclima dei vari territori: il Chianti Classico è una denominazione in grado di unire tutti sotto l’egida del sangiovese, ma allo stesso tempo in grado di valorizzare le peculiarità di ogni comune, che ha una propria tradizione, legata al clima, al terreno e all’opera dell’uomo. Andrò in cerca di capire come la definizione stilistica di ogni prodotto abbia assunto maggiore precisione, senza tralasciare anche il potenziale di longevità.

VERNACCIA SAN GIMIGNANO
La curiosità dell’assaggio sarà data dalla capacità di scoprire le particolarità della Vernaccia nella versione Riserva: il vero potenziale di questo vitigno è proprio collegato alla longevità, una caratteristica troppo a lungo dimenticata, privilegiando l’immediatezza di beva. La Vernaccia dimostra di essere un vitigno plastico, adatto sempre a soddisfare le aspettative nella versione annata. Considerata a lungo rigida e introversa, si è rivelata nel corso degli ultimi anni un vino meno riservato e comprensibile da tutti, riservando notevoli soddisfazioni.
NOBILE MONTEPULCIANO
Dopo molti anni che manco da Montepulciano, tornare ha il sapore della riscoperta del prugnolo gentile, nome locale per il sangiovese, che qui si esprime in uvaggio. Il Rosso, la versione annata e la Riserva. Nel primo caso, un vino che può davvero trovare il passo per convincere il pubblico che cerca vini di sostanza, ma dotati di beva; nel secondo caso, l’espressione più strutturata ma dove sarà importante capire l’uvaggio utilizzato per definire lo stile. La Riserva è sempre interessante per scoprire la capacità di evoluzione, solitamente in grado di fornire bouquet intriganti.

BRUNELLO di MONTALCINO
Sarà intrigante capire il potenziale di un’annata come quella del 2015 definita eccezionale, che ha messo quasi in crisi quella precedente, considerando i boatos che si erano creati: ci si aspetta dunque un grande risultato. A volte le troppe aspettative possono rimanere deluse, ma non sembra il caso per l’unica denominazione nella quale il sangiovese grosso domina il campo, senza compagni di avventura ed intermediari. Se già il territorio rappresenta la culla del vitigno più rappresentativo della Toscana, nelle annate adatte è lecito aspettarsi un puro godimento, andando addirittura a capire come potrà essere la versione Riserva.