Una Pieve per il Nobile
Novità nel mondo del Vino Nobile di Montepulciano. Nuova menzione per un’importante partita di bottiglie e nuova etichetta per la promozione.
Accerchiato dalle terre del Chianti Classico da una parte e del Brunello di Montalcino dall’altra, pure in storica competizione nominalistica con l’altro Montepulciano, quello d’Abruzzo, il Vino Nobile della nostra amata cittadina toscana è impegnato da sempre in una non facile “battaglia” per affermare il proprio valore e sancire un più esatto riconoscimento.
La nuova “campagna d’autunno” lanciata dal brillante Consorzio che lo rappresenta, presieduto da Andrea Rossi - un tour promozionale, “The History Teller” per le città dello stivale - ha fatto tappa a Firenze nel nuovo elegante Chic Nonna di Vito Mollica in Palazzo Portinari.
Per questa che è stata la prima Docg d’Italia (1980) si è trattato di presentare la nuova etichetta consortile progettata dallo studio grafico Aldo Segat & Partners, una corretta sequenza di lettura che ben capitalizza l’aspetto culturale e territoriale. Ma anche il vino che uscirà sotto la nuova insegna Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”:.
Si tratta di oltre 40 aziende che con la vendemmia 2021 hanno selezionato una partita di Vino Nobile di Montepulciano atto a divenire “Pieve”. Circa 500mila le bottiglie previste in uscita per la prima annata disponibile (la 2024), pari al 10% circa della produzione di Vino Nobile di Montepulciano. Rispetto allo scorso anno, data di presentazione del disciplinare, dopo la delibera positiva da parte della Regione Toscana (primo step dell’iter), ora il Consorzio aspetta l’ok definitivo dalla Comitato Vini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
L’idea di far nascere il Vino Nobile di Montepulciano menzione “Pieve” (attualmente il disciplinare prevede Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva), nasce da un preciso percorso metodologico. Una ricerca geologica e pedologica, che il Consorzio ha a cuore dagli anni ’90, “zonando” il territorio di produzione e un approfondimento su archivi storici (Catasto Leopoldino del 1800).
Sarà un vino che avrà come caratteristiche il territorio (le sottozone), con uvaggio Sangiovese e di vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. Una commissione interna al Consorzio di enologi e tecnici valuterà, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso.
Lo studio storico della geologia e della geografia del territorio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione UGA (Unità geografiche aggiuntive), che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall'epoca tardo romana e longobarda, nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo. In particolare la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all'epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo.
I NUMERI DEL NOBILE
Un miliardo di euro circa. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Circa 65 milioni di euro il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.210 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre 305 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 80 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2021 sono state immesse nel mercato 6,8 milioni di bottiglie di Vino Nobile (+21,4% rispetto al 2020) e 2,6 milioni di Rosso di Montepulciano (+6,4% rispetto al 2020).
IL MERCATO
Il 2021 è stato un anno importante che ha visto un incremento significativo del mercato interno. Le esportazioni tuttavia restano il principale canale di sbocco, circa un 70%. Continua la crescita della vendita diretta in azienda. La Germania è il primo mercato del Nobile con il 39% della quota esportazioni, poi gli Stati Uniti. Significativa la fetta di mercato a marchio bio che nel panorama italiano vale il 42% delle vendite, mentre a livello internazionale il 69%. Un dato che rispecchia anche la produzione biologica a Montepulciano (più della metà dei soci del Consorzio è ormai biologico o in conversione) e va nella direzione della certificazione Equalitas.