Un vero gioiello, la Gipsoteca della Galleria dell’Accademia di Firenze, che riapre al pubblico con una nuova veste, dopo due anni e mezzo di lavori, che chiudono i grandi cantieri iniziati nel 2020. BEYOND THE DAVID è il titolo con cui il direttore Cecilie Hollberg ha presentato la nuova Galleria dell’Accademia, a sottolineare che il museo non è solo scrigno della scultura michelangiolesca, amata in tutto il mondo, ma è testimone di importanti collezioni legate all’arte fiorentina che oggi, finalmente, emergono rubando la scena persino al David.
Il salone dell’Ottocento raccoglie la collezione dei gessi, oltre 400, tra busti, bassorilievi, sculture monumentali, modelli originali in gran parte di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori italiani dell’800. La collezione fu acquisita dallo Stato italiano dopo la morte dell’artista e trasferita in questa sede in seguito all’alluvione del’66. Un luogo di grande fascino che ricrea idealmente lo studio di Bartolini, arricchito da una raccolta di dipinti di maestri ottocenteschi che hanno studiato o insegnato all’Accademia di Belle Arti.
Gli interventi sono stati di ordine statico-strutturale, relativi all’impianto di climatizzazione, all’illuminazione e all’impianto elettrico. Per motivi statici e di stabilità climatica sono state chiuse varie finestre, consentendo al nuovo allestimento, con le pareti tinteggiate di color “gipsoteca”, azzurro polvere, di recuperare un ampio spazio espositivo.
Con l'occasione di questi lavori, iniziati nel 2016, sono stati ripensati anche percorsi e allestimenti: Dalla sala del Colosso, caratterizzata, al centro, dall’imponente Ratto delle Sabine, capolavoro del Giambologna, intorno al quale ruota la preziosa collezione della pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento, all’inedita sala dedicata al Quattrocento, in cui si trovano capolavori come il cosiddetto Cassone Adimari dello Scheggia o la Tebaide di Paolo Uccello, finalmente leggibili in tutti i loro meravigliosi dettagli. Dalla Galleria dei Prigioni alla Tribuna del David, fulcro del museo, con la maggiore raccolta di opere michelangiolesche che la nuova illuminazione esalta, rendendo visibile ogni particolare, ogni segno del “non finito”. Opere che si confrontano con le grandi pale d’altare del XVI e il primo XVII secolo, che testimoniano l’influenza di Michelangelo sui suoi conterranei nella ricerca della nuova spiritualità della Controriforma. E infine le sale del Duecento e Trecento, dove i fondi oro risplendono di una luminosità mai percepita prima sulle pareti tinteggiate di un verde “Giotto”.
Via Ricasoli, 58-60 - 055 0987100 - ore 8.15-18.50 (chiuso lun) – 12 euro - www.galleriaaccademiafirenze.it