Leonardo e Firenze
A Palazzo Vecchio una mostra celebra il legame tra Da Vinci e la città .
Dodici carte vergate da Leonardo, provenienti dalla veneranda Biblioteca Ambrosiana e proposte in un percorso a cura di Cristina Acidini. E' la mostra ‘Leonardo da Vinci e Firenze. Fogli scelti dal Codice Atlantico’.
Cinquecento anni fa, nel castello di Clos-Lucé, in Francia, moriva Leonardo da Vinci. Aveva lasciato Firenze da oltre dieci anni, ma alla sua città era rimasto profondamente legato. Per tutta la vita si definì ‘pittore fiorentino’, chiese nelle volontà testamentarie di essere sepolto nella ‘giesia de sancto Fiorentino de Amboysia’ e dedicò uno dei suoi ultimi ricordi scritti, l’anno prima di morire, al serraglio dei leoni che si trovava dietro Palazzo Vecchio. Il foglio dedicato all’animale totemico di Firenze, testimonianza di un ricordo ancora vivissimo, porta la significativa data del 24 giugno 1518, giorno del patrono cittadino. Il Codice Atlantico, conservato nella storica biblioteca di Milano, è composto da 1119 fogli, contenenti per lo più scritti e disegni di Leonardo. Questo straordinario patrimonio grafico non è certo sconosciuto.
Oltre alle edizioni integrali, che hanno seguito la prima curata dall’Accademia dei Lincei nel 1884, non si contano le ricerche e le pubblicazioni sui vari fogli a cura di studiosi di tutto il mondo. Inoltre, dopo l’imponente lavoro di restauro del Codice, nel 2008, la Biblioteca Ambrosiana stessa ha organizzato ben ventiquattro mostre, presentando diversi raggruppamenti tematici corrispondenti ai molteplici interessi di Leonardo e contribuendo così a mettere a fuoco la portata e la natura del suo ingegno. Contraltare delle opere su carta, un solo quadro. Proveniente dalla Pinacoteca Ambrosiana, cui è stato donato nel 2013, il dipinto è attribuito a Gian Giacomo Caprotti detto Salaino e raffigura il Busto del Redentore.
Palazzo Vecchio - piazza della Signoria - tutti i giorni 9-19, gio 9-14 – 12,50 euro – fino al 24 giugno 2019