La scomparsa di Alessandro Rialti
Caro Amico ti scrivo... di Leonardo Tozzi
Oggi siamo in lutto per la scomparsa, avvenuta ieri domenica 5 aprile, a soli 69 anni, del nostro carissimo amico e collaboratore, con noi da sempre, Alessandro Rialti, notissimo giornalista sportivo di Firenze, brillante, curioso e appassionato narratore dell'epica viola, colonna storica del Corriere dello Sport/Stadio.
Ma Alessandro è stato molto di più. Protagonista a Firenze degli anni più belli della "meglio gioventù", dirigente di Lotta Continua, divenne poi giornalista in erba al Nuovo, quotidiano locale dalla breve tumultuosa vita, antesignano di quella che poi fu la La Città.
Complice con Pio Baldelli e altri amici e compagni di allora dei primi anni fondativi di Controradio, dette quindi vita con altri di noi ad un mensile alternativo, Prima Pagina, di inchieste e politica, che interpretò e avviò alla fine degli anni 70 la scoperta di diversi approdi personali, professionali e politici. La carica e l'energia degli anni verdi maturò in percorsi nuovi, con una coerenza e una fantasia irripetibile, e accese, come in una partita a scacchi sa fare la mossa del cavallo, una stagione più che promettente, quella degli anni ottanta.
Firenze Spettacolo nacque proprio allora e Alessandro ne fu complice sin dal primo giorno al mio fianco, grandissimo e inseparabile amico. Insieme poi in altre avventure: lanciando il giornalismo gastronomico sulla nuova ristorazione che sbocciava a Firenze e in Toscana, scoprendo e raccontando per primi una storia che poi è diventata di tanti. E al mio fianco alla direzione dell'ultimo anno del quotidiano La Città, in anni duri alla vigilia di “Tangentopoli”.
Ciao Sandro, che vita insieme! Il cuore ti ha tradito, tu che ne avevi tanto. Non ti dimenticheremo mai.
Metto qui le tue ultime parole https://www.firenzespettacolo.it/intercettazione-viola-5103
che come ogni mese ci avevi regalato insieme a Fabio Fallai...
Io non ne ho altre adesso, solo lacrime.
Leonardo
Oggi Firenze perde una delle sue penne più autentiche e vere, e purtroppo, vista la situazione difficile, non ti potrà neanche salutare a dovere, ma una cosa è certa, non ti dimenticherà mai". (Eugenio Giani)