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La Stagione Stragista nelle opere di Gianluca Braccini

Partendo da uno studio scientifico dei fatti e da un’attenta analisi delle immagini foto-giornalistiche, l'artista Gianluca Braccini reinterpreta attraverso la pittura e la stampa calcografica alcuni degli scatti più significativi degli ultimi sessant’anni di storia di Cosa Nostra in Italia.

Parte da questo presupposto la mostra La Stagione Stragista, 1993 le bombe di Firenze, Roma e Milano, che da venerdì 5 a domenica 28 maggio occupa gli spazi della Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi. E' realizzata con il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze e del Consiglio Regionale della Toscana, organizzato dall’Associazione culturale Eterotopie in collaborazione con Libera Toscana. Ed è grazie proprio a quest'ultima che che il progetto assume anche un aspetto didattico: tramite la realizzazione di un QR code che rimanda al sito creato per l’esposizione, è possibile conoscere e approfondire le storie delle vittime innocenti e degli avvenimenti raccontati sulle tele di Braccini.

“L'approccio di Gianluca Braccini all’argomento è avvenuto forse nel modo più semplice, attraverso cioè quelle immagini simbolo che da tanti anni tornano ciclicamente alla nostra attenzione” ha raccontato la curatrice Arianna Canalicchio “Non è dunque un caso che i primi lavori realizzati dall’artista siano stati la grande tela che rappresenta i Funerali di Borsellino e i due lavori sulla strage di Capaci […] e Via d’Amelio […].” Il progetto nasce quindi dal desiderio di ricordare e di riflettere sul nostro passato culturale  celebrando l’importanza della creazione di una memoria collettiva. “Ripercorrendo i fatti accaduti” spiega ancora Canalicchio “la mostra diventa una silenziosa appendice che non vuole giudicare ma lascia spazio al confronto; del resto un commento sui fatti storici sarebbe forse superfluo e di fatto anche arbitrario, Braccini lascia dunque che siano i fatti reinterpretati attraverso la sua pittura a parlare al posto suo.”

Le stragi di via dei Georgofili, via Palestro, Capaci, via d'Amelio, fino ai funerali di Borsellino. Fotografie e immagini stampate nella nostra memoria che rivovono oggi nei dipindi di Braccini, quasi a voler dar loro nuova enfasi, nuova importanza anche per le generazioni presenti e future che quei momenti, come l'artista stesso (classe 1996), non li hanno vissuti ma che è importante che conoscano. Poi alla fine del percorso 50 volti dei protagonisti di quelle stragi - vittime e carnefici - mescolati insieme, testimoni di uno dei periodi più bui del nostro recente passato.

Palazzo Medici Riccardi - Galleria delle Carrozze - da lunedì a domenica ore 11-19 (chiuso  mercoledì)
 Ingresso gratuito


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