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Risultati per: interviste 2025


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2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Cristina Acidini

CRISTINA ACIDINI
Storica dell'arte italiana, soprintendente dal 2006 al 2014 della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze. È Presidente dell'Opera di Santa Croce, delle Fondazioni Buonarroti e Longhi e dell'Accademia delle Arti del Disegno.

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
Il "mio" 2024 è stato particolarmente operoso e sereno, segnando la vera ripartenza dopo la traumatica pausa del Covid e i suoi effetti prolungati. Alle attività consuete, ho potuto affiancare nuovi e stimolanti impegni: mostre su Michelangelo e Vasari, un giro di conferenze in tre metropoli della Cina, viaggi in Europa e oltre Oceano e perfino un'esperienza "quasi" teatrale.

Cosa ti auguri per il nuovo anno?
Secondo un noto detto popolare, la salute viene prima di tutto: e quella dunque mi auguro, per i miei cari oltre che per me. Speranze specifiche? Per il pianeta, un miglioramento delle condizioni climatiche. Per i popoli del mondo, la pace. Per me: aver tempo per i progetti personali di studio e scrittura, che continuo a tenere nel cassetto, e magari riuscire a riordinare la mia biblioteca, ormai fuori controllo.

Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare.
Nelle istituzioni di cui sono presidente a Firenze, vale a dire l'Opera di Santa Croce, le Fondazioni Buonarroti e Longhi e l'Accademia delle Arti del Disegno, sono e siamo al lavoro per le manifestazioni del 2025. Anzitutto ricorderemo i 550 anni dalla nascita di Michelangelo Buonarroti, con cicli di conferenze e mostre mirate a Casa Buonarroti e all'Accademia (dove confido che si possa aprire una straordinaria sala museale). In Santa Croce, proseguiranno il restauro dei murali di Giotto nella cappella Bardi e il rinnovamento del percorso di visita. A primavera, una mostra della Fondazione Longhi a Villa Bardini proporrà un focus sulle grandi personalità dei coniugi Roberto Longhi e Anna Banti, lui storico e critico d'arte e lei scrittrice, protagonisti della cultura del '900.
E poi altre mostre, conferenze, convegni, musica e spettacolo dal vivo... sempre sperando di trovare risorse sufficienti, anche grazie alle nostre attività di fund raising e ricerca di sponsor.  

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
Da utente abituale dei mezzi pubblici, auspico una svolta positiva nei trasporti, che attraversano una fase molto critica, così come in generale la cura della città, che potrebbe e dovrebbe essere più tempestiva e diffusa. Spero in un maggior ascolto delle voci provenienti dai settori della cultura e, perché no, in finanziamenti pubblici!
Quanto all'overtourism, di cui si parla e si sparla molto, dopo 40 anni al servizio dei "beni culturali" mi sono convinta che governare un fenomeno così complesso e globale sia un'utopia: si può solo mitigare il degrado, facendo ognuno la propria parte per mantenere il decoro e la vita stessa della città. E attirare in centro offerte merceologiche curiose, artigianato in via d'estinzione e via dicendo, per contrastare l'omologazione e riportare l'originalità creativa nel cuore di Firenze.

2025, L’ANNO CHE VERRA’ con Anastasia Mancini

ANASTASIA MANCINI
Presidente Movimento Turismo del Vino

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
Il 2024 è stato un anno difficile sotto tanti punti di vista.Le aziende vitivinicole come la mia dipendono dalla ristorazione e dall'export e quest'anno ne il mercato italiano ne quello estero hanno brillato particolamente. Abbiamo subito gli alti e bassi dei tanti problemi che ci sono nel mondo e che inevitabilmente risentiamo: l'incertezza dei mercati, le crisi economiche, i tassi di cambio, i trasporti.
Anche il turismo è stato anomalo soprattutto dal punto di vista dei soggiorni. Quello che ci ha dato più soddisfazione è stato il settore enoturistico: grazie al connubio accoglienza e degustazione riusciamo ad attirare l'attenzione di una clientela più profilata. E' evidente il crescente interesse per le esperienze in cantina, non solo dei clienti stranieri ma sempre più clientela italiana, ed è un turismo che può crescere tutto l'anno.

Cosa ti auguri per il nuovo anno?
Da queste considerazioni dobbiamo partire per programmare il nuovo anno e quello a venire. Sfruttare la leva dell'enoturismo per portare visitatori nei nostri territori 365 giorni all'anno, per godere di un paesaggio, una visita in cantina, un buon ristorante e magari la visita di un borgo o di una cittadina. Deve essere un turismo sempre più destagionalizzato. Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare. Il programma del Movimento si baserà su tre pilastri: promozione, formazione e solidarietà.

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
La nostra Regione deve mantenere alto il livello qualitativo dei servizi offerti e dobbiamo imparare maggiormente a fare rete. Mi auguro di poter rafforzare delle buone sinergie con i vari territori della Toscana, il CDA del Movimento ha rappresentanti delle diverse aree e questo ci aiuterà a creare dei programmi che possano coinvolgere e valorizzare tutti.

2025, L’ANNO CHE VERRA’ con Bernabò Bocca

BERNABÒ BOCCA
Presidente Fondazione CR Firenze

Presidente Bernabò Bocca, alla guida della Fondazione CR Firenze dall’ ottobre del 2023, cosa resta di positivo e magari di critico dell’anno che si è appena concluso?
E’ stato il mio primo anno completo alla presidenza della Fondazione e ho trovato una squadra ottima con cui sono riuscito subito a mettere in pista tanti progetti che proprio in queste settimane cominciano ad essere visibili a tutti. E’ stato l’anno dei nuovi assetti in importanti istituzioni cittadine, da Palazzo Vecchio alla Camera di Commercio oltre all’arrivo nel nuovo Arcivescovo. Ciò ci ha permesso di partire assieme nel tentare di disegnare il nuovo volto della città, una scommessa davvero bella e appassionante. Purtroppo, e lo dico anche da imprenditore, la maggiore preoccupazione dell’anno che ci lasciamo alle spalle riguarda gli aspetti legati alla sicurezza e ai tanti episodi di microcriminalità che sono fortemente aumentati.   

Cosa si augura per il nuovo anno? 
Sicuramente che, a livello internazionale, trovino una veloce soluzione ai conflitti che stanno devastando molte scacchiere mondiali e che hanno riflessi anche sull'economia dei nostri territori. Firenze non è solo turismo ma ha anche un terziario e un manufatturiero che stanno soffrendo proprio per la congiuntura internazionale. Abbiamo dunque bisogno di ritrovare stabilità nel nuovo ordine mondiale così da far tornare a respirare anche la nostra economia. Non posso non citare di nuovo il turismo augurandomi che le proposte emerse al G7 dedicato a questo settore e che si è tenuto a Firenze, possano trovare una loro attuazione. E’ emerso infatti in maniera evidente che il ruolo dei sindaci deve essere assai più incisivo di quanto è loro permesso oggi.   

Può anticipare i progetti più significativi che ha in cantiere di realizzare 
Sono passate poche settimane da quando abbiamo presentato, in una serata memorabile nella sede del Maggio Musicale Fiorentino, il nostro Documento Previsionale Annuale relativo al nuovo anno che prevede per il 2025 un plafond di erogazioni di 47,5 milioni. Una cifra mai stata così alta.
Da allora ad oggi abbiamo già segnato il colpo di inizio di due grosse operazioni: il recupero di un complesso in forte degrado quale è Monna Tessa per trasformarlo in uno student housing e un progetto, forse un po’ visionario ma assolutamente innovativo e coraggioso, che intendiamo assolutamente condurre in porto: la riqualificazione della zona attorno a via Palazzuolo da tutti riconosciuta tra le più a rischio di Firenze. Un percorso di lunga durata che condurremo assieme al Comune, ai cittadini e alle tante sigle di quel Terzo Settore che è una delle risorse più preziose della nostra città.

2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Davide Paolini

DAVIDE PAOLINI
Giornalista, il Gastronauta

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
Mi pare scontato scrivere la salute mia e dei miei cari, ma avendo avuto la perdita di mia mamma in questi giorni, penso proprio sia la cosa più importante, di conseguenza posso affermare che la mia criticità è questa, il bello di contro è l'affetto che ho avuto in questa circostanza da amici,parenti e da tutto il mio paese nativo in Romagna.

Cosa ti auguri per il nuovo anno?
L'augurio per il prossimo anno è che soprattutto i giovani si sdoganino dalla tirannide dei cellulari e di internet. E' ora di dire basta di dipendere da questi strumenti,  Vorrei un ritorno alla lettura di libri, giornali, di partecipazione, di un dialogo fra le  persone e non fra i mezzi digitali. 

Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare.
Il mio progetto immediato è un libro che riguarda Firenze, sarà presentato a Taste (altro progetto); poi per il secondo anno la realizzazione del Master in cultura del cibo presso la Scuola Tessieri di Ponsacco e, ovviamente la mia rubrica domenicale sul Sole24ore.

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
In primis vorrei vedere la città più pulita. Poi abituato a 35 anni di vita a Milano vorrei una città più dinamica, più piena di iniziative, più pronta al nuovo invece mi pare dormiente,  sveglia solo a ricevere passivamente il turismo, anche quello deleterio  mordi e fuggi”. In due anni che vivo a Firenze non ho assistito ad alcuna apertura di un nuovo intrigante ristorante. Dunque spero in un nuovo Rinascimento!

2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Gaia Nanni

GAIA NANNI
attrice

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
E’ l’anno in cui ho creduto che si dovesse smettere di avere paura. Paura di non essere abbastanza brava, buona, alta, magra, obbediente, sorridente, performante. L’anno in cui per la prima volta non ho buttato il cuore oltre l’ostacolo, ho lasciato che l’ostacolo restasse lì e che il cuore fosse con me. Un 2024 in cui a volte sono riuscita a dirmi: a questa cosa ci penseremo domani, non oggi.

Cosa ti auguri per il nuovo anno?

Tanta umanità, un bagno di umanità bella e riconosciuta. E se posso uscire dai desideri personali, di cui ci si fa poco e nulla, vorrei una maggiore valorizzazione dei manutentori degli esseri umani: insegnanti, infermieri, artisti. Coloro che silenziosamente si occupano dell’uomo, delle creature in crescita. Lo riparano, come possono.


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Il 2025 è l’anno del mio nuovo monologo-lavoro La Notte dei Bambini. La notte in cui tutta Firenze si fermò per lo spostamento dell’ospedale Meyer dalla vecchia alla nuova sede. Ci fu chi si mise a veglia, chi salutò tutte le ambulanze, chi si mise ad applaudire i medici, gli infermieri per strada. Una storia semplice che sembra una favola ma non lo è, il resoconto di come, in una emergenza, a noi tutti venga consegnata la possibilità di fare del bene e di come quel bene spontaneo ci renda felici d’essere ciò che siamo. E i sogni accadono se c’è chi ne permette la realizzazione. Ringrazio per questo i produttori della Città del Teatro di Cascina, Il Teatro Popolare d’Arte di Lastra a Signa e la guida salda della regista Giuliana Musso che hanno reso possibile questo piccolo miracolo.

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
Mi piacerebbe che nella grande innovazione si facesse il conto di quelle cose che forse ci siamo persi per la strada. Una Firenze che di tanto in tanto sia capace anche di gettare uno sguardo indietro, salvaguardando ciò che funzionava e ci rendeva uniti.

2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Andrea Gori

ANDREA GORI
wine critic, scrittore, giornalista, ristoratore

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
E' stato intenso e tosto con molti progetti ma anche una certa dispersività. Con un mercato in grande cambiamento, con una sorta di immobilità in attesa delle elezioni americane e gli sviluppi delle guerre che ci sono vicine, i consumatori clienti si sono dimostrati un poco spiazzati in attesa di non si sa quale strada da prendere. Tutta questa attesa (metà mondo è andata alle urne negli scorsi 12 mesi) non ha fatto benissimo a chi voleva vedere in che direzione si sarebbe mosso il mercato... Di conseguenza, almeno per quanto mi riguarda, ho seguito tante e troppe strade senza concentrarmi su qualcuna in specifico. Se poi sommiamo inflazione e grande perdita di capacità di acquisto da parte delle persone... è stato un anno con meno voglia di grandi bottiglie e grandi emozioni in vino!

Cosa ti auguri per il nuovo anno?
Un po' di sano ottimismo ma soprattutto concretezza da parte di politici e governanti nell'affrontare di petto i principali problemi della nostra Italia. Rimettere soldi nelle tasche delle persone, garantire una sanità efficiente con personale ben pagato e chiarezza a livello di progetti per il futuro, il respiro della politica non dovrà essere quello del mandato o di quello dopo ma il benessere degli italiani di qui a 20 anni.

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Come ogni anno Burde ha già pronti tanti venerdi di degustazioni e cene a tema con un calendario ricco fino a maggio che poi proseguirà in Valdarno nella nostra "tavola in campagna" alla Palagina. Per è sempre più il posto della domenica e della cena, esattamente complementare a Burde a Firenze che resta la tavola da tutti i giorni; si apparecchia in cucina, e la domenica si mangia in salotto! Nel 2025 avremo anche i nostri animali con alcune mucche che accudiremo personalmente e accompagneremo la Palagina nella nuova avventura dell'agricampeggio, un modo moderno di vivere la campagna che vi piacerà! Poi dovrebbero esserci due libri...uno sull’IA che mi appassiona da tempo e uno sui vini dolci, i maggiormente in crisi in questi anni!

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
Poter usare di più e meglio la tramvia ora che le linee sono abbondanti e diversificate... poi più sostegno alla musica dal vivo che Firenze pare sempre allontanare nel nome della presunta tranquillità dei cittadini. Devo dire che la possibilità e la voglia di vivere la città per i fiorentini si è troppo abbassata e mi piacerebbe rivedere persone abitare il centro e non solo continuare a sfruttarlo. Una riforma delle regole degli affitti brevi mi pare importante anche se a mio avviso per promuovere gli affitti lunghi e la residenza in centro andrebbe riformata la legge che troppo poco tutela i proprietari di casa nei confronti degli inquilini. L'estrema difficoltà di riscossione degli affitti e la mancanza di conseguenze per chi non lo paga è il vero motivo per cui tanti appartamenti in città sono AirB'nB o affitti brevi...e non è che togliere le keybox risolverà il problema!

2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Stefania Ippoliti

STEFANIA IPPOLITI
Fondazione Sistema Toscana - Responsabile Mediateca e Area Cinema

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
E’ stato un anno faticoso per tutta la prima parte, poi la situazione complessiva si è via via schiarita e posso dire che questi ultimi mesi sono stati ricchi di soddisfazioni. Io penso di essere fortunata: mi piace la mia famiglia e mi piace molto il lavoro che faccio. In effetti mi basta ricordare questo per essere felice...

Cosa ti auguri per il nuovo anno? 
Mi auguro che le politiche nazionali permettano al settore del Cinema e dell'Audiovisivo di ripartire in forze, e in ogni settore. Le Regioni, tutte, hanno fatto un gran lavoro per crescere in termini di qualità dei servizi offerti e di professionalità di tutti gli operatori locali, perché l'Italia del Cinema non fosse solo romano centrica. Ma le decisioni che vengono prese - o non prese - a livello nazionale riverberano con forza su ogni territorio e producono effetti rilevanti e quelli del 2024 sono stati assai negativi. Il prossimo anno dovrà essere molto diverso...

Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare.
Ho degli obiettivi lavorativi, da raggiungere, che mi appassionano molto e riguardano lo sviluppo di alcune infrastrutture al servizio del Cinema e dell'Audiovisivo da progettare e realizzare nell'area centrale della nostra regione. Contribuiranno a portare lavoro di qualità, innovazione e a mettere definitivamente la Toscana sulla rotta del Cinema Internazionale. Una grande soddisfazione è condividere questa passione con i miei colleghi e le mie colleghe e avere la fiducia della Presidenza regionale e dei Comuni coinvolti.

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
Vorrei vedere il centro senza tutti quei mezzi che imperversano: Van, Risciò, Macchinine per Turisti e senza quei negozi molto brutti di pelletterie appese a grappolo fuori dagli sporti.

2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Massimo Manetti

MASSIMO MANETTI
Presidente Camera di Commercio Firenze

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
“Nell’ultimo anno ho avuto la soddisfazione di essere eletto al vertice della Camera di commercio di Firenze, una delle istituzioni più importanti della città. Questo ruolo mi dà la possibilità di lavorare per le imprese del nostro territorio e per la città. In questa ottica, tra le cose positive, voglio ricordare la collaborazione intensa e costruttiva che stiamo portando avanti con il Comune, la Città metropolitana e con la Regione.
Tra le note negative del periodo, le difficoltà del settore moda che stanno riguardando tante aziende: una crisi sia congiunturale che strutturale, che abbiamo messo al centro dell’attenzione regionale e nazionale. E poi ci preoccupa il disallineamento del mercato del lavoro, con una difficoltà di reperimento del personale da parte delle imprese che supera il 50% e tocca livelli del 70 e 80% in alcuni comparti più specializzati”.

Cosa ti auguri per il nuovo anno?
“Per il nuovo anno mi auguro che il trend di crescita dell’economia fiorentina si consolidi e possa migliorare ancora. Abbiamo settori che vanno molto bene, come la farmaceutica, la grande meccanica, l’agroalimentare e il turismo. Anche se sul turismo sarà indispensabile trovare un modello di governo efficace”.

Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare.
“Nell’agenda del 2025 ho messo l’obiettivo di valorizzare il lavoro della Camera, anche attraverso una comunicazione più mirata. Abbiamo in programma appuntamenti importanti per le imprese, a cominciare dal BuyWine di febbraio, un evento B2B di successo internazionale, e poi le Anteprime dei vini di Toscana, rassegna dei prodotti dell’ultima vendemmia, e poi la Selezione degli oli di Toscana e, per restare nell’enogastronomia, in autunno il BuyFood e, nel campo del turismo la Bto 25. Proseguiremo anche i Colloqui dell’economia, format lanciato dalla Camera di Firenze nel 2023 insieme al Sole 24 Ore, che sta riscuotendo un notevole successo anche in ambito nazionale. Insomma, gli impegni non mancheranno”.

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
“Non ho dubbi: al primo punto c’è la sicurezza. Al secondo una gestione migliore dei flussi turistici. Al terzo un sistema logistico più moderno: efficiente ma con un impatto minimo sull’ambiente e sulla vita dei cittadini”.

2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Giovanni Manetti

GIOVANNI MANETTI
Presidente Consorzio Chianti Classico

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
Il 2024 si è presentato come anno complesso sui mercati internazionali, anche per una congiuntura geopolitica davvero critica. Ma il 2024 resterà nel mio cuore, come in quello di tutti viticoltori del Chianti Classico: è infatti l’anno del Centenario del nostro Consorzio, il più antico d’Italia. Nel 1924 furono 33 i viticoltori ad avere un progetto comune e decidere di creare il consorzio, “la nostra casa comune”: oggi siamo 500, ma la visione iniziale rimane la stessa, quella di credere nell’unità di intenti, nella forza della collettività, perché solo così può gestire una produzione che possa parlare di un intero territorio. I nostri 33 “padri fondatori” furono lungimiranti anche nel pensare per primi alla necessità di rendere visibile e riconoscibile la qualità del loro prodotto, del loro vino scegliendo un’immagine, un emblema del territorio: il Gallo Nero divenuto simbolo di qualità, autenticità e identità.

Cosa ti auguri per il nuovo anno?
Di continuare la strada intrapresa a tutela e salvaguardia del nostro territorio. Come hanno fatto i nostri padri fondatori, vorremmo trasmettere inalterate la bellezza e l’unicità del nostro territorio alle generazioni future. Abbiamo, per questo, tanti progetti ambiziosi in corso d’opera, compreso quello di valorizzare sempre di più il patrimonio culturale del territorio come un eccezionale fattore identitario che accompagna il vino Chianti Classico, e di far crescere, tutti insieme, la sostenibilità territoriale secondo un cronoprogramma che permetterà ai viticoltori di interpretare nel tempo il percorso che il Consorzio vuole tracciare.

Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare.
L’altro ruolo importante del Consorzio è quello di promuovere il vino Chianti Classico e il suo territorio di produzione nel mondo. Il più importante appuntamento annuale di presentazione e degustazione delle nuove annate di Gallo Nero si svolgerà come di consueto a Firenze, alla Stazione Leopolda, che il 17 e 18 febbraio ospiterà la 32ma edizione della Chianti Classico Collection. Un’occasione unica da non perdere, dedicata ai professionisti e agli appassionati della nostra terra e del nostro vino.

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
Firenze è una delle città più belle del mondo, che ospita uno dei siti UNESCO, fiore all’occhiello del nostro Paese. Spero che possa continuare a essere un luogo dove il buon vivere sia una pratica quotidiana, accompagnato naturalmente da un calice di Chianti Classico.

2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Agostino Poletto

AGOSTINO POLETTO
Generale Manager Pitti Immagine

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
Siamo usciti bene dalla crisi post-pandemica e subito dopo siamo entrati in quella geo-politica, Senza perdere però in qualità e guadagnando anzi in identità e autorevolezza. Ci saranno senz’altro utili per uscire al meglio anche dall’attuale difficile congiuntura che la moda, e non solo la moda, sta attraversando.

Cosa ti auguri per il nuovo anno?
Il meglio, è ovvio. Ma il mondo e il suo principio di realtà non smette mai di prendere in giro le speranze e i propositi che formuliamo di anno in anno. Non credo comunque che l’intelligenza artificiale ci aiuterà molto a non prenderci in giro da soli. Digitate “Auguri per il nuovo anno” su un programma di intelligenza artificiale e vedete...

Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare.
Il 2024 ha aggiunto un nuovo salone al portafoglio di Pitti Immagine: BeCycle, sul mondo e la cultura della bicicletta, del ciclo-turismo e dei nuovi stili di vita a pedali (la seconda edizione sarà il prossimo marzo, dal 15 al 17). Nel 2022 abbiamo proposto Testo. Come si diventa un libro  e prima ancora c’era stato EP Summit, l’appuntamento dedicato ai rapporti tra moda e sfera digitale. L’anno dopo poi è arrivata DanzainFiera. Proseguiremo nella diversificazione della nostra offerta per trasformare in proposte espositive e nuovi eventi quel grande enigma - un enigma molto fertile però  - che è il life-style contemporaneo.

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
Spero che i fiorentini dimostrino di avere più fiducia nelle potenzialità della propria città. L’overtourism rimarrà un grosso problema fino a quando si continuerà a credere che Firenze è una città che ha da offrire al mondo solo e soprattutto turismo.

2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Alessandro Riccio

ALESSANDRO RICCIO

Attore

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
Un anno inarrestabile di conferme: bellissime collaborazioni con il Teatro di Fiesole, il Teatro di Rifredi, il Teatro Romano, l'Orchestra della Toscana, la Fondazione Toscana Spettacolo, il Teatro Garibaldi di Prato. Io dico sempre: una volta “può capitare”, due vuol dire che “funziona”, tre è “amore”! Ma la conferma più bella è quella con il pubblico che è sempre più numeroso, entusiasta e pieno di curiosità verso i miei spettacoli.

Cosa ti auguri per il nuovo anno?
Che gli spettatori abbiano sempre più curiosità di vedere ciò che non conoscono, perché non sempre ciò che è conosciuto è anche interessante.

Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare.
Festeggeremo i 10 anni di creazione del personaggio di Bruna al Teatro di Rifredi con la trilogia intera (“Bruna è la notte”, “Le mille e una Bruna”, “Bruna per carità”) e ci lanceremo nella creazione di un quarto spettacolo: “Bruna balera” perché il pubblico adora questa scorbutica signora fiorentina. Riproporrò poi "H come amore”, un intenso spettacolo su amore e disabilità sempre al Teatro di Fiesole, e poi continuerò la lunga tournée' de "Il mio amico Giacomo" con l'ORT per tutta la Toscana.

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
So che è una speranza quasi impossibile, ma vorrei cambiare il carattere dei fiorentini, far perdere loro quella polemica sterile, quell'atteggiamento di continua critica verso tutto e tutti, per direzionare le energie verso un modo più positivo e curioso di affrontare il mondo. Impossibile, lo so...

2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Leonardo Romanelli

LEONARDO ROMANELLI

Critico enogastronomico

2025, l’anno che verrà. Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024… Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
Un anno particolare, di cambiamenti professionali importanti. Dopo 25 anni al Gambero Rosso, ho intrapreso un nuovo percorso che mi vede collaborare oggi con Il Gusto di Repubblica, Cibo Today e Identità Golose. Sono un ottimista di natura, credo che la vita sia fatta di cambiamenti e ogni episodio rappresenta un’opportunità da sfruttare e devo dire che l’ho fatto appieno. Nel 2024 resta il bello della nuova avventura iniziata, di progetti intriganti ed interattivi anche in campo artistico e teatrale. E la capacità di vedere in maniera rilassata e positiva tutto quello che accade.

Cosa ti auguri per il nuovo anno?
Consolidare progetti che sono nati per divertimento, la parte teatrale con un nuovo spettacolo nel quale vado ad analizzare il mio mondo in maniera ironica, e la parte artistica con un nuovo progetto di video art che rimane un mezzo espressivo a me congeniale.
Da un punto di vista generale mi auguro una diminuzione di conflittualità nel vivere quotidiano, troppe persone perennemente arrabbiate e deluse anche su argomenti sui quali non vale la pena sprecare energie. C’è una mancanza di ottimismo sul futuro che posso comprendere, legata ai conflitti internazionali, alla situazione economica pesante, ad una mancanza di speranza, soprattutto nei giovani, ma vorrei che si potesse tornare a immaginare cose belle senza essere tacciati di essere sognatori. Spero che la scuola riacquisti un ruolo primario nella formazione, visto che dopo l’emergenza COVID non ha più riacquisito tale importanza.

Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare.
A febbraio una serie di eventi che organizzerò per Fuori di Taste, la manifestazione off di Pitti Taste. Una settimana dove Firenze si trasforma e ci sarà indecisione su dove trascorrere la serata. Io ci metto del mio con 6/7 eventi divertenti ed accessibili. In primavera presenterò la seconda parte della mia video art “Il mio corpo che cambia” anche a Venezia, in un luogo che ha ospitato artisti della Biennale. Ci sono poi due libri che spero vedano la luce nel 2025, uno legato al mio percorso di detox che faccio da tempo in estate ed uno sul mio lavoro di critico enogastronomico. A primavera ci sarà la mia seconda personale di opere di up cycling grazie alla disponibilità del comune di Signa. 

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
Sinceramente vorrei vedere tante cose cambiare. Firenze è una città in mezzo al guado, dalle tante potenzialità inespresse. Il turismo è diventata l’unica risorsa e questo ha trasformato il tessuto sociale e la città è diventata inospitale e respingente. Siamo ancorati al nostro passato, non si riesce più ad essere propositivi in ambito culturale, l’eccesso di importanza dato alla tradizione è il simbolo di una città ripiegata su sè stessa, nella quale non si riesce a smuovere niente, bloccata da troppi interessi corporativi che impediscono un vero sviluppo. La gestione di un progetto che poteva diventare rivoluzionario come la tranvia è stato deludente. Per i giovani che hanno voglia di crescere e mettere in pratica idee al passo con i tempi la strada è quella di andare via. Parafrasando i fratelli Coen, Firenze non è una città per giovani. 

2025, L’ANNO CHE VERRÀ con Daniele Spini

DANIELE SPINI
Direttore artistico Orchestra della Toscana

Cominciamo con un bilancio. Il tuo 2024…. Cosa resta di lui, di bello e magari di critico?
Un anno importante, per i successi di pubblico e critica, ma più ancora per la crescita dell'orchestra. Ne siamo debitori in larga misura alla bravura e all'impegno di Diego Ceretta, che ha appena avviato il suo secondo anno come direttore principale. La gita a Turku è il ricordo più lucente. Ma ci metterei accanto volentieri certi interventi di piccoli gruppi di strumentisti in situazioni meno splendide, nelle zone periferiche di Firenze, per Musica diffusa. Che cosa resti di critico non devo dirlo io, se non per quanto riguarda me stesso e il mio lavoro. Anche quando tutto va bene o benissimo chiunque conservi un minimo di onestà sa di non aver fatto abbastanza. 

Cosa ti auguri per il nuovo anno? 
Maggiore attenzione da parte delle amministrazioni locali. Ci sono larghe zone della Regione nelle quali non siamo presenti, o non lo siamo abbastanza, non certo per colpa nostra. Lo trovo ingiusto.

Anticipa per i nostri lettori il tuo carnet, le cose che hai in cantiere di realizzare. 
Cercheremo di aggiungere alla nostra attività sinfonica qualcosa che senza sostituirvisi la estenda ad altri campi. Il concerto-spettacolo Puccini Dance Circus Opera delle scorse settimane ci indica una strada possibile.

Firenze: cosa speri di veder migliorare per la città?
Quando soniamo nel nostro Verdi, ma anche quando usciamo dal nostro carissimo rione di Santa Croce portando la musica in luoghi a volte anche insoliti, sentiamo che in qualche modo contribuiamo a un miglioramento, al recupero di una dimensione umana che il turismo selvaggio rischia di travolgere. 

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