Carmelo Pannocchietti una delle migliori espressioni creative della cucina siciliana, e Francesco Agosta, appassionato di vino e di buon cibo, dopo Arà: è Sicilia, ci stupiscono e deliziano nel vivace quartiere di Sant’Ambrogio. Prima di tutto, non chiamatelo “locale”, perché questa è davvero la loro “anima”, il progetto più attuale. Qui il tempo scorre lento, perché tutto va presentato e spiegato per riscoprire, con gli ospiti, valori primordiali di rapporto e comunicazione.
Arà è caffetteria, bistrot, bottega, osteria. Ci puoi fare colazione di corsa o con calma. Un arancino al volo o una caponata seduto. Azzannare uno sfincione o degustare uno vino naturale. Conoscere i grani siciliani e innamorarti di un cannolo. L’idea è quella del “bar siciliano” senza schemi e orari, dalla prima colazione, al pranzo, al caffè ecc.
Sul pianeta dolci c’è tutto un mondo da scoprire, e l’altra grande attrazione è il pane fatto con le migliori farine biologiche dell’entroterra siculo: grani antichi - duri e teneri - macinati a pietra, con il suo lievito madre: il pane Sole di Sicilia ha un bel colore dorato, con semola rimacinata e grano duro di Rossello; il pane Mediterraneo ha la farina di grano tenero di Maiorca, 50% burrattata e 50% integrale; il pane nero di Castelvetrano con Timilia e ”cruscente” (lievito madre), il grano più antico della Sicilia, e presidio Slow Food.
ARA’: pane fornelli e cose aruci - Via Giosuè Carducci 55/57 – Firenze - araristorante.it