È una stagione ricca di autori e spettacoli pluripremiati quella de La Città del Teatro di Cascina (Pi). Un cartellone che fa della qualità il suo punto fermo, unico modo per rilanciare il Teatro dopo mesi assai difficili.
La prima, sabato 25 settembre, è affidata a Davide Enia fresco vincitore del Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2021 come Miglior Autore di Novità.
La Stagione inaugura con maggio ’43. Ha un significato particolare questo spettacolo in un periodo come quello che stiamo vivendo?
Davide (Enia) nella scheda di presentazione dello spettacolo, facendo riferimento alla guerra e al bombardamento di Palermo, scrive che erano tempi cupi, in cui era necessario ingegnarsi per sopravvivere. Tempi atroci, in cui la morte cadeva inattesa, tempi malati e bugiardi, cinici e bari, che assomigliano ad oggi. Trovo che i punti in comune col momento storico attuale (anche se non condivido l’accostamento della pandemia ad una situazione di guerra) siano molti; dal punto di vista sociale la situazione è e sarà complessa. Il teatro in questo senso può e deve rappresentare una occasione di condivisione nel senso alto del termine, porre le questioni in un’ottica differente, fare da cassa di risonanza rispetto a quanto trova poco spazio nei diversi contesti. Il teatro da la preziosa possibilità a una comunità di riunirsi, confrontarsi, esercitare un pensiero critico e attivare processi di ascolto e empatia. Non sarà semplice né immediato ma sempre un buon obiettivo.
Davide Enia, Emma Dante, Lella Costa, Ascanio Celestini e tanti altri nomi illustri del teatro contemporaneo. Parlaci un po’ del Cartellone.
La qualità delle proposte, in periodi così complicati, è la risorsa fondamentale per il ritorno del pubblico a teatro. Abbiamo ripreso la programmazione a giugno ma non abbiamo mai sospeso le attività, programmando residenze e allestimenti che avremo modo di vedere in scena nel 2021/2022, e in tournée in prestigiosi teatri.
Fondazione Sipario Toscana-La Città del Teatro è l’unico Centro di Produzione Teatrale nazionale a non essere capoluogo di Provincia: questo fa sentire ancor di più la responsabilità della proposta. I Centri di Produzione rappresentano un elemento imprescindibile nel sistema teatrale italiano: lavorano su produzione, distribuzione, esercizio (ospitalità) e sono la concreta manifestazione dell’importanza culturale e dunque anche sociale, del teatro e della cultura rispetto al territorio nel quale operano. Sono gli anelli di congiunzione tra compagnie, TRIC (Teatri di Rilevante Interesse Culturale) e Teatri Nazionali: spesso scoprendo artisti, favorendone “l’accesso”.
Per il serale avremo il pluripremiato Davide Enia con “maggio ‘43” (spettacolo candidato in questa stagione come Novità Italiana al Premio Le Maschere del Teatro) che coproduciamo con Accademia Perduta Romagna Teatri e che è stato e sarà ospitato dai più importanti teatri italiani e non solo. Maria Cassi, artista universalmente apprezzata, “Una cosa enorme” di Fabiana Iacozzilli (premio Ubu 2019) - che coproduciamo con Teatro Vascello Roma-CrAnPi-Carrozzerie n.o.t, ha debuttato alla Biennale Teatro di Venezia e sarà anche a Romaeuropa Festival. Carrozzeria Orfeo che abbiamo avuto modo di ospitare in precedenza, vincitrice del Premio Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti”, del Premio Nazionale della Critica come migliore compagnia, del Premio Hystrio; Marco Baliani, che non ha bisogno di presentazioni, con una piccola monografica, due lavori, uno per la stagione serale e uno per le stagioni Domenica a Teatro e La scuola va a teatro; Alessandro Serra con Macbettu, che ha girato il mondo e che avremo il piacere di ospitare (Premio ANCT dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro; Premio Ubu come miglior spettacolo, Premio Golden Mask - Oslobodenje e Premio “Luka Pavloviç” theater critics (MESS Festival – Sarajevo), Premio Le Maschere del Teatro italiano.
Inoltre Emma Dante, Mario Perrotta e Massimo Recalcati in Dei figli - che coproduciamo con Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Biondo di Palermo, la Piccionaia di Vicenza; Lella Costa che porta in scena le sfide di donne che, nonostante tutto (e tutti) sono riuscite a cambiare il mondo, da Marie Curie a Tina Modotti, da Pina Bausch a Emily Dickinson, da Angela Davis a Ilaria Alpi, da Virginia Woolf a Elsa Morante, solo per citarne alcune, Ascanio Celestini con un suo nuovo lavoro: Museo Pasolini. Ultimo ma non ultimo IL DOLORE DI PRIMA testo di Jo Lattari per la regia Mario Scandale, con Arturo Cirillo, Valentina Picello, Betti Pedrazzi, Paola Fresa - coproduzione Fondazione Sipario Toscana- La Città del Teatro con Marche Teatro, Sardegna Teatro, CrAnPi, che ha debuttato al Napoli Teatro Festival Italia.
Ti sei formato in una città internazionale come Milano. Come hai vissuto il passaggio a una realtà come Cascina e come ti trovi in Toscana?
Passaggio veloce ma ragionato, e dopo tre anni sono contento. Credo vadano valorizzate le potenzialità de La Città del Teatro, dobbiamo essere capaci di mantenere un rapporto di “complicità”, intesa come attenzione e confronto, con artisti, pubblico, istituzioni, essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, di quello che faremo, raccontarlo e farlo vedere.
Un obiettivo è ragionare a medio-lungo termine rispetto a questo luogo e alle attività che lo rendono vivo. Fisicamente non ci sono molti spazi simili in Italia, e penso che puntando sulla qualità i risultati potranno essere, come sono stati prima che succedesse quello che è successo, evidenti, e rappresentare una base importante e stabile per la costruzione consapevole del futuro di questa realtà. Certamente le difficoltà ci sono, credo il periodo storico ci imponga di affrontarle con competenze e condivisione.
Considero un valore aggiunto il fatto che Cascina possa coprodurre con alcune delle realtà più importanti del panorama teatrale, questo significa creare sinergie e condividere poetiche e sforzi produttivi, nell’ottica di una crescita che se condivisa diviene arricchente e dà la misura delle potenzialità di una struttura come questa, anche per chi ci lavora.
LA CITTÀ DEL TEATRO
Via Toscoromagnola, 656 - Cascina (Pi) – 050 744400, biglietteria@lacittadelteatro.it - www.lacittadelteatro.it
Sab 25 ore 21
sala grande
MAGGIO ‘43
Fondazione Sipario Toscana | Accademia Perduta Romagna Teatri di e con Davide Enia - musiche in scena Giulio Barocchieri
Domenica a teatro
-sala piccola, ore 17
dom 26
IO (SONO) ROBOT
creazione Dario Focardi
studio dei movimenti del robot Pericle Salvini Robot | AlterEgo animato da Federico Raffaelli realizzazione scene Luigi Di Giorno