2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Cristina Acidini

Abbiamo chiesto a vari personaggi di Firenze, di diverso e ambiente e caratteristiche, le loro previsioni sul tempo che ci aspetta.

CRISTINA ACIDINI
Storica dell'arte italiana, soprintendente dal 2006 al 2014 della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze. È Presidente dell'Opera di Santa Croce, delle Fondazioni Buonarroti e Longhi e dell'Accademia delle Arti del Disegno.

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
Il "mio" 2024 è stato particolarmente operoso e sereno, segnando la vera ripartenza dopo la traumatica pausa del Covid e i suoi effetti prolungati. Alle attività consuete, ho potuto affiancare nuovi e stimolanti impegni: mostre su Michelangelo e Vasari, un giro di conferenze in tre metropoli della Cina, viaggi in Europa e oltre Oceano e perfino un'esperienza "quasi" teatrale.

Cosa ti auguri per il nuovo anno?
Secondo un noto detto popolare, la salute viene prima di tutto: e quella dunque mi auguro, per i miei cari oltre che per me. Speranze specifiche? Per il pianeta, un miglioramento delle condizioni climatiche. Per i popoli del mondo, la pace. Per me: aver tempo per i progetti personali di studio e scrittura, che continuo a tenere nel cassetto, e magari riuscire a riordinare la mia biblioteca, ormai fuori controllo.

Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare.
Nelle istituzioni di cui sono presidente a Firenze, vale a dire l'Opera di Santa Croce, le Fondazioni Buonarroti e Longhi e l'Accademia delle Arti del Disegno, sono e siamo al lavoro per le manifestazioni del 2025. Anzitutto ricorderemo i 550 anni dalla nascita di Michelangelo Buonarroti, con cicli di conferenze e mostre mirate a Casa Buonarroti e all'Accademia (dove confido che si possa aprire una straordinaria sala museale). In Santa Croce, proseguiranno il restauro dei murali di Giotto nella cappella Bardi e il rinnovamento del percorso di visita. A primavera, una mostra della Fondazione Longhi a Villa Bardini proporrà un focus sulle grandi personalità dei coniugi Roberto Longhi e Anna Banti, lui storico e critico d'arte e lei scrittrice, protagonisti della cultura del '900.
E poi altre mostre, conferenze, convegni, musica e spettacolo dal vivo... sempre sperando di trovare risorse sufficienti, anche grazie alle nostre attività di fund raising e ricerca di sponsor.  

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
Da utente abituale dei mezzi pubblici, auspico una svolta positiva nei trasporti, che attraversano una fase molto critica, così come in generale la cura della città, che potrebbe e dovrebbe essere più tempestiva e diffusa. Spero in un maggior ascolto delle voci provenienti dai settori della cultura e, perché no, in finanziamenti pubblici!
Quanto all'overtourism, di cui si parla e si sparla molto, dopo 40 anni al servizio dei "beni culturali" mi sono convinta che governare un fenomeno così complesso e globale sia un'utopia: si può solo mitigare il degrado, facendo ognuno la propria parte per mantenere il decoro e la vita stessa della città. E attirare in centro offerte merceologiche curiose, artigianato in via d'estinzione e via dicendo, per contrastare l'omologazione e riportare l'originalità creativa nel cuore di Firenze.

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