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Gaia Nanni, un'attrice al tempo del #coronavirus

Bravissima e simpaticissima attrice di teatro, Gaia Nanni, ha lavorato con Ferzan Ozpetek, Gianfranco Pedullà, Claudio Morganti, Alessandro Riccio, Maurizio De Giovanni, Antonio Frazzi, Massimo Sgorbani, Leonardo Pieraccioni e molti altri. Riceve nel 2013 la sua prima candidatura ai Premi UBU come migliore attrice e nel 2019 riceve il Premio per il Cinema Renzo Montagnani. Diplomata al Teatro Puccini di Firenze, si dedica al palcoscenico da oltre quindici anni rendendolo la sua attività principale.

La tua “nuova" giornata ora che sei a casa...
Inizia senza sveglia, col proposito di mettermi a dieta, che puntualmente rimando, e col desiderio che tutto finisca il prima possibile, che puntualmente tengo vivo dentro di me. Mi vesto, mi trucco, pettino capelli e pensieri e divento la "Mamma Gaia". Ogni giorno impariamo una lettera dell'alfabeto, raccontiamo storie di personaggi famosi che hanno fatto la storia del nostro mondo, spesso andando proprio in quella direzione ostinata e contraria che nessuno si sarebbe aspettato. Racconto storie: prima lo facevo per lavoro; oggi lo faccio per i miei figli.

La cosa che ti colpisce di più di questa tua inedita situazione?
Questi "arresti domiciliari" mi obbligano a fare i conti con tutto quello che conta davvero. Io ero un'attrice sempre in bilico tra teatri, città, alberghi. Vedevo centinaia di spettatori ogni settimana, scambiare abbracci e pensieri era il mio nutrimento quotidiano. Trovarmi improvvisamente a casa ferma e senza valigie sull'uscio è stato uno shock. Si fa i conti improvvisamente con una domanda infernale: io chi sono? Se non posso più fare quello che facevo cosa resta di me?

La cosa che ti preoccupa di più di questa tua inedita situazione?
Aver perso il mio lavoro, averlo perso tutto d'un botto. Non abbiamo avuto neanche il tempo di vedere la platea svuotarsi pian piano, di far mente locale su cosa stesse succedendo. Siamo rimasti a casa da un giorno all'altro. Io sono una attrice di teatro, nel mese di marzo avevo 18 repliche fissate, se ne sono andate via tutte in poche ore. Contratti annullati, teatri chiusi. Col mio lavoro ci pago il mutuo, le bollette e la spesa per la mia famiglia; sembra un'ovvietà ma non lo è quando si parla di lavoratori dello spettacolo perché ahimè vi è qualcuno che continua a figurarseli come degli appassionati, siamo dei lavoratori al pari degli operai e degli artigiani. Abbiamo perso tutto come tutti.

Come la vedi la prospettiva, secondo te quando ne usciremo?
Non ne ho idea, mi piacerebbe pensare che arrivato il caldo si possa risorgere tutti come le gemme, le zanzare (mortacci loro) e i bikini impilati in fondo all'armadio. Speriamo.

Un consiglio ai nostri lettori per passare il tempo a casa… (cucinare un piatto, quale?, leggere un libro? quale, ecc…)
Fate amicizia con la vostra famiglia e se vi sembrano delle brave persone fateci l'amore!

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