Passeggiare a Firenze. Guardando un film...

Siete in quarantena e vi manca la nostra amata città? Ecco alcuni titoli per un giretto (virtuale) tra le sue bellezze.

La nostalgia inizia a farsi sentire. Piazza Duomo affollata, piazza della Repubblica con la sua Giostra e i suoi portici, il caffeino in Santo Spirito, Ponte Santa Trinità al tramonto, l’aperitivo in San Niccolò o a Sant’Ambrogio… 

Vabbè, è solo questione di tempo. Nell’attesa potete rivedere tutto ciò in alcuni film che vi aiuteranno a sentirne meno la mancanza.

Iniziamo con due classici senza tempo: Amici Miei (Mario Monicelli, 1975) e Ricomincio da Tre (Massimo Troisi, 1981). Qui Firenze ha quel fascino un po’ vintage, anni ’70, quando si poteva parcheggiare davanti al Duomo per capirsi. Per quelli di voi (mi auguro pochi) che non li hanno visti sarà divertente riconoscere i quartieri e le vie e vedere come sono cambiati.



Rimanendo nell’ambito della commedia c’è ovviamente lui, Leonardo Pieraccioni che, sopratutto ne I laureati (1995) ci mostra la città nel suo massimo splendore, illuminata dal sole dei primi giorni d’Estate. Ne Il Ciclone (1996) Firenze appare solo nella seconda parte del film e la vediamo perlopiù di notte, nella celebre scena in cui Levante passeggia insieme a Caterina (Lorena Forteza) con Born Slippy degli Underworld in sottofondo. 

Dalle atmosfere goliardiche di Pieraccioni passiamo a quelle raffinate e rarefatte di Franco Zeffirelli e James Ivory. I titoli in questione sono Un Tè con Mussolini (1999) e Camera con Vista (1985). In entrambi i casi si può ammirare la Firenze della prima metà del ‘900. Nel primo durante la Seconda Guerra Mondiale, nel secondo ai primi anni del secolo e vi padroneggiano i Lungarni e le colline di Fiesole.

In pochi si ricorderanno poi de La Sindrome di Stendhal (1996), un thriller psicologico piuttosto inquietante del maestro Dario Argento. Qui la povera (guardatelo e capirete perché) figlia del regista, Asia, protagonista, sviene di fronte al dipinto La Caduta di Icaro di Bruegel alla Galleria degli Uffizi, vittima del disturbo che intitola il film.

Altro titolo carino ma forse poco noto è Matrimoni e altri disastri (Nina Di Majo, 2010) con Fabio Volo, Margerita Buy, Luciana Littizzetto e Francesca Inaudi. Il film è interamente ambientato a Firenze e Margherita Buy abita in quel palazzo in piazza Santo Spirito che in cima ha un enorme loggiato.



Ora tre blockbuster made in USA: il primo è Hannibal (Ridley Scott, 2001), sequel de Il Silenzio degli Innocenti, in cui il dottor Lecter, fuggito dal carcere di massima sicurezza da cui aveva aiutato l’agente Starling a catturare Buffalo Bill, si aggira indisturbato, o quasi, per le vie e piazze di Firenze. Probabilmente non guarderete più Palazzo Vecchio con gli stessi occhi…
Ancor più recente è Inferno (Ron Howard, 2016), terzo capitolo della saga tratta dai romanzi di Dan Brown: misteri e simbologia dal sapore Dantesco con Tom Hanks e Felicity Jones in fuga tra Palazzo Vecchio, Palazzo Pitti e Corridoio Vasariano.

Eccoci infine nell’era Netflix: lo scorso anno ha prodotto Six Underground (Micheal Bay, 2019), una sorta di Fast & Furios con Ryan Reynolds, in cui bolidi a quattro ruote sfrecciano a tutta velocità all’ombra della Cupola del Brunelleschi. Mannaggia a loro!

Buona Visione!

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