Back to Dance è il titolo dello spettacolo in scena al Politeama Pratese venerdì 28 ottobre. Un titolo che esprime in modo chiaro la voglia di tornare, appunto, a ballare. In che modo avete tradotto in scena questa voglia?
E' stato un processo inevitabile. Dopo tutto il periodo di fermo globale il desiderio era quello di tornare in sala prova a lavorare. In quel momento qualsiasi cosa era occasione per sentirsi ancora attivi e vivi, poi, stando in sala prova gli inevitabili condizionamenti del periodo mi hanno portato a cogliere nei mie danzatori desideri diversi dal passato o comunque la voglia sì di ricominciare qualsiasi cosa questo significasse ma anche di elaborare ciò che era successo e attingere da questa incredibile esperienza di tutti noi per creare cose nuove e rivedere quelle passate con i nuovi occhi. Così c’è stato un periodo molto fertile di idee e pensieri che ha permesso a questo spettacolo di diventare un meraviglioso viaggio nell’umanità, nei suoi archetipi, nei suoi miti per raggiungere anche quella leggerezza che per tanto tempo ci è sembrata perduta.
Kataklò Athletic Dance Theatre è una delle realtà italiane più importanti del Physical Theatre. Come e quando è nata e come si è evoluta nel tempo?
Il progetto Kataklò ha quasi 30 anni!! Ho sempre avuto il pensiero che il connubio tra sport e danza fosse un’occasione di apertura di confini.
La mia esperienza sportiva come ginnasta e successivamente quella di ballerina mi hanno portato a sentire la necessità di mettere insieme queste due realtà così apparentemente distanti.
Il coinvolgimento di ginnasti desiderosi di aprirsi ad un mondo nuovo è stato la base di partenza del progetto kataklò nel 1995..
Le regole e i codici ferrei che per molto tempo sono stati dei vincoli ben precisi e determinanti ai fini dei risultati oggi sono stati dimenticati. Non più confini invalicabili e limiti per la creatività. Con lo studio e il lavoro sull’espressività del gesto avviene una vera trasformazione. Questo percorso ha portato negli anni molti atleti/danzatori ad una presa di coscienza delle loro potenzialità ancora inespresse aprendo per tutti un mondo totalmente nuovo da esplorare.
Coreograficamente questa “scoperta” permette di lavorare davvero in ogni “direzione”. Il palcoscenico è un vuoto da usare, strisciando o volando non fa differenza..
In questi 30 anni Kataklò è sempre stato in evoluzione con continue contaminazioni: un apripista!
Oggi l’accademia di alta formazione Kataklò si rivolge sia a ex atleti che a danzatori che hanno la possibilità di acquisire tecniche di base per poter essere i performer più versatili e interessanti per coreografi e registi sia italiani che internazionali.
La compagnia è un riferimento e, con i nuovi progetti in essere una realtà importante che gira il mondo. Per gli allievi un’opportunità ma con un panorama internazionale contemporaneo sempre contaminato dal gesto atletico si aprono per loro molte possibilità nuove.
Quali progetti avete per il futuro? Avete altri spettacoli in cartellone in questa stagione?
Questa è una stagione che si sta rivelando essere molto ricca e stimolante. Abbiamo una bella tournée Italiana con Back to dance che farà anche tappa all’estero a Rabat e Marrakech. Le nostre energie saranno anche rivolte alla realizzazione di una nuova produzione internazionale Carousel che debutterà a dicembre all’Royal Opera House di Muscat che ci vede in cartellone per la seconda volta quest’anno dopo una presenza entusiasmante di Play lo scorso maggio.
Poi sempre nuovi progetti con la Giovane compagnia Kataklò e gli allievi di accademia Kataklò che dopo 12 anni dall’apertura è diventata una realtà solida e fucina di giovani talenti.
Back to Dance va in scena venerdì 28 ottobre ore 21 al Teatro Politeama Pratese (Via Garibaldi, 33 – Prato) - 0574 603758 - 23 euro - politeamapratese.it
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