Michelangelo e il Potere
A Palazzo Vecchio oltre 50 opere illustrano la visione politica del Buonarroti e il suo rapporto con i potenti.
Da venerdì 18 ottobre al 26 gennaio Palazzo Vecchio accoglie la mostra Michelangelo e il Potere, a cura di Cristina Acidini e Sergio Risaliti, promossa dal Comune di Firenze in collaborazione con Fondazione Casa Buonarroti e organizzata dalla Fondazione MUS.E.
La mostra si sviluppa al secondo piano, tra la Sala delle Udienze e la Sala dei Gigli, con un percorso di oltre cinquanta opere tra sculture, dipinti, disegni, lettere autografe e calchi in gesso – frutto di eccezionali prestiti da prestigiose istituzioni come le Gallerie degli Uffizi, i Musei del Bargello, la Fondazione Casa Buonarroti, la Fundación Colección Thyssen - Bornemisza e le Gallerie Nazionali d'Arte Antica di Roma, per citarne solo alcuni – scelti per illustrare il rapporto di Michelangelo con il potere, la sua visione politica e la sua determinazione nel porsi alla pari con i potenti della terra.
Vera e propria star è il celebre busto di Bruto (nella foto ©Leonardo Morfini), in prestito dal Museo Nazionale del Bargello che, esposto per la prima volta all'interno del palazzo del governo fiorentino, si ammanta di un fortissimo significato, esplicitando il confronto fra il pensiero politico di Michelangelo e il potere mediceo. Il busto fu ispirato all'artista da Donato Giannotti, esule fiorentino rimasto fedeli alla repubblica e nemicio dei Medici, diventati padroni assoluti di Firenze dopo l'assedio nel 1530.
L'allestimento nella Sala dei Gigli ricrea poi il fitto reticolo di incontri, confronti e scontri di Michelangelo con il potere, disegnando una sorta di costellazione di ritratti di uomini e donne illustri, tutti ruotanti intorno al Ritratto dell'artista eseguito dall'amico Giuliano Bugiardini. Qui si susseguono i ritratti di Girolamo Savonarola di Fra' Bartolomeo e di Pier Soderini attribuito a Ridolfo del Ghirlandaio, oltre a quelli di Cosimo I in armatura di Agnolo Bronzino, di Vittoria Colonna, del Cardinale Reginald Pole in conversazione con Paolo III e quello di Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Innocenzo Cibo, sempre del Bugiardini.
Assai suggestiva è infine la "gipsoteca" dedicata a Michelangelo, con calchi di alcune delle sue opere maggiori, legate tutte per varie ragioni ai rapporti dell'artista con i grandi dell'epoca: come la riproduzione in gesso della Pietà Vaticana, realizzata a Roma per il cardinale Jean Bilhères De Lagraulas e la copia monumentale della testa del David di Piazza Signoria.
Museo di Palazzo Vecchio - piazza Signoria - 055 2768224 - lun-dom 9-19, gio 9-14 - info e biglietti: musefirenze.it