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Bistrot 84Rosso: Scommessa Gourmet in Borgo Ognissanti

Nicola Langone, non pago delle soddisfazioni raccolte dal suo Gunè in San Frediano (in pochi anni segnalato nella Guida Michelin) ha deciso di raddoppiare. Dopo qualche mese di rodaggio ecco pronto alla prova dell’autunno (che è sempre caldo!) la #fase2 del suo nuovo locale, il Bistrot 84 Rosso. L’ambiente è abbastanza contenuto, circa una ventina di coperti, piuttosto moderno, dalle geometrie optical tra bianco, nero e qualche punta di giallo.

Il bistrot è affidato a un giovane cuoco, Matteo Longhi, formatosi alla scuola di chef affermati come Pino Cuttaia e Vito Mollica. La sua cucina è davvero avantgarde, mossa innanzitutto da una passione sincera per uno stile innovativo che affonda le radici nella ricerca e nell’interpretazione della storia della cucina da una parte e nella natura e dei suoi prodotti dall’altra. Con un bel bagaglio tecnico affronta questa sfida, quindi aspettatevi tanta creatività e sperimentazione abbinata a prodotti a km zero, stagionali. Tutto con un tono decisamente internazionale, assai raro in città. Con due menù: omnivore e veggie, ciascuno ispirato da una serie di alimenti, può essere uno scampo, il polpo, l’agnello, oppure i piselli, il finocchio, la carota… Insomma davvero una bella sfida!

ALCUNI PIATTI PROVATI

Antipasto: Ceviche di pomodoro
Prima Portata: Ravioli di rane con lime nero e prezzemolo
Seconda portata: Agnello con chermoula e curry
Dolce: Labneh con cioccolato bianco e olivello spinoso

Per scoprirlo e apprezzarlo al meglio si annuncia a settembre un programma di eventi dedicati al mondo del Vino: aperitivi e cene che scandiranno i giovedì del mese. Date e modalità di prenotazione, con gli argomenti delle serate, online sul sito del locale e anche su firenzespettacolo.it

BISTROT 84 rosso
Borgo Ognissanti, 84, 50123 Firenze - Bistrot84r.it - 055 7964289
IG: @bistrot84rosso  FB: @bistrot84rosso



Prima la Materia - INTERVISTA CHEF: Matteo Longhi

Siamo al Bistrot 84 Rosso in Borgo Ognissanti. Dove abbiamo scoperto una cucina avantgarde che ha un piede a Parigi, uno sguardo in oriente, ma fa la spesa a Firenze! Autore del progetto Nicola Langone, ristoratore lucano di lungo corso noto per l’apertura alcuni anni fa di Gunè in San Frediano, ristorante raccontato in più occasioni sulle nostre pagine e velocemente premiato anche dalla menzione sulla Guida Michelin. 

Il nuovo Bistrot è diverso, anche se, come l’affermato ascendente, scommette su una cucina molto innovativa. Il locale è piccolo, raccolto nella sala ingresso, atmosfera intima e contemporanea. La cucina è affidata a Matteo Longhi, la sala a Nenad Ametovic. Entrambi giovanissimi ma già ricchi di esperienze qualificate. Una boutique del buon gusto dove ci aspetta un menù originale in due versioni, “omnivore” e “veggie”. 

Abbiamo incontrato Matteo, classe 1995, i primi passi in cucina nel 2016 e da lì non si è più fermato, arrivando a lavorare in alcuni dei migliori ristoranti in Italia e all’estero.

Bistrot 84: la Vostra cucina spiegata con poche parole semplici a chi non vi conosce…

Le prime parole che mi vengono in mente: materia prima, gusto e creatività.

Il vostro “piatto forte”, la vostra “specialità”…
Di piatti forti ne abbiamo più di uno, ma tra chi li ha assaggiati, uno su tutti è il cavolfiore, piatto vegano dalle molteplici sfaccettature.

La pietanza che preferisci lavorare.
I vegetali.

Il vostro piatto più difficile da realizzare, ma di maggior soddisfazione.
Per complessità di sapori e preparazioni direi il nostro coniglio con pinoli, pompelmo nero e Nduja.

Un ingrediente o un piatto sopravvalutato? 
Penso alla combinazione burrata con pistacchio.

Un ingrediente o un piatto sottovalutato? 
Ce ne sono tanti, ma direi pesce d’acqua dolce.

A cena con un buon vino.
Un ottimo Sivi Pinot Grigio in abbinamento alla nostra sogliola, con Caviale Baerii e nocciola. Accoppiamento perfetto.

In breve, facci venire l’acquolina in bocca, raccontandoci i piatti salienti del menù di questa stagione.
Il nostro scampo con Koji e latte di mandorla, un’esplosione di umami: la delicatezza della sogliola unita alla sapidità del caviale, per non parlare della carota o dei passatelli. Insomma, se oltre la solita cena, volete un’esperienza passate a trovarci!

A cena a Firenze in un altro ristorante… Chi?
Chic Nonna di Vito Mollica senza ombra di dubbio: location, servizio, ospitalità totale.

A cena in Toscana in un altro ristorante… Chi?
Osteria Ancestrale a Bolgheri: natura, creatività, e menù vegetariani letteralmente Km0, quello vero.

BISTROT 84 ROSSO
Borgo Ognissanti 84r – 055 7964289 – aperto per cena (chiuso mar)


Casa Barone: Un Bistrò-Boutique!

È il nuovo concept che si scopre in un angolo insolito di Sesto, un'oasi di design che desta stupore e curiosità. Grandi vetrate griffate col simbolo di Barone, una istituzione della pelletteria e moda fiorentina, che ha mantenuto alta la sua qualità e artigianalita' cogliendo le tendenze e i cambiamenti del settore. E chissà che questo loro nuovo concetto di locale non apra la strada ad un nuovo trend.

Nato nel pieno della pandemia da una chiacchierata tra Luciano Tisi e Massimo Romolini che hanno voluto unire le proprie esperienze in questo innovativo bistro-boutique. Dalle parole ai fatti. All'esterno una rigogliosa urban jungle: palme, banani, luci suggestive che scaldano l'atmosfera serale, spesso accompagnata da musica dal vivo. Un dehors glam accoglie con gusto lounge e da qui arriviamo all'interno dove pareti Savage Glam incorniciano il Bistrot che si fonde con la boutique. Nuova collezione e pezzi unici da osservare mentre si gusta un cocktail o o si cena. Anima non trascurabile del locale è la squadra, tutta al maschile: giovani bartender e camerieri dal gusto hipster, guidati dal timoniere Luciano, un sorriso che conquista per guidarvi tra selezioni di etichette e innovative mixology (un esempio? "cambio colore scelgo viola": gin - infuso di butterfly pea - sciroppo di zucchero – limone). Da provare.



Ma veniamo al pezzo forte, la cucina dello Chef Stefano Loardi. Mano d'artista e notevole tecnica, con gusto (moderato) dell’innovazione e passione per le cucine del mondo, da cui estrae ispirazione e creatività con materie prime eccellenti. Noi ci siamo affidati al “percorso al buio” dello Chef, spaziando dal salmone Glovlax scandinavo con barbabietola e yogurt al petto d'anatra con miele e lavanda agli spaghettoni con tartare di gambero blu e burrata; dai cappellacci su crema di riso allo zafferano ripieni di brasato a una rivisitazione del risotto alla milanese che conquista al primo boccone. Ed ancora tartare di fassona con nocciole, Carrè di cinghiale con coulis di Guinness e cece nero, e il Gado Gado di Tonno, trancio con arachidi, latte di cocco e mix di carote e cipollotto per un tuffo in Thailandia. Dulcis in fundo Barone's Gentleman, un sigaro di cioccolato con panna affumicata al whisky e vaniglia; o Namelaka, cremoso al cacao con frutti di bosco e riso soffiato.



Concept, atmosfera, gusto e la spensieratezza di un ambiente informale ma glam.

Giulia Maria Ricci

CASA BARONE
Sesto Fiorentino – via degli Olmi 65 – 055 0495968 – aperto 12:30 15:30 / 18 01 – sab 18-02 (chiuso dom) baronebistrot@baronefirenze.it

Novembre al Relais Le Jardin

Nel contesto elegante dell’Hotel Regency Firenze, il Relais Le Jardin è una perla di raffinatezza: quinla cucina italiana trova la sua espressione più alta.

Per l’autunno, l’Executive Chef Claudio Lopopolo ha creato un menù-omaggio ai sapori di stagione: ingredienti locali di qualità e interpretazioni innovative. Si parte con intriganti proposte come i tortelli ripieni di coniglio, poi petto d’anatra con zucca e foie gras. Per chi ama i sapori di mare, filetto di branzino con cavolfiore viola e tartufo nero. Il percorso si chiude in bellezza con una selezione di dessert studiati per sorprendere.

Disponibile menù à la carte o menù degustazione Endo, 4 portate e Eso, 7 portate.

Location suggerita per cene aziendali di fine anno: le raffinate sale interne, con l’Urban Garden, sono un ambiente esclusivo e accogliente, per eventi curati in ogni dettaglio. Qui una cena aziendale diviene in un’esperienza indimenticabile, dove lusso e convivialità si incontrano. 

RELAIS LE JARDIN a HOTEL REGENCY
Piazza M. D’Azeglio, 3 - 055 245247 – da mar a sab ore 19-22 - relaislejardin@regency-hotel.com – prezzi €€€

Relais Le Jardin: c’è Gusto nell’Estetica - RECENSIONE SETTEMBRE 2024

Siamo in Piazza d’Azeglio, a pochi passi dal centro storico, ma lontano dal caos che ormai lo domina. Precisamente al RELAIS LE JARDIN all’interno dell’HOTEL REGENCY, un boutique hotel con un delizioso Urban Garden dove vanno in scena cene gourmet dal sapore italiano. 

Ci raccontiamo spesso quanto non sia scontato trovare corrispondenza tra forma e sostanza e di quante volte veniamo delusi da quello che è il contenuto di un qualcosa, in questo caso di un piatto. In un mondo culinario sempre più legato all’immagine non è difficile incappare in esecuzioni che curano più l’estetica del gusto. In questo caso però Firenze si può dire fortunata. 

Ne è un felice esempio Claudio Lopopolo, lo chef che guida il ristorante Relais Le Jardin all’interno dell’Hotel Regency e che ci pare aver trovato la cifra giusta per caratterizzare questo intimo salottino del gusto. Qui, oltre alla sala open air, è possibile cenare all’interno dell’elegante e raccolta sala dominata da pareti rosse intramezzate da vetrate affacciate sul giardino. Pavimento in parquet e mise en place sobria completano un’atmosfera davvero romantica. 


Per la nostra cena di fine estate una serie di portate a trazione marina dove sicuramente la vista è stata ammaliata da un’estetica di spessore, ma è il gusto il senso più stimolato, e allora diciamo: evviva! Nella cucina di Lopopolo si vede chiaramente che la sua ispirazione nasce dalla tradizione pugliese e in generale del sud Italia. Già dall’amuse bouche, tra i tre piccoli assaggi, compare un cannolo e poi tra le portate ecco il Riso, patate e cozze in una versione scomposta e divertente e gli gnocchi di patate arrosto con “pomodorini” di mozzarella di bufala che richiamano la memoria ai più inflazionati “alla Sorrentina”. 

I riferimenti e l’affezione alle radici italiane non finiscono qui: appena seduti ecco un panetto fatto in casa e grissini tirati a mano, oltre che taralli dello chef. I colori e i sapori sono colmi di riferimenti alla cucina del Bel Paese e in particolare alla Puglia. In tutti i piatti ciò che colpisce è la capacità di far risaltare ogni ingrediente senza che prevalga sull’altro. Un equilibrio cercato e trovato che rende ogni piatto godibile fino all’ultimo boccone. 

Due le caratteristiche principali: la selezione di materie prime di qualità e l’inventiva e creatività dello chef. La capacità anche di adattarsi al cliente non è una caratteristica di poco conto. Ogni piatto infatti, se presenta un ingrediente che non è gradito o a cui siamo allergici, viene riadattato senza perdere né gusto, né personalità. Provare per credere. 


Nota di merito anche per la sala che lavora con una professionalità discreta e mai didascalica che mette subito a proprio agio. Si può vivere l’esperienza sia con menù degustazione di 4 portate (endo), che di 7 portate a sorpresa (eso) o il vegetariano di 4 portate, oltre che alla carta. 

PIATTI DA PROVARE
Uovo croccante su mousse di patata del Mugello con tartufo nero estivo e olio al dragoncello
Tagliolini alla rucola con burro affumicato, salsa di ostriche Gillardeau, ricci di mare e polvere di lime fermentato
Gnocchi di patate arrosto con “pomodorini” di mozzarella di bufala, chutney di ciliegino piccante, origano, tuille croccante e acqua di pomodori datterini gialli
Riso, patate e cozze
Filetto di morone con salsa beurre blanc su crema di peperoni arrosto all’acciuga del Mar Cantabrico e uova di salmone
Petto e coscia di piccione con gel di cioccolato aromatico, foie gras e soffice di carote alla vaniglia bourbon 

Che cena sulla Riva

Riscaldati dal grande camino, ci si abbandona al relax e al calore della sala intima e romantica del Riva-K, ubicato fuori dal centro sulla riva sinistra dell’Arno. Una cucina creativa, con abbinamenti inconsueti, che non si discosta dalla tradizione tenendo le radici ben salde nel territorio.

Menù diversi per ogni occasione, dalla classica cena con menù da 4 portate, da “costruire” assieme allo Chef Michele Berlendis, al buffet più informale, sempre curato e ricercato, con materie prime stagionali. Una location che può accogliere fino a 50 persone: sia per una cena aziendale, una ricorrenza particolare o semplicemente un ritrovo tra amici. Al Riva-K si trova la formula più adatta alle proprie esigenze. Su richiesta anche team building e cooking experience.

Via Baccio Bandinelli 98 - 055 7130272 @rivalofts_florence – Riva Kitchen da mar a ven a cena, di inverno dom anche a pranzo info@rivalofts.com - www.rivalofts.com – facilità di parcheggio - €€

Recensione Luglio 2023

Via dalla pazza folla, lontano dal rullio dei trolley, dalla caldazza afosa, a cena nel fresco-fresco di un giardino quasi segreto.... l’indirizzo da scoprire o meglio riscoprire in questi mesi è il ristorante Riva Kitchen, che si dispiega sull’incantevole giardino con piscina del Riva Loft, l’hotel di charme sulla riva sinistra dell’Arno, che fronteggia l’inizio del parco delle Cascine, leggermente defilato, realizzato dall’architetto fiorentino Claudio Nardi, un elegante “rifugio urbano” vincitore di diversi premi tra cui il prestigioso “best hotel” del mensile britannico Wallpaper.

Guidato dallo chef Michele Berlendis – un toscano che ha lavorato all’estero e poi al fianco di chef stellati come Filippo Saporito (La Leggenda dei Frati) e Erez Ohayon – propone un menù contenuto ispirato dalle stagioni: contrasti, sapori decisi, ingredienti semplici con accostamenti talvolta insoliti, cibi sostenibili per una alimentazione consapevole. Più una interessante selezione di vini italiani.
Il resto lo fa l’atmosfera, davvero incantevole: ambienti design, effetti inaspettati, tra stile metropolitano e relax domestico. Super per cene romantiche, rilassante per stare con amici, indicatissimo per un evento privato!

PIATTI DA PROVARE
Mousse di fegatini su pan di ramerino, nocciole I.G.P del Piemonte tostate e aceto di mele 20 anni
Caprino bio di Monte Giovi caramellato, zucchine in scapece e il loro fiore fritto, balsamico di Modena tradizionale
Baccalà in olio cottura su crema di ceci, cialda di ceci e trito di capperi, olive e pomodorini secchi.

Tagliatelle con ragù espresso di coniglio marinato, pomodori confit e pecorino di fossa
Maltagliati con pistilli di zafferano, crema di piselli freschi, piselli bruciati e stracciatella
Tagliolini al nero di seppia con gamberi del Mediterraneo, fagioli cannellini, zest di limone e bottarga di Muggine

Burrata del Mugello, pomodoro cuore di bue, purea di melanzane affumicata e chips di pane
Tartara di manzo con uovo di Arcetri pochè, pepe di Kampot e cipolla caramellata
Polpo alla griglia, patate schiacciate alla menta, emulsione di peperone giallo e crema di olive nere

Mousse di cioccolato fondente con olio alla menta e cristalli di sale
Semifreddo di ricotta e cioccolato con fragole di Mosciano e la loro
Crema bruciata con rosmarino e arancia



Profumo di Tartufo da Vitique

Al riparo dalle caotiche strade fiorentine e immerso nella natura, a pochi passi dal centro storico di Greve in Chianti, Vitique è la meta ideale per una tappa gastronomica inaspettata.
Il ristorante, capitanato dallo Chef Antonio Guerra, esplora i sapori della tradizione toscana, sia di terra che di mare, reinterpretandoli in chiave moderna e arricchendoli con ispirazioni e sfumature dal carattere nazionale. 

Per rendere la proposta stagionale ancora più intrigante, Vitique presenta un temporary menu a base di tartufo, con una selezione di piatti che esaltano questo pregiato ingrediente autunnale.
La carta prevede portate che variano dai “Tagliolini 50 tuorli, burro e parmigiano”, alla “Guancetta di manzo brasata con salsa d’arrosto”, fino al “Soffice di patata e uovo pochè”, tutte impreziosite da pregiato tartufo bianco.

Altra novità disponibile è il menu di 4 portate ispirato al territorio, dove figurano gli imperdibili “Uovo, pecorino e tartufo nero” e “Raviolo di patata, ristretto di cervo e salvia”.

Fiore all’occhiello della proposta di Vitique resta l’abbinamento ai menu degustazione delle etichette provenienti dall'ampia e profonda carta vini.
Per i winelover non manca l’opportunità di addentrarsi nella fornitissima enoteca per una degustazione di vini guidata dai sommelier del ristorante e per l’acquisto di prestigiose etichette.


Per chi volesse prolungare la propria esperienza nel Chianti, è possibile fare richiesta di pernotto presso Suite Greve in Chianti, elegante struttura nel pittoresco centro del paese. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.vitique.it.

VITIQUE - Greve in Chianti, Via Citille, 43 - 055 9332941 - info@vitique.it - www.vitique.it - prezzi €€/€€€


VITIQUE: Altre Vite nel Chianti Classico
INTERVISTA CHEF: Antonio Guerra.


Antonio Guerra, nato a Milano e trasferito in Toscana da 5 anni, guida oggi a Greve in Chianti, all’interno dell’ex distilleria storica Bonollo, le cucine di Vitique, il ristorante gourmet del gruppo vinicolo Santa Margherita. La sua proposta gastronomica esplora i sapori della tradizione toscana, sia di terra che di mare, reinterpretandoli in chiave moderna e arricchendoli con ispirazioni e sfumature dal carattere nazionale. La location, moderna e affascinante, è ideale per un pranzo o una cena fuori porta. Dal sapore… diverso!

La Vostra cucina spiegata con poche parole a chi non vi conosce.
Utilizzo di pochi ingredienti ben selezionati e stagionali. Come metodo amo la brace, ho utilizzato sin dall’inizio il barbecue per preparare piatti a base di carne, pesce e non solo. Un esempio? Il Morone alla brace con latte di cetriolo e zucchina, disponibile in carta per tutta la stagione estiva. 

Il piatto più difficile da realizzare, ma di maggior soddisfazione. 
Uno su tutti: l'Anatra con mostarda, mela e finocchio. Un piatto complesso, che ci è costato mesi di sperimentazione ai fornelli. La carne dell’anatra è particolare e, se non cucinata con la giusta tecnica, rischia di risultare dura e stopposa. La nostra anatra, tenera e succosa, è molto apprezzata dai clienti e questo ci rende davvero soddisfatti. 

La pietanza che preferisci lavorare. 
La pasta fresca, con o senza ripieno. Prepararla mi regala una grandissima soddisfazione e mi riporta alla mente ricordi di infanzia. 

Un ingrediente o un piatto sopravvalutato? E uno sottovalutato?
Sopravvalutato il piccione, per due ragioni: materia prima molto costosa, che lascia poco margine; poi si trova ormai dappertutto e, nonostante venga preparato in ogni possibile declinazione, il risultato finale - eccetto rari casi - è sempre lo stesso. 

Quanto a un ingrediente sottovalutato non saprei. Oggi in cucina si utilizza qualsiasi materia prima, anzi su questo aspetto credo ci sia stata una crescita generale grazie alla rivalutazione di ingredienti considerati ‘poveri’ e ’locali’ che hanno via via sostituito ingredienti più ricercati e in voga, contribuendo ad una maggiore identità territoriale delle preparazioni. 

Il tuo vino preferito? Quale? 
Due i vitigni che più amo: lo Chardonnay, varietà principe degli spumanti Metodo Classico, dai più blasonati Franciacorta alle rare chicche targate Alto Adige; il Pinot Nero, per la sua finezza e eleganza e l’estrema versatilità negli abbinamenti. 

Facci venire l’acquolina in bocca: i piatti salienti del menù di stagione... 
Crema bruciata al cipollotto e baccelli: un piatto vegetale reso molto goloso dalla creme brulee di cipollotto che avvolge e dà risalto alle fave e ai piselli crudi conditi con olio alla cenere.
Plin di genovese: una ricetta a cui sono molto legato perché mi ricorda un piatto che mi preparava - e prepara tutt'ora - mia mamma: la genovese. Ho trasferito il tipico condimento della pasta - la cipolla e la carne - in un raviolo accompagnato da un cremoso di parmigiano.
Anatra e finocchio: come accennavo prima, siamo riusciti a raggiungere un eccellente livello con l'anatra, rendendo la sua carne tenera e succosa, alla pari di un manzo. L’accompagniamo con crema di finocchio e uno dei miei frutti preferiti: le ciliegie.
Pesca e latte fieno: un dessert reso fresco dall’impiego della pesca e peculiare dal gelato al latte fieno affumicato che dona al piatto un gusto persistente. Da amante e cultore della brace, mi ritengo molto soddisfatto nell’aver portato l'affumicatura in un dessert. 

Quali pensi siano le criticità del settore oggi? 
La ricerca del personale. Spesso sono i “giovani ragazzi senza voglia di lavorare" a essere ritenuti i responsabili. A mio parere non è questa la causa. Ritengo infatti che i tempi siano cambiati e che oggi sia necessario dare priorità al benessere dei lavoratori per garantire loro un equilibrio tra sfera professionale e privata. Equilibrio spesso difficile da mantenere con gli orari di apertura della ristorazione. 

Tutti i ristoratori che ascoltiamo vorrebbero sempre più fiorentini nei propri ristoranti: qual è secondo te una caratteristica essenziale per attrarli?

Non ho la pretesa di avere in tasca la “ricetta” perfetta per attrarre più locals. Credo però che il multiculturalismo (anche alimentare) sia entrato a far parte della nostra quotidianità attraverso numerosi format di ristorazione diversi tra loro: dal fine dining allo street food, passando per la cucina tradizionale. È pertanto necessario dar vita a proposte diversificate, in grado di offrire esperienze uniche e irripetibili, in grado di distinguersi. 

A cena a Firenze o in Toscana da un altro Chef... Chi?

Recentemente ho avuto modo di fare una lunga chiacchierata con lo Chef Alberto Sparacino e credo fermamente che il suo nuovo ristorante Lamé (Prato) ci regalerà grandi emozioni. In passato ho avuto modo di testare in prima persona la sua cucina e ne ho un ricordo davvero piacevole. Per questa ragione faccio ad Alberto un grande in bocca al lupo per il suo nuovo percorso. 

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VITIQUE, una sorpresa alle porte di Greve
RECENSIONE SETTEMBRE 2023

Cucina contemporanea che non si compiace di se stessa. Piatti eleganti che non deludono nella consistenza, nella  quantità, e in un rapporto qualità-prezzo encomiabile.

Metti una sera a cena nel Chianti Classico, alle porte di Greve. È già tutto previsto, la trattoria rustica, i classici piatti sazi di sapori che ti aspetti, il vino ovviamente. Invece no! Sorpresa!

Si chiama VITIQUE e lo scopri imprevisto tra filari di sangiovese e botti di Gallo Nero, stile contemporaneo, asciutto, ligneo, essenziale. Legno di rovere e corten rivestono l’edificio, un tempo sede delle distillerie Bonollo, oggi maison di design del prestigioso Gruppo Vinicolo Santa Margherita che ha dato vita ad un locale spazioso, ma capace di inventarsi intimo e raccolto in diverse sale, diviso tra bistrot (diurno) e ristorante (serale), ma anche bottega gastronomica, spazio degustazioni, enoteca dove si possono acquistare tutte le etichette dell’azienda che in zona firma il celebre Lamole di Lamole.


Per noi questa è una delle stagioni migliori per cenare fuoriporta e nel Chianti Classico in primis. La cucina del ristorante, molto elegante e riservato, è curata dal giovanissimo chef Antonio Guerra, brianzolo con già esperienze con maestri stellati. Le materie prime sono davvero …prime, le cotture espresse e veloci, la pasta fatta in casa, la carne da allevamenti locali. C’è nella sua mano una vivacità contemporanea che non si compiace tuttavia di se stessa e sa regalare ai clienti la sorpresa e l’eleganza di un piatto senza deludere nella consistenza, nella giusta  quantità, tutto proposto in un rapporto qualità-prezzo davvero encomiabile.

La carta dei vini è un bel libro con circa 350 referenze, un variegato mosaico enologico con ovvio focus sui vini del Gruppo. Dirige il tutto con gentile sicurezza Dario Nenci.

PIATTI DA PROVARE
Pane, ricci e pomodoro
Lingua, zafferano, limone e prezzemolo
Spaghetto Fabbri, peperone arrosto, nduja e finocchietto
Plin di genovese, parmigiano e alloro
Pappardella, ragu bianco di cacciagione e ginepro
Anatra, cipolla e tartufo
Fichi, yogurt e miele
Arachidi, caramello e pera
Tre piatti a scelta dai menù di cui un dessert 65 euro
Menù degustazione da 5 portate 80 euro, 7 portate 95 euro, 8 portate 105 euro, bevande escluse

Vino People a Riva Kitchen: Uguali ma Diversi

Una serata dedicata alla degustazione e all'avvicinamento al vino, con tre blend bordolesi toscani accompagnati dai deliziosi piatti creati dallo chef Michele Berlendis del ristorante Riva Kitchen di Firenze.

La serata - della serie "Uguali ma Diversi" - è organizzata dall'associazione Vino People, e dedicata a tre espressioni toscane di questa tipologia di vino.

Agricola Tamburini di Gambassi Terme con il "Moriaccio"
Terre del Bruno di Certaldo con "Gorgoli"
Podere Capaccia di Radda in Chianti con "Capaccia"

Il "Taglio Bordolese" rappresenta una tecnica di assemblaggio di vini, detta anche "taglio" in gergo enologico, che prevede la combinazione di uve provenienti da diversi vitigni, territori o annate. Ciò che rende questo blend unico è l'utilizzo dei vitigni classici della regione di Bordeaux, in Francia: il Cabernet Sauvignon e il Merlot, ai quali talvolta si aggiunge il Cabernet Franc.

Nel corso della serata, inizio alle ore 20.00, vengono approfonditi, insieme ai produttori presenti, le caratteristiche dei climi e gli stili di produzione delle tre referenze, in abbinamento ai piatti.
Menù composto da quattro portate:
Antipasto: Uovo pochè
Primo Piatto: Risotto al pecorino
Secondo Piatto: Spezzatino di manzo
Dessert: Mousse al cioccolato

Si conclude con la degustazione del Vinsanto del Chianti "Collefresco" dell'azienda Poggiotondo di Lorenzo Massart, dal Casentino (Subbiano), ospite fisso di tutta la serie di eventi "Uguali ma Diversi" in programma fino a maggio.

39 euro - Per info e prenotazioni 375 704 0879 o email a info@vinopeople.it
Per i soci delle scuole di Sommelier sconto del 10% inserendo il codice promozionale "SOMMELIER" durante la prenotazione online, previa presentazione della tessera in corso di validità la sera dell'evento.

PROSSIMI APPUNTAMENTI

8 maggio: Il nobile Pinot Nero - 39 euro
22 maggio: Si scrive Timorasso si legge Derthona - 45 euro



Un pranzo con vista. Sulle… Stelle!

Un pranzo con vista sulle… Stelle! Data l’ora, in questo caso sono quelle della cucina, la cucina di Antonello Sardi, l'Executive Chef di SERRAE di VILLA FIESOLE, già premiato dall’influente Guida Michelin in precedenti esperienze a Firenze e in Mugello e - benchè solo da pochi mesi alla guida di questo ristorante del boutique hotel del gruppo FH55 - già menzionato a tempo di record nella prestigiosa rossa per l’anno in corso!



Con l’arrivo della bella stagione ecco adesso un motivo in più per salire a Fiesole
e ammirare il panorama da questa incantevole terrazza, cogliendo la novità del momento: un’esperienza Fine Dining a pranzo con un menu degustazione di tre portate arricchito da immancabili e delizioni amuse bouche, e completato da predessert e piccola pasticceria.
Tutto al costo di “soli” 59 euro! (escluse bevande).

Un invito davvero appetibile, inclusivo che farà la gioia di tanti appassionati food lovers!
La cucina e il design di questo locale ruotano intorno all'elemento botanico, come del resto dice il nome. La sala vetrata accoglie nove tavoli e la cucina a vista, con una "parete-serra" dove le piante si affiancano a riproduzioni di quadri “floreali” di Van Gogh.
Antonello Sardi è infatti noto e apprezzato per ispirarsi proprio dalla natura, dalle materie prime locali e da ingredienti autoprodotti, non a caso ha ottenuto anche la stella verde per la sostenibilità sempre dalla Michelin.
In tavola piatti che vantano un'estetica impeccabile e sapori raffinati, un viaggio di vere sensazioni nel cuore del nostro territorio. Protagoniste del menù infatti sono innanzitutto le erbe fresche del giardino botanico, che si rivelano in tanti aspetti del menù.



Con la bella stagione si gusta il tutto all’aria aperta con splendida vista. Immersa nel verde si trova anche la piccola ma gradevole piscina, accessibile da maggio a ottobre. L’hotel è pet friendly, accoglie gli animali domestici di piccola e media taglia senza alcun costo aggiuntivo e dispone inoltre di un parcheggio privato.



SERRAE di VILLA FIESOLE

Via Frà Giovanni da Fiesole Detto l'Angelico 35, Fiesole - 055 597252 (chiuso dom e lun) - info@villafiesole.it - www.villafiesole.it – ampio parcheggio

Vale una Sosta, disse un Cavaliere…

Tutto comincia nel 2013, in un vecchio fienile nel borgo medioevale di Torri di Sovicille, nella campagna senese. Lui è Leonardo Fiorenzani, oggi quarantenne, chef per passione, completamente autodidatta. Lei è Michela Bigio, sommelier.


Insieme riportano a “vita nova” l’ambiente: design moderno, artigianato toscano, opere di artisti locali e pezzi vintage, i vini esposti in vetrina a parete. All’esterno uno spazioso giardino, con il prezioso orto curato dello chef, e un dehors per la bella stagione.
Anche se siamo in area Siena niente pici e altre tipicità da trattoria: qui Lorenzo da sfogo alla sua vulcanica personalità mettendo in tavola menù ricercati e elaborati che si sviluppano a partire da una scelta davvero ottimale delle migliori materie prime combinate con le più moderne tecniche di cucina che lui studia, sperimenta, innova, praticamente giorno dopo giorno. Un passione davvero forte che si rivela poi in menù come quello che abbiamo provato noi, detto Mater.

Menù MATER 5 portate
70 Euro a persona
FIOR DI CAVOLO Cavolfiore - barbabietola - sesamo
SOTTOBOSCO Funghi di stagione
RISOTTO E LAGUNA Risotto - bottarga - stracciatella - mirtilli - limone
LA CINTA Lombo di Cinta senese - cipolla - whiskey - mandorle
ZOLA Gorgonzola - caffè - cioccolato (7)
Possibilità di abbinamento vini da 40 euro a persona

Il primo, Fior di cavolo, è una vera sorpresa: dà dignità al cavolfiore riuscendo a fargli sprigionare un sapore davvero intenso e sorprendente, proprio grazie a come riesce a lavorarlo. Il Sottobosco di funghi più che un piatto è una pittura. Molte varietà di stagione, alcuni poco conosciuti, in varie consistenze. Eccoci al Risotto: era concepito in modo un po' diverso, ma poichè alcuni ingredienti non erano disponibili in loco e lo chef utilizza solo materie prime locali, allora opta per la bottarga di Orbetello, riprogrammando il piatto! Nella cinta fa capolino quella vena di dolcezza che attraversa un po’ tutti i piatti di Leonardo e che forse è una traccia della sua identità e maniera. Infine Zola: una sorpresa e non solo per il gorgonzola, ma anche per la forma nella quale è servito il dessert, che può dare… dipendenza!
Altri menù sono uno, più ampio, di 7 portate (Anima) e uno vegetariano (Terra).



Il locale da alcuni anni è Ambasciatore del Gusto, “un prestigioso riconoscimento – ci conferma Leonardo - assegnato a chi con il suo lavoro promuove e valorizza le eccellenze enogastronomiche italiane nel mondo”.
La Sosta del Cavaliere è inoltre un luogo ideale e ameno per organizzare anche cerimonie ed eventi nel cuore della campagna Toscana. Vale un viaggio, come diceva qualcuno!

LA SOSTA DEL CAVALIERE
Piazza dell’Abbate 4 - 53018 Sovicille Torri, Siena - 0577 343026 - info@lasostadelcavaliere.com
Orari: Lun-Sab 19-21:45 – Dom 12:30-14 (chiuso mer)


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