I Vasari “vasai” in mostra ad Arezzo

Dalle antiche ceramiche aretine all’arte di Giorgio Vasari, al Museo Archeologico Nazionale ‘Gaio Cilnio Mecenate’.

Un percorso espositivo per rivivere il legame della famiglia Vasari con le antiche manifattura aretine, a partire dal mestiere di vasaio esercitato dal nonno del più celebre Giorgio, Giorgio di Lazzaro Taldi. Dal 12 giugno e fino al 2 febbraio 2025 il Museo Archeologico Nazionale ‘Gaio Cilnio Mecenate’ di Arezzo (via Margaritone 10) ospita I Vasari “vasai” e la produzione ceramica aretina di età antica, mostra a cura di Maria Gatto nell’ambito di “Arezzo. La città di Vasari”, il sistema di esposizioni, eventi e celebrazioni che fino febbraio 2025 rende omaggio al maestro aretino in occasione dei 450 anni dalla morte, promosso da Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo, in collaborazione con Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, con la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi.

Il nome "Vasari" deriva proprio dal mestiere di vasaio esercitato dal nonno del più celebre Giorgio, Giorgio di Lazzaro Taldi. Sulla traccia letteraria della sua vita, la mostra indaga la relazione fra l'attività di Lazzaro e le ceramiche aretine, che egli studiò, imitò e di cui indagò, come un archeologo ante litteram, le officine in località le Carcerelle, luogo ben noto alla letteratura archeologica. Un’occasione per visitare il recente allestimento delle sale dedicate ai celebri vasi in terra sigillata ricchi di ornamenti e temi mitologici – particolarmente significativi nell'avvio delle relazioni fra la famiglia Vasari e la casata dei Medici – ora arricchite di un’apposita sezione a illustrare il rapporto tra Lazzaro e gli arretina vasa. (orari: lun-sab 9-19.30, dom e festivi 9-14, prima domenica del mese 9-19.30, 9 euro, rid 5 - info www.vasari450.it).

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