Tre cose che farò al VINITALY
Noti wine journalist toscani ci anticipano i loro giorni a Verona.
Alla vigilia del Vinitaly (Verona 7-10 aprile 2019) chiediamo a noti wine journalist toscani di anticiparci le principali curiosità che si augurano di soddisfare visitando la grande manifestazione del vino italiano.
ALDO FIORDELLI
Parteciperò a Interpretazioni diverse, identità unica, degustazione di Montepulciano d'Abruzzo compresi i mitici Valentini e Pepe
Assaggerò i 2016 di Bolgheri, per i quali c'è giustamente grande attesa
Se non invitato cercherei di imbucarmi alla festa di Allegrini a Villa della Torre, ogni anno evento mondano clou del Vinitaly.
CHIARA GIOVONI
1 bollicine bollicine bollicine: dal Trentodoc al Franciacorta passando dall’Oltrepo Pavese all’Alta Langa, arrivando a Prosecco sia DOCG che DOC e senza dimenticare il Lambrusco!
2 il Vinitaly dei “vignerons”: non perdersi assolutamente i vignaioli FIVI pad.8 e VI.TE al pad.F
3 risparmiare qualche energia per gli appuntamenti “fuori salone” perché Vinitaly & the city è ricco di iniziative (compreso il God Save The Wine di Martedì al Due Torri)!
ANDREA GORI
La prima cosa che farò all'interno della fiera è visitare la sezione ViTe (che prende il posto di Vivit) dedicata ai vini biologici, biodinamici e naturali, presieduta dal produttore toscano Gabriele Da Prato. Un settore in crescita che mi interessa molto per la storia, per la spinta passionale di chi ci lavora e anche per scoprire sapori inediti e comunque novità interessanti.
Prenderò sicuramente parte ad alcuni seminari e degustazioni che ritengo utili e stimolanti. Ne cito tre: il convegno sul Giappone, mercato orientale in crescita, che gratifica sempre di più l'export vitivinicolo italiano, meta privilegiata da produttori illuminati come ad esempio Marilisa Allegrini (martedì 9 aprile alle 14, al PalaExpo A2, al primo piano, evento organizzato da Vinitaly International Wine2Digital).
Per concludere, lascio uno spazio, a cui tengo molto, per l'improvvisazione. Girando per i padiglioni di Vinitaly si fanno mille incontri e si scoprono perle inaspettate: bottiglie incredibili, personaggi che non ti aspetti o vecchi amici, storie intriganti legate a questo magico mondo che ruota intorno alla vigna. E se resta un po' di energia, consiglio a tutti di proiettare lo sguardo anche fuori dalla fiera. Verona è un gioiello unico e viverlo di notte può riservare meravigliose sorprese.
LEONARDO ROMANELLI
Farò l’esploratore - Alla ricerca di quei vini che non hanno ancora conquistato la ribalta e che nascondono un potenziale da raccontare
Alla ricerca di nuove tendenze - Esiste la moda anche nel Vino e cerco di capire se quella del rosato è ancora in pieno spolvero o se sta mostrando i primi segni di cedimento, così come quella delle bollicine.
Alla Ricerca della longevità - Grandi denominazioni da analizzare con le vecchie annate in degustazioni definite verticali.
STEFANO TESI
Comincio annunciando ciò che certamente non farò.
 Per rispetto verso chi le organizza, non farò un calendario delle conferenze stampa e non prenderò appuntamenti, perché il Vinitaly pare fatto apposta per "bucare" qualsiasi rendez-vou. Quindi mi affidero' all'allegra casualità che contraddistingue il (e piace, stranieri inclusi, del) Vinitaly, in contrasto col puntualissimo Prowein tedesco.

Unica eccezione, la presentazione del Premio Aset-Igp Giulio Gambelli 2020 per il miglior enologo dell'anno under 40: sarà allo stand del Consorzio della Vernaccia di San Gimignano, martedì 8/4 alle 12.

E passiamo alle altre due cose che certamente farò:

1) una visita a tappeto di tutti gli stand di produttori di paesi "strani": il vino è uno straordinario filone di viaggio e la fiera è un'occasione imperdibile per approfondire certe destinazioni.
2) un focus controcorrente sui vini dolci: in un momento in cui la loro sorte commerciale pare segnata, qualcosa invece mi dice che potrebbero presto avere una riscossa e non voglio farmi trovare impreparato.