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BISTROT 84: Prima la Materia

Siamo al Bistrot 84 Rosso in Borgo Ognissanti. Dove abbiamo scoperto una cucina avantgarde che ha un piede a Parigi, uno sguardo in oriente, ma fa la spesa a Firenze! Autore del progetto Nicola Langone, ristoratore lucano di lungo corso noto per l’apertura alcuni anni fa di Gunè in San Frediano, ristorante raccontato in più occasioni sulle nostre pagine e velocemente premiato anche dalla menzione sulla Guida Michelin. 

Il nuovo Bistrot è diverso, anche se, come l’affermato ascendente, scommette su una cucina molto innovativa. Il locale è piccolo, raccolto nella sala ingresso, atmosfera intima e contemporanea. La cucina è affidata a Matteo Longhi, la sala a Nenad Ametovic. Entrambi giovanissimi ma già ricchi di esperienze qualificate. Una boutique del buon gusto dove ci aspetta un menù originale in due versioni, “omnivore” e “veggie”. 

Abbiamo incontrato Matteo, classe 1995, i primi passi in cucina nel 2016 e da lì non si è più fermato, arrivando a lavorare in alcuni dei migliori ristoranti in Italia e all’estero.


Bistrot 84: la Vostra cucina spiegata con poche parole semplici a chi non vi conosce…
Le prime parole che mi vengono in mente: materia prima, gusto e creatività.

Il vostro “piatto forte”, la vostra “specialità”…
Di piatti forti ne abbiamo più di uno, ma tra chi li ha assaggiati, uno su tutti è il cavolfiore, piatto vegano dalle molteplici sfaccettature.

La pietanza che preferisci lavorare.
I vegetali.

Il vostro piatto più difficile da realizzare, ma di maggior soddisfazione.
Per complessità di sapori e preparazioni direi il nostro coniglio con pinoli, pompelmo nero e Nduja.

Un ingrediente o un piatto sopravvalutato? 
Penso alla combinazione burrata con pistacchio.

Un ingrediente o un piatto sottovalutato? 
Ce ne sono tanti, ma direi pesce d’acqua dolce.

A cena con un buon vino.
Un ottimo Sivi Pinot Grigio in abbinamento alla nostra sogliola, con Caviale Baerii e nocciola. Accoppiamento perfetto.

In breve, facci venire l’acquolina in bocca, raccontandoci i piatti salienti del menù di questa stagione.
Il nostro scampo con Koji e latte di mandorla, un’esplosione di umami: la delicatezza della sogliola unita alla sapidità del caviale, per non parlare della carota o dei passatelli. Insomma, se oltre la solita cena, volete un’esperienza passate a trovarci!

A cena a Firenze in un altro ristorante… Chi?
Chic Nonna di Vito Mollica senza ombra di dubbio: location, servizio, ospitalità totale.

A cena in Toscana in un altro ristorante… Chi?
Osteria Ancestrale a Bolgheri: natura, creatività, e menù vegetariani letteralmente Km0, quello vero.

BISTROT 84 ROSSO
Borgo Ognissanti 84r – 055 7964289 – aperto per cena (chiuso mar)


Un Bistrot AvantGarde - Novita’ in Borgo Ognissanti - RECENSIONE GENNAIO 2023

Non c’è il vecchio Woody (Allen) anche se la musica ricorda le sue preferite, al nuovissimo Bistrot 84 Rosso in Borgo Ognissanti. Dove si scopre una cucina avantgarde che ha un piede a Parigi, uno sguardo in oriente, ma fa la spesa a Firenze… Autore del progetto Nicola Langone, ristoratore lucano di lungo corso noto per l’apertura alcuni anni fa di Gunè in San Frediano, ristorante raccontato in più occasioni sulle nostre pagine e velocemente premiato anche dalla menzione sulla Guida Michelin.

Il nuovo Bistrot è diverso, anche se come l’affermato ascendente, scommette su una cucina molto innovativa. Il locale è piccolo, raccolto nella sala ingresso, atmosfera contemporanea, decisamente intima. La cucina è affidata a Matteo Longhi, la sala a Nenad Ametovic. Entrambi giovanissimi ma già ricchi di esperienze qualificate. Una boutique del buon gusto dove ci aspetta un menù originale in due versioni, “omnivore” e “veggie”.

I piatti – elegantissimi e delicati – si sviluppano ciascuno intorno ad un alimento: baccalà, scampo, cannolicchio, sogliola, coniglio, controfiletto… oppure melanzana, carote, verza, passatelli, porro, cavolfiore. In ogni portata ciascuno si fa - per così dire – in tre: ecco per esempio il cavolfiore arrostito, datteri e curry (una bontà!); la melanzana affumicata, mandorla, salsa duxelles; lo scampo (delicato e avvolgente) con pack choy (cavolo esotico)e koji (fungo orientale fermentante); la sogliola con caviale, burre blanc e nocciola; controfiletto al lardo con piedini di maiale e cavolo nero (se proprio non volete allontanarvi troppo dal gusto toscano…). Come dessert spicca il labneh (cioccolato bianco, olivello spinoso, lamponi), pronunciate labaneh, e sarete “dolcemente” immersi in un dessert tipico delle cucine del Medio Oriente.

Al Bistrot si può ovviamente mangiare alla carta, ma decisamente più interessante e alla fine anche conveniente optare per il menù degustazione (5 portate 90 euro, b.e. per entrambe le opzioni). Alla carta in ogni caso le porzioni sono più ampie. Vini molto interessanti, una bella scelta tra etichette italiane e francesi. Da provare!

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