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Risultati per: ristoranti firenze

Osteria Belguardo

In una suggestiva piazzetta dei lungarni più eleganti, in Oltrarno, di fronte a Palazzo Corsini, si apre l’invidiabile terrazza esterna di uno dei locali più belli aperti a Firenze di recente. Ambienti disegnati con stile per donare un tono contemporaneo all’atmosfera tipica delle classiche osterie, legno e ottone e un tocco cosmopolita. Cucina a vista per un menù di tradizione con slanci moderni. Specialità carni alla griglia, vini in primo piano

Piazza degli Scarlatti 1r - 055 2654541 - aperto tutti i giorni a cena, sabato e domenica anche a pranzo – ampia terrazza dehors - firenze@osteriabelguardo.it - www.osteriabelguardo.it

LA NOSTRA RECENSIONE - maggio 2019

L'AMBIENTE - Ci accoglie un’ambiente elegante e accogliente, ideale per ogni situazione: una cena di coppia o un ritrovo tra amici. Il legno è l’elemento dominante per sale calorose e familiari. La cucina a vista ispira fiducia e il personale è educato e gentile. La parete della sala principale è dominata da una mappa storica della Toscana decorata con il logo di Belguardo: il solido tridimensionale di Leonardo da Vinci. Un’idea originale che caratterizza e identifica la location. Curato dall'architetto di famiglia Agnese Mazzei presenta tavoli in legno che riprendono il marrone scuro dei divani in velluto e delle sedie, alternando diverse tonalità di marrone e nero. Lampade di vetro rendono l’atmosfera sofisticata e illuminata nel modo giusto. Noi abbiamo cenato nel dehor esterno, spazioso e confortevole, arredato con gli stessi divani del ristorante e, crediamo, scelta gettonata durante la bella stagione per la romantica vista sui Lungarni.

IL MENÙ - Spazia tra terra e mare, ispirato dalla tradizione toscana. Tra gli antipasti convincono il gran piatto con prosciutto grigio, crudo di parma e cocciotto di fegatini con pane croccante e l’intramontabile tortino di carciofi, qui servito “bavoso”, come amano i veri cultori. Da segnalare anche salmone selvaggio leggermente affumicato con verdure croccanti e gamberoni in guacamole e i calamari fritti con salsa tartara, oltre alle insalatone, ideali per pranzi e/o cene light.

Tra i primi anche la possibilità, non comune, della mezza porzione. Otto scelte dalla tradizione italiana più verace: carabaccia (zuppa di cipolle toscana), Crespelle alla Fiorentina, Maccheroncetti all’amatriciana, risotto all’ossobuco e zafferano; dalla costa linguine alle vongole veraci con bottarga di muggine e tagliatelle di pasta fresca con piselli sgranati e calamaretti. Fino al classico spaghetto alla pomarola con basilico e parmigiano. Noi abbiamo provato le linguine: generose e gustose, uno di quei primi di cui presto sentiremo la ...mancanza.

Capitolo secondi: dieci scelte che sanno interpretare al meglio la nostra tradizione. Prevalgono proposte di terra: Grigliata Mista di carne con contorni, Ossobuco con purè di patate di Sansepolcro, Involtini di vitella al Vermentino di Belguardo, ripieni di capocollo e scamorza, Filetto di Black Angus al Fonterutoli con zolfini, Tagliata di Scottona e carciofi al tegame, Tartare di manzo Belguardo condita secondo  tradizione e, immancabile, Bistecca alla Fiorentina con patate arrosto.

Il “mare” si difende con la Catalana: astice, scampi, gamberoni, cozze, calamari, ostriche e vongole - scenografica oltre che ricca; Gran Fritto di mare con verdure e pescato del giorno, per noi un cubo di tonno con asparagi di stagione, fresco e particolarmente saporito.

Sette dolci: cheese cake, tiramisù, millefoglie, cantucci e vin santo, crumble di mele, gelato e sorbetto.

Capitolo vini: Una carta essenziale che presenta tutta la gamma dei vini Mazzei: Maremma (Belguardo), Fonterutoli (Chianti Classico), Zisola (Sicilia). In aggiunta il prosecco di Villa Marcello (Treviso Doc) e una curata selezione divisa per regioni di rossi, bianchi e bollicine. Anche Champagne, vini da dessert e grappe Mazzei e Nonino.

Una menzione per la tecnica Flambè applicata al tavolo per gli Spaghetti alla Belguardo o la crêpes Suzette servita, volendo, anche con gelato.

Prezzi corretti considerando le porzioni, le materie prime utilizzate e, last but not least, il sapore di ogni piatto.

Hard Rock Cafe fa 50 e si regala Leo Messi

Lunedì 14 giugno in tutto il mondo si sono festeggiati i primi 50 anni di Hard Rock, la catena famosa in tutto il mondo per la ristorazione ‘American style’, il merchandising e la collezione di cimelil musicali più grande al mondo. 

Al ristorante-store fiorentino, che ne ha compiuti 10, si è tenuta una cena spettacolo che ha visto protagonista, oltre alle grandi ricette iconiche, uno spettacolo di luci e musica inedito curato da Lumen Invoco, una suggestiva performance luminosa di ballerine professioniste che ha intrattenuto il pubblico durante la serata, conclusasi con il tradizionale taglio della torta e un discorso di incoraggiamento per l’uscita dal periodo pandemico del General Manager Daniele Beretta.



Una bella serata che è servita anche per festeggiare l’annuncio della storica collaborazione con la leggenda del calcio Lionel Messi. Il sei volte Pallone d’Oro e numero 10 della nazionale Argentina ha firmato un accordo quinquennale come ambasciatore mondiale del brand, il primo tra gli sportivi a ricoprire questo ruolo.

La collaborazione richiama le radici di Hard Rock: le Classic T-Shirt, ormai famose in tutto il mondo, sono state realizzate quando il primo Cafe di Londra ha sponsorizzato una squadra di calcio locale agli inizi degli anni '70, mettendo il proprio logo sulle maglie da gioco. Le casacche inutilizzate furono restituite al Cafe e poi regalate ai clienti più affezionati. Alla fine, il ristorante ha dovuto allestire uno stand separato per gestire proprio la vendita di questo materiale. Fino ad oggi, la Classic T-shirt di Hard Rock rimane parte integrante dell'identità del marchio.


In virtù della prestigiosa partnership, Hard Rock ha realizzato una nuova collezione ispirata al suo nuovo ambasciatore. Oltre allo speciale logo del 50° anniversario, il concept esalta alcune delle caratteristiche più importanti del campione argentino, come il leone, il numero 10 e il suo stesso logo. Questa collezione si unisce alla linea di merchandising del marchio, disponibile in tutti i suoi negozi e nello shop online.

La partnership fa parte di "Live Greatness" la nuova campagna che Hard Rock lancia per il suo 50° anniversario, per segnare un prima e un dopo nella storia del brand: onorando il passato, ma facendo brillare una luce nuova nel futuro.

In questa campagna, Messi fa il suo debutto come ambasciatore, protagonista di uno spot che unisce in modo originale le sue abilità con il pallone, e che prende posto tra gli amati cimeli del marchio.

Via de’ Brunelleschi 1 - Piazza della Repubblica - 055 277841 -  info e prenotazioni: florence.sales@hardrock.com - www.hardrockcafe.com/location/florence

Bistrot 84Rosso: Scommessa Gourmet in Borgo Ognissanti

Nicola Langone, non pago delle soddisfazioni raccolte dal suo Gunè in San Frediano (in pochi anni segnalato nella Guida Michelin) ha deciso di raddoppiare. Dopo qualche mese di rodaggio ecco pronto alla prova dell’autunno (che è sempre caldo!) la #fase2 del suo nuovo locale, il Bistrot 84 Rosso. L’ambiente è abbastanza contenuto, circa una ventina di coperti, piuttosto moderno, dalle geometrie optical tra bianco, nero e qualche punta di giallo.

Il bistrot è affidato a un giovane cuoco, Matteo Longhi, formatosi alla scuola di chef affermati come Pino Cuttaia e Vito Mollica. La sua cucina è davvero avantgarde, mossa innanzitutto da una passione sincera per uno stile innovativo che affonda le radici nella ricerca e nell’interpretazione della storia della cucina da una parte e nella natura e dei suoi prodotti dall’altra. Con un bel bagaglio tecnico affronta questa sfida, quindi aspettatevi tanta creatività e sperimentazione abbinata a prodotti a km zero, stagionali. Tutto con un tono decisamente internazionale, assai raro in città. Con due menù: omnivore e veggie, ciascuno ispirato da una serie di alimenti, può essere uno scampo, il polpo, l’agnello, oppure i piselli, il finocchio, la carota… Insomma davvero una bella sfida!

ALCUNI PIATTI PROVATI

Antipasto: Ceviche di pomodoro
Prima Portata: Ravioli di rane con lime nero e prezzemolo
Seconda portata: Agnello con chermoula e curry
Dolce: Labneh con cioccolato bianco e olivello spinoso

Per scoprirlo e apprezzarlo al meglio si annuncia a settembre un programma di eventi dedicati al mondo del Vino: aperitivi e cene che scandiranno i giovedì del mese. Date e modalità di prenotazione, con gli argomenti delle serate, online sul sito del locale e anche su firenzespettacolo.it

BISTROT 84 rosso
Borgo Ognissanti, 84, 50123 Firenze - Bistrot84r.it - 055 7964289
IG: @bistrot84rosso  FB: @bistrot84rosso



Prima la Materia - INTERVISTA CHEF: Matteo Longhi

Siamo al Bistrot 84 Rosso in Borgo Ognissanti. Dove abbiamo scoperto una cucina avantgarde che ha un piede a Parigi, uno sguardo in oriente, ma fa la spesa a Firenze! Autore del progetto Nicola Langone, ristoratore lucano di lungo corso noto per l’apertura alcuni anni fa di Gunè in San Frediano, ristorante raccontato in più occasioni sulle nostre pagine e velocemente premiato anche dalla menzione sulla Guida Michelin. 

Il nuovo Bistrot è diverso, anche se, come l’affermato ascendente, scommette su una cucina molto innovativa. Il locale è piccolo, raccolto nella sala ingresso, atmosfera intima e contemporanea. La cucina è affidata a Matteo Longhi, la sala a Nenad Ametovic. Entrambi giovanissimi ma già ricchi di esperienze qualificate. Una boutique del buon gusto dove ci aspetta un menù originale in due versioni, “omnivore” e “veggie”. 

Abbiamo incontrato Matteo, classe 1995, i primi passi in cucina nel 2016 e da lì non si è più fermato, arrivando a lavorare in alcuni dei migliori ristoranti in Italia e all’estero.

Bistrot 84: la Vostra cucina spiegata con poche parole semplici a chi non vi conosce…

Le prime parole che mi vengono in mente: materia prima, gusto e creatività.

Il vostro “piatto forte”, la vostra “specialità”…
Di piatti forti ne abbiamo più di uno, ma tra chi li ha assaggiati, uno su tutti è il cavolfiore, piatto vegano dalle molteplici sfaccettature.

La pietanza che preferisci lavorare.
I vegetali.

Il vostro piatto più difficile da realizzare, ma di maggior soddisfazione.
Per complessità di sapori e preparazioni direi il nostro coniglio con pinoli, pompelmo nero e Nduja.

Un ingrediente o un piatto sopravvalutato? 
Penso alla combinazione burrata con pistacchio.

Un ingrediente o un piatto sottovalutato? 
Ce ne sono tanti, ma direi pesce d’acqua dolce.

A cena con un buon vino.
Un ottimo Sivi Pinot Grigio in abbinamento alla nostra sogliola, con Caviale Baerii e nocciola. Accoppiamento perfetto.

In breve, facci venire l’acquolina in bocca, raccontandoci i piatti salienti del menù di questa stagione.
Il nostro scampo con Koji e latte di mandorla, un’esplosione di umami: la delicatezza della sogliola unita alla sapidità del caviale, per non parlare della carota o dei passatelli. Insomma, se oltre la solita cena, volete un’esperienza passate a trovarci!

A cena a Firenze in un altro ristorante… Chi?
Chic Nonna di Vito Mollica senza ombra di dubbio: location, servizio, ospitalità totale.

A cena in Toscana in un altro ristorante… Chi?
Osteria Ancestrale a Bolgheri: natura, creatività, e menù vegetariani letteralmente Km0, quello vero.

BISTROT 84 ROSSO
Borgo Ognissanti 84r – 055 7964289 – aperto per cena (chiuso mar)


Chalet Fontana: sorpresa gourmet

Lo Chalet Fontana è da decenni una location di richiamo a Firenze. Conosciuta da generazioni ha avuto negli ultimi anni una svolta decisiva, imboccando senza incertezze la strada di una ristorazione di qualità che abbiamo raccontato e accompagnato con piacere sulle nostre pagine. Il giovane chef Luigi Bonadonna, insieme alla proprietà (Niccolò Conti), propone una cucina davvero innovativa, senza quelle eccessive ricercatezze estetiche che spesso fanno la gioia di instagram ma sacrificano poi l’essenza vera di un piatto. Qui gustiamo invece una versione corposa, suadente e moderna della tradizione italiana e toscana in particolare.

EVENTI SPECIALI

DOMENICA 8 MARZO FESTA DELLA DONNA - Un menu studiato dallo chef Bonadonna dedicato alla femminilità.

Entrée dell’orto
Torta integrale di carciofo nero e robiola stagionata e bollicina di benvenuto
Antipasto dell’orto
Zuppetta calda di lenticchie con spuma di patate, nocciole e cavolo nero croccante

Primo a scelta tra

Linguine alle acciughe, briciole di pane e agrumi
Riso zafferano al salto con ragù di verdure e scamorza affumicata

Secondo
Pesce spada con bietola, pinoli e uvetta

Dolce
Mimosa

45 euro, coperto, acqua e caffè inclusi - Info e prenotazioni 055 228 0841 o info@chalet-fontana.it


Sorpresa gourmet sul viale dei Colli - Recensione ottobre 2019

Complice la splendida location, valida tutto l’anno, grazie anche alla veranda in vetro che regala una splendida vista “verde” sul grande giardino, eccoci alla scoperta del nuovo menù d’autunno. Punto fermo la materia prima e i prodotti stagionali, imprenscindibili per una ristorazione di alta qualità. Molti ingredienti provengono dall’orto adiacente, il bioattivo più grande d’Italia. Siamo rimasti piacevolmente stupiti dalla convincente evoluzione di Bonadonna che sta affinando le sue abilità realizzative e di accostamento dei sapori, come sempre senza troppi fronzoli, con un’attenta cura dei dettagli. 

Il menù è ispirato da tre fili conduttori orto, tradizione e gourmet. Noi abbiamo provato come antipasti una Crema e cubi di Zucca, amaranto soffiato, pomodori secchi e olive e il Carpaccio d’anatra, cruditè di carciofi e fegatini. In entrambi un bel contrasto di morbido e croccante che non guasta mai! Qualche punto in più (personale) all’anatra. Tra i primi i Bottoni di pappa al pomodoro e burrata e lo Spaghettoro con scampi, zucca e broccoli. Gustosi e abbondanti come, a nostro avviso, devono essere i primi piatti. Come secondi la triglia in crosta di pane su letto di cavolo viola tra due fini fette di pane che si può mangiare anche a ‘mo’ di panino. Poi un Coniglio in porchetta, polenta croccante e salsa alle mele. Anche qui eccellenti esecuzioni, oltre che nella totalità del piatto anche nella realizzazione di salse e maionesi che in entrambi calzano a pennello. 

Restano poi in menù i “classici” di questo giovane chef come la Quaglia farcita alla toscana su manto di rigatino, il suo uovo e cremoso di fegato grasso o la Carbonara 2.0 piatto di cui, fino al 31 dicembre, parte del ricavato viene devoluto all’Associazione contro la Fame Italia Onlus. Chalet Fontana vanta anche un bel carnet di eventi: i giovedì di musica dal vivo, incontri letterari e conferenze. Insomma una piatto davvero completo per un autunno gustosissimo in viale Galilei che vi consigliamo vivamente di provare.

Ps. A pranzo menù light lunch al piano superiore, zona caffè-bistrot.

CHALET FONTANA - Viale Galileo, 7 - 055 2280841 - da mar a dom 07.30-23.30 (dom sera cena solo al caffè-bistrot) - parcheggio interno - ristorante@chalet-fontana.it - www.chalet-fontana.it

I RISTORANTI E IL VIRUS: THE DAY AFTER… / 1

Lui è un personaggio particolare. È lui ad avere creato il suo ristorante: non l’ha ereditato dai genitori, ne l’ha acquistato sul mercato. Lo ha fondato ex novo diversi anni fa e vanta ad oggi (prima del coprifuoco sanitario, ovvio…) grandi numeri e grandi soddisfazioni.

  • Una media giornaliera di circa 120 clienti, sette giorni su sette.
  • Un giro d’affari annuale di circa 1 milione e 200mila euro.
  • Dodici dipendenti.
  • Tasse, contributi e iva pagati per circa 300mila euro annui. Fino ad oggi, capito?


Con lui affrontiamo gli scenari prossimi venturi del mondo della ristorazione, alla luce della gravissima situazione che si è determinata con l’emergenza sanitaria in corso.

 

Cosa avete fatto appena è scattato il blocco di tutte le attività?

Abbiano corrisposto le buste paga di febbraio e a marzo abbiamo avanzato la richiesta della cassa integrazione… Poi abbiano cercato di sospendere momentaneamente le rate degli affitti e per fortuna abbiamo avuto una risposta positiva, data l’emergenza, dalla proprietà dei nostri locali.


Quanto pensate di poter reggere in questa situazione?

La cassa integrazione dovrà essere prolungata, perché la ripresa, quando ci sarà, sarà molto graduale.


Confidi negli aiuti dello stato?

Se arrivano bene, certo. Ma non ci conto più di tanto. Penso che dobbiamo guardare dentro noi stessi e trovare una soluzione interna, ripensando la formula complessiva della nostra offerta per quando potremo riaprire.


Tavoli distanziati… cosa ne pensi?

Se vai a cena al ristorante ci vai per star bene, con amici, amori, socialità. Non ci vai strettamente per mangiare, non oggi. Ma purtroppo se è vero che il virus si diffonde con i contatti ravvicinati, non vedo alternative a queste regole.


In questa situazione generale c’è chi guadagna?

Non saprei. Anche la grande distribuzione certamente incassa, ma alla fine sono acquisti scaglionati e quindi vorrei vedere l’esito a fine giornata…


Cosa ne pensi del delivery?

Io non l’ho mai fatto. Non credo che darà grandi possibilità economiche ai ristoranti, anche perché l’aggio da corrispondere alle società specializzate oscilla intorno al 30-35%.

Ma soprattutto per un altro motivo. Il mio lavoro è soprattutto relazione con i clienti, la bella soddisfazione di avere la gratificazione del loro giudizio, il piacere dello scambio umano, la socialità diffusa. Il delivery è relazione fredda con il pubblico, l’unica relazione è con il ragazzo in bicicletta, vabbè…


Come immagini il futuro prossimo quando potrete riaprire?

Sicuramente dovremo fare tutti un passo indietro. Tutti, dico tutti. Noi ridurremo i prezzi, ma anche i fornitori dovranno farlo, gli affitti dovranno essere rivisti, ci sarà una riduzione generale del livello di vita, un deciso impoverimento.

Se prima per andare fuori a cena si potevano spendere una media base di 30-35 euro senza problemi, domani diventeranno 20-25 euro. Noi che attualmente abbiamo oltre 100 coperti, dovremo ridurli a circa 60. Vedi, penso che noi siamo come gli alberi: quando soffia forte forte il vento dobbiamo piegarci, sperando di non essere spazzati via…


Quindi ritieni che non torneremo più come prima? C’è una corrente di pensiero che lo auspica, sic…

Alla fine, piegato il virus e riconquistata tutta la socialità necessaria e auspicabile, certo! Ma finchè prevarrà questa cosa del “distanziamento sociale” …. Ti confesso che mi stanno facendo sentire impotente, costretto a ritirarmi nel mio orticello piccolo piccolo…

Spero che almeno ci avvertano con anticipo della data della possibile riapertura, per poterci organizzare per tempo.

Annuncio-Bomba dai Ristoranti: non riapriremo fino ad emergenza rientrata!

“Non riapriremo i ristoranti fino ad emergenza rientrata: le misure restrittive ipotizzate sono sostanzialmente inapplicabili, quindi non apriremo fino a che la situazione non sarà normalizzata alle condizioni esistenti prima della pandemia”.

“Altrimenti – chiosano -  chiedeteci di chiudere per sempre e fallire”.


Toni formali ma contenuti esplosivi nella lettera aperta che il gruppo “ I Ristoratori Toscani”, forte di 5000 adesioni di cui ben 1700 a Firenze, aziende che danno lavoro a 1,2 milioni di famiglie, ha rivolto oggi al Sindaco Nardella e al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Lettera che annuncia affitti sospesi, richiede l’abbattimento della tassa sul suolo pubblico (non utilizzato) e sui rifiuti (non prodotti)...


“Abbiamo aspettato con fiducia le dichiarazioni del Presidente Conte, i decreti ministeriali e le circolari attuative - spiegano - Abbiamo studiato, chiesto ad avvocati e commercialisti, ci siamo confrontati fra di noi. Sia chiaro: non cerchiamo assistenzialismo, ma giustizia economica. Solo con un sacrificio da parte di tutti potremo tornare ad affrontare il futuro in modo sereno e con grandi prospettive. Diversamente, chiedendo cioè alle sole PMI di fare sacrifici, assisteremo alla chiusura di innumerevoli attività con conseguenti licenziamenti”.

 

DI SEGUITO IL TESTO COMPLETO DELLA LETTERA

 

I ristoratori toscani

Emergenza CoronaVirus

I Ristoratori Toscani chiedono appoggio Presidente della Regione Enrico Rossi e al Sindaco Dario Nardella sulle richieste fatte al Presidente Giuseppe Conte e propongono misure alternative utili a salvare uno dei settori più colpiti dall’emergenza COVID 19.

* * *

Egregi Sindaco Nardella e Presidente Rossi,

Nel mezzo di questa terribile pandemia, una cosa buona è nata: I Ristoratori Toscani, un gruppo di 5000 ristoratori di cui 1700 solo della città di Firenze, si sono uniti, in un movimento apolitico, per aiutarsi e confrontarsi. Una categoria che mai aveva fatto gioco di squadra, ora è forte e coesa, per cercare insieme a voi delle soluzioni, che vi tende la mano per non affogare.

Abbiamo aspettato con fiducia le dichiarazioni del Nostro Presidente Conte, i decreti ministeriali e le circolari attuative.

Abbiamo studiato, abbiamo chiesto ad avvocati e commercialisti, ci siamo confrontati fra di noi imprenditori della ristorazione.

Sia chiaro: non cerchiamo mero assistenzialismo, ma una giustizia economica. Solo con un sacrificio da parte di tutti potremo tornare ad affrontare il futuro in modo sereno e con grandi prospettive.

Diversamente, chiedendo cioè alle sole PMI di fare sacrifici, assisteremo alla chiusura di innumerevoli attività con conseguenti licenziamenti.

Ci troviamo in accordo con la visione emersa dalle dichiarazioni del Sindaco Nardella in merito all’importanza del nostro comparto in una città che vive d’arte e, quindi, di turismo. Nessuno più di noi è nella posizione di quantificare i danni economico-sociali che la crisi conseguente al coronavirus andrà a creare sul tessuto imprenditoriale di un paese che fonda la sua economia sull’ospitalità e sul turismo. Ci aspettiamo inoltre dal Comune una valutazione approfondita sulle opportunità relative alla apertura della ZTL e sospensione della estate fiorentina per il 2020.

La lenta “morte” delle migliaia d’imprese della ristorazione- che per decine di anni hanno dato lavoro, mantenuto vivi e attrattivi sia i centri cittadini che le località territorialmente marginali, investendo in qualità e in quella che all’estero viene considerata la filiera dell’eccellenza italiana e contribuendo con il loro gettito fiscale a finanziare servizi comunali resi ai tutti i cittadini - non è un’opzione sostenibile per la città.

Vi chiediamo di scrivere uno dei più bei capitoli di storia della nostra RES PUBLICA da protagonisti, perché la vita ha un senso solo quando si riesce a rendere felici il maggior numero di persone possibili.

 

***

Il nostro appello al Governo

Egregio Presidente Rossi, Egregio Sindaco Nardella, Quali primi esponenti di questa grande comunità che è Firenze e la Toscana tutta, siamo a chiederVi di farVi portavoce presso il Governo delle istanze provenienti da quelle aziende che per prime sono state (e saranno) disposte a sacrificare il proprio interesse economico al fine di combattere questo terribile nemico invisibile.

Art. 1  Chiusura totale delle attività di somministrazione fino ad emergenze rientrata

A proposito della eventuale riapertura con misure restrittive sostanzialmente inapplicabili: equivale a chiederci di chiudere per sempre e fallire. Siamo stati i primi a chiudere senza che il decreto lo imponesse e ora non apriremo fino a che la situazione non sarà normalizzata alle condizioni esistenti prima della pandemia.

 I nostri clienti ci identificano come un luogo sicuro, dove poter abbassare tutte le “difese” sedendosi ad un tavolo per condividere un pasto con la stessa fiducia con cui lo si fa nella propria casa.

Chiederci di riaprire i nostri locali con misure restrittive, sostanzialmente inapplicabili, equivale a chiederci di tradire questo rapporto di fiducia.

Aspetteremo ad aprire i nostri locali al pubblico fino a quando le misure restrittive non saranno più necessarie.

Darci la possibilità di riaprire prima, con le assurde misure che si paventano, equivale ad una mera deresponsabilizzazione della pubblica amministrazione in merito alla scelta civica da fare, passando il fardello della perdita economica derivante dalla scelta “giusta” interamente in capo a noi ristoratori.

Confidiamo nella comprensione di questa nostra scelta, e nel supporto della stessa da parte della pubblica amministrazione.

Art. 2  Invalidità degli sfratti per mancato pagamento canoni in quarantena

Al fine di eliminare inutili contraddittori e di salvaguardare la continuazione delle nostre attività commerciali che danno lavoro 1,2 milioni di famiglie, sarebbe opportuno eliminare ogni incertezza riguardo l’invalidità delle eventuali richieste di sfratto per morosità, fondate sul mancato pagamento dei canoni di locazione nel corso dell’emergenza “covid-19”. Noi non siamo in grado di pagare le locazioni in questo periodo di chiusura, e non siamo in grado di indebitarci per un Immobile che non abbiamo disponibile per la sua funzione. Ci rivolgiamo alle istituzioni per trovare una soluzione che ci consenta di continuare a fare impresa con i nostri collaboratori nel momento della riapertura.

Art. 3  Credito Fiscale ai  Locatori Commerciali per Canoni Non Goduti in ............Quarantena

Così come noi imprenditori siamo a rinunciare alla totalità del nostro fatturato, anche i locatori dei fondi commerciali dovrebbero essere chiamati a sostenere un sacrifico almeno temporaneo.

Risulta infatti alquanto irragionevole chiedere a chi si trova in situazione di totale illiquidità, avendo sospeso tutte le sue entrate, di pagare per un bene che, per legge,  non rientra temporaneamente nelle sue disponibilità, offrendo un credito d’imposta del 60%. Per aituare le nostre aziende, che danno lavoro a milioni di famiglie, le misure da adottare devono essere volte a creare liquidità e non ad assorbirla. Un credito di imposta riconosciuto al locatore per i canoni non goduti durante la quarantena, andrebbe esattamente in questa direzione.

Art. 4  Estensione della cedolare secca a contratti commerciali agevolati

Al fine di favorire il raggiungimento di accordi privati tra i locatori commerciali e gli imprenditori che si trovano a far fronte ad un costo non più sostenibile, è ragionevole richiedere l’estensione della cedolare secca al 10% (prevista dal decreto mille proroghe a favore dei comuni colpiti da eventi calamitosi) ai locatori, siti in comuni fortemente colpiti dal calo turistico, che accettano la riduzione dei canoni al 50% per i 18 mesi a partire dalla data di riapertura.

Una cedolare secca al 10%, applicabile ai redditi IRPEF delle persone fisiche e giuridiche, operanti nel settore immobiliare, della durata di 4 anni, reintegrerebbe totalmente le perdite subite dai locatori che accettano di dimezzare il canone di locazione senza pesare nell’immediato sulle casse pubbliche.

Si tratta di spalmare l’intervento pubblico su 4 anni rinunciando a imposte che ancora devono ancora diventare esigibili.

 nonché ai redditi delle aziende operanti nel settore immobiliare, della durata di 4 anni, reintegrerebbe totalmente le perdite subite dai locatori che accettano di dimezzare il canone di locazione senza pesare nell’immediato sulle casse pubbliche.

Si tratta di spalmare l’intervento pubblico su 4 anni rinunciando a crediti che ancora devono maturare.

Di seguito la tabella riepiloga l’incentivo fiscale derivante per il locatore che accetta la riduzione del canone al 50% per 18 mesi:


Crediamo che questo punto si inserisca perfettamente nell’ intervento a supporto dei comuni da Voi auspicato. Confidiamo nel supporto che vorrà dare a questa proposta promuovendola presso il Governo centrale.

 

***

Richieste a livello comunale

Egregio Sindaco Nardella, Come ha sottolineato Lei, il difficile periodo che abbiamo davanti perdurerà molto di più della emergenza epidemiologica, e l’unico modo che abbiamo per superarlo è essere uniti nelle richieste al governo e nella gestione efficiente della città. È sicuramente essenziale un intervento a supporto dei comuni strutturato nei 4 punti da Lei evidenziati. Nell’attuale assenza di informazioni concrete , riguardo alla liquidità che verrà erogata, proponiamo di andare a redistribuire i costi della nostra comunità in maniera efficace.

Art. 1  Azzeramento delle imposte locali relative a servizi non goduti causa emergenza     ...........epidemiologica

La completa sospensione delle attività per il periodo di emergenza epidemiologica rende irragionevole ed ingiusto richiedere alle imprese il pagamento di servizi di cui non si è beneficiato e beni di cui non si è goduto. Chiediamo venga definitivamente chiarito come: TARI per ritiri rifiuti non avvenuti, COSAP per suolo pubblico non occupato, CIMP, SIAE e qualsiasi imposta su utenze di cui non si è usufruito durante la emergenza epidemiologica, non siano dovute per tutto il periodo di quarantena.


Art. 2  Abbattimentio Tariffa  Cosap 2020 - 2021

Indipendentemente dall’effettiva necessità di misure di sicurezza nei mesi a venire, la fobia da “assembramento” rimarrà per molti mesi nella mente dei cittadini.

Irragionevole costringere le attività a rinunciare al dehor, divenuto troppo oneroso per i livelli di attività previsionali, proprio nel momento in cui è importante massimizzare le distanze nello svolgimento dell’attività di somministrazione.

Il calo dei flussi turistici e del generale livello di attività in arrivo alla fine della quarantena, inoltre, ridurrà sostanzialmente il valore di mercato dei dehor per cui le cifre precedentemente richieste risulteranno eccessivamente onerose da un punto di vista economico.

Art. 3  Riduzione del ritiro rifiuti a fronte della sospensione Tari 2020 - 2021

Inutile ed inefficiente avere il ritiro giornaliero dei rifiuti se il lavoro effettivo delle attività commerciali non lo richiede. In un periodo di recessione come quello che abbiamo davanti, meglio ridurre il livello di tali servizi al minimo essenziale per far fronte alla sospensione della relativa imposta locale. I contratti per la gestione dei rifiuti, per quanto vincolati, devono poter prevedere una riduzione del livello di questo ramo dei servizi in una situazione di emergenza come questa.

* * *


Ringraziando sin da ora per la cortese attenzione, conviti che uniti che con la Regione e il Comune riusciremo a superare questa grande sfida, porgiamo i nostri più cordiali saluti

 

Ristoratori Toscani

 

 

 

 

 

Paszkowski ? E' nuovo!

Sabato 30 maggio riapre Caffè Paszkowski totalmente rinnovato. Rinnovati gli spazi per i clienti, i laboratori e le zone di produzione e servizio. Un segnale di speranza per il centro storico di Firenze, da un locale storico, palcoscenico della città dai primi del 900, monumento nazionale.

Il “nuovo” Paszkowski, fortemente voluto dalla famiglia Valenza, propone un’eccellente proposta di pasticceria, caffetteria, ristorante e cocktail bar.  Un rinnovamento importante con l’obiettivo tuttavia di rimanere fedele a sé stesso; arricchito adesso dalla guida della cucina affidata allo chef Fabio Barbaglini, un curriculum stellato in importanti locali, che in questo nuovo corso introdurrà uno stile più contemporaneo e trasversale. Tra le proposte ci anticipa: il  Salmone Marinato con insalatina di pesche al basilico, yogurt e rafano fresco; le Tagliatelle con seppie, fave, pane e limone e il Baccalà in salsa all’Amatriciana”.

Recuperati e valorizzati gli arredi, come la boiserie che riveste le pareti delle sale da tè, i tavoli e le poltroncine, con tappezzerie di velluto in coordinato a nuovi tendaggi e panche divano. Nuovo assetto dell'area del bancone, con scelte materiche e cromatiche conseguenti a ricerche storiche e stilistiche ben studiate. Il mosaico marmoreo della pavimentazione è esteso a tutte le sale.

Da provare la pasticceria di notevole qualità curata dai maestri, Massimo Davitti e Francesco Lippi.

Non mancano la pizza e un menu pensato ad hoc per i bambini.

 

aperto tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle ore 7.30 all’ 1.00

Estate allo Chalet Fontana

Su viale Galilei si cena con vista sull’ettaro verde grazie a delle “pareti” di vetro; in alternativa nella elegante sala del camino.

Il ristorante ha riaperto con una nuova squadra in cucina pronta a farsi conoscere con nuove ricette e nuovi piatti.

Viale Galileo Galilei 7 – 055 2280841 – aperto dalle 8, pranzo dalle 12.30 alle 15, cena dalle 20 alle 22.30 – parcheggio interno – www.chalet-fontana.it

Settembre al B-Roof

Il Grand Hotel Baglioni presenta il programma di settembre su una delle terrazze più affascinanti della città, il B-Roof, palcoscenico di appuntamenti dedicati agli amanti della musica, dei cocktail, dell'alta cucina, qui firmata dallo chef Richard Leimer, e della Bella Vita.

Giovedì 10 Aperijazz: serata dedicata agli amanti delle atmosfere anni ’20, tra cocktail a tema e concerto dal vivo con vista su Firenze. Dalle 19.30, 20 euro a persona.

Giovedì 17 Back to the Fifties: una viaggio nel tempo fino ai mitici anni ’50 tra cocktail d’epoca e un menù degustazione a tema con dj set vintage da ascoltare attraverso radio d’epoca restaurati con componenti originali. 50 euro a persona, tutto incluso.

Brunch della Domenica: da domenica 13 fino a domenica 20 dicembre è servito nelle sale interne del ristorante dotate di enormi vetrate panoramiche. 35 euro a persona, vini esclusi.

Inoltre ogni mercoledì fino al 30 settembre aperitivo speciale con cocktail e proposta food ogni volta da un paese diverso. Djset a cura di Marco Fiorucci. 25 euro a persona, cocktail, piatto di finger food e sorpresa finale.

Per info e prenotazioni 055 23588960 o info@b-roof.it 

Piazza dell'Unità Italiana 6 -  055 2358  8965 -  tutti i giorni dalle 18 alle 23 - info@b-roof.it – www.hotelbaglioni.it

Pranzo Stellato al Santa Elisabetta

Al Ristorante Santa Elisabetta, al primo piano della Torre bizantina della Pagliazza inglobata nella facciata del Brunelleschi Hotel, la luce è naturale, le pareti in pietra antica si integrano armoniosamente con la sapiente ristrutturazione e il décor raffinato, l’ambiente e il servizio sono esclusivi, con soli 7 tavoli ben distribuiti nella sala semicircolare. Una sala luminosa, raccolta, accogliente: il luogo ideale per un pranzo rilassante ed elegante, che lascia spazio alla privacy di incontri importanti.

Completa l’offerta il menù dello Chef Rocco De Santis, 2 stelle Michelin, caratterizzato da un equilibrio armonioso e creativo fra la Campania, terra di origine dello Chef, e la Toscana. Parole d’ordine: ricordo, tradizione, modernità, territorio, stagionalità, sensazioni olfattive...che si ritrovano tutte nei suoi piatti. Spesa e menù sono tavolozze cromatiche, olfattive ma anche emozionali: lo Chef pensa spesso al voler accompagnare il cliente durante il suo viaggio nel presente (la stagione) e nel ricordo (i piatti del passato).

A pranzo e a cena, è possibile scegliere fra tre menù degustazione Chef Experience (9 portate), In-Contaminazione (7 portate), o Tracce d’Innovazione (5 portate). Il menù Carte Blanche è, invece, la proposta degustazione disponibile esclusivamente a pranzo e include tre portate a sorpresa selezionate dallo Chef Rocco De Santis. Quest’ultimo è stato pensato per accompagnare gli ospiti che si approcciano per la prima volta alla cucina stellata e sfatare i falsi miti legati alla cucina gourmet, senza lo stress di dover scegliere dalla carta. L’intento è far vivere la prima esperienza in un ristorante Michelin come un viaggio, un percorso fatto di piacevoli sensazioni, in una location accogliente e nell'atmosfera intima della Torre della Pagliazza, coccolati dal personale di sala.
La "prima esperienza Michelin" potrebbe essere anche un'idea regalo perfetta.
Clicca qui
per scegliere il tuo cadeaux.

Il Ristorante Santa Elisabetta è aperto a pranzo dalle 12.30 alle 14, a cena dalle 19.30 alle 22 – informazioni su https://www.ristorantesantaelisabetta.it/info/


Mangia e Vivi Firenze

Un programma di cene nel centro storico di Firenze per lanciare un segnale positivo nei confronti dell’area della nostra città più colpita dagli effetti economici della pandemia da covid-19. E per dare una mano e un messaggio di incoraggiamento a ristoratori e commercianti nel desolante panorama post-turistico che si è determinato.

L’ha promosso Paolo Marcheschi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia impegnato nella prossima campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale della Toscana, non nascondendo ovviamente che queste cene sono anche l’occasione per comunicare i propri programmi e obbiettivi.

LUGLIO

Mercoledì 8 Vineria del Re (piazza della repubblica) 

Giovedì 9 Vini e vecchi sapori (piazza signoria)

Marted' 14  Mattacena (via del Moro / s.m. Novella)

Mercoledì 15 Vini e vecchi sapori.

martedì 21 Lungarno23

giovedì 23 Vini e vecchi sapori Piazza Signoria

mercoledì 29 Vineria del Re Piazza della Repubblica

Partecipa alle serate una guida turistica professionista che racconta storie e aneddoti di Firenze e anche la blogger Sarainflorencer che racconta i fiorentinismi (modi di dire).

Menù fisso 25 euro - prenot 335 7217776

De' Bardi: Mixology che passione!

Siamo con Michael D'Agruma, barmanager di De' Bardi. Nato nel 1989 in Molise, a Termoli. Cresce a Biella, in Piemonte. Polenta concia e Canestrelli diventano un po’ stretti per i suoi sogni e con la compagna viene a Firenze. Oggi è alla guida del Cocktail Bar di De’ Bardi: creazioni ispirate dalle emozioni, da elementi naturali e pietre preziose, sapori botanici. I titoli dei cocktail formano degli haiku, piccole poesie giapponesi che cercano con semplicità di comprimere la forza della vita e della natura. Un viaggio attraverso l’arte della mixology tra sciroppi di boccioli di rosa o di peperoni rossi, elisir all’arancia, estratto di mela Fuji e altre creazioni che incontrano i vari spiriti tra whiskey, tequila, gin, rum, mezcál, calvados, cognac e altri…

Come hai cominciato?

A differenza di molti colleghi coetanei non ho molti anni di esperienza: ho iniziato nel 2020. Finite le superiori ho fatto di tutto, dall'operatore ecologico all'imbianchino, dall'elettricista al contabile, al venditore, panettiere. La pandemia mi ha salvato. Finita la quarantena ho frequentato un corso a Milano e da lì non mi sono più fermato. Ho studiato, sto studiando e studierò per continuare a migliorare. Qui ho gestito il BitterBar e ora il De' Bardi.

La cosa che hai fatto della quale sei più orgoglioso e quella che (eventualmente) non rifaresti.

Cambiare vita! Sembra un’ovvietà ma fidatevi non lo è. Avevo 31 anni quando decisi di cambiare carriera e investire soldi, tempo ed energie per rincorrere un qualcosa che poteva benissimo non arrivare mai e non è stato facile. A quell'età non tutti sono disposti a darti una possibilità, troppo "vecchio" per iniziare una nuova professione. Ma ho stretto i denti e ci ho creduto fino in fondo e alla fine, grazie anche ai miei genitori e alla mia compagna, eccomi qua. C'è molto da fare ma la strada è giusta!


Facci venire “sete”… i tuoi cocktail preferiti.

Tutti e 12. Mi piacciono così tanto i drink che un peccato dover scegliere. Cerco di assecondare le voglie del momento e quindi spazio tra tutti i generi, ma se dovessi scegliere… sicuramente un buon Negroni. Gin, bitter e vermouth rosso formano questo drink amaricante perfetto per un aperitivo. Se invece cercate un after dinner consiglio il Sazerac, meglio se fatto con il Rye whisky. Qui lo spirito incontra lo zucchero, il Peychaud's bitter e l'assenzio insieme ad un twist di limone, che meraviglia! E mi raccomando, diffidate da chi lo serve con il ghiaccio!


Il “segreto” per un cocktail riuscito.

L’Amore. Come diceva Dante: “L’amor che move il sole e l’altre stelle”! E’ l’amore per questa professione, per questo mondo, il vero “segreto”. Come per tutte le professioni devi trovare quel qualcosa che ti spinge a migliorarti, nessuno te lo può insegnare. Sicuramente studiare tecnica, storia, merceologia, ma poi è l’ossessione per i drink a farla da padrone. Ecco, forse è proprio l’ossessione l’ingrediente segreto!


Ricette. Meglio un classico evergreen o un’invenzione mixology?

Entrambe. Mi spiego. I classici IBA sono arrivati dove sono proprio per ricette ben strutturate, ma è anche vero che spesso sono vecchie. Il nostro palato si è evoluto nel tempo come la nostra professione. Quello che piaceva in passato può non piacere più o necessitare di modifiche, un esempio su tutti è il Tommy’s Margarita diventato forse più famoso dell’originale. La risposta che mi sento di dare è che se siete in un locale che merita lasciatevi guidare dal barman e vedrete che ne rimarrete piacevolmente sorpresi.


Sta crescendo la tendenza di abbinare la cena con uno o più cocktail. Cosa ne pensi?

In Italia sotto questo punto di vista siamo indietro, il vino è il re delle bevande ed è difficile spodestarlo. Però leggo sempre di più di locali di un certo livello che si cimentano in questa “disciplina” e ciò mi rende felice. Sono un sostenitore del food pairing e mi cimento spesso in accoppiate drink-piatto, vedremo sempre più spesso locali con queste proposte. Presto anche al De’ Bardi.


Il vostro“menù”. In breve, tre motivi per venirci...

Cambiamo menù ogni 3-4 mesi circa e cerco di portare ogni volta proposte innovative con preparazioni homemade di alto livello e che soddisfino anche la vista oltre al palato. Il menù attuale è una mia personale ricerca emozionale di sapori ispirata da elementi naturali, pietre preziose e sapori botanici con un pizzico di poesia. Venite a trovarci, da noi si beve di qualità, a prezzi accessibili a chiunque, in uno dei locali più belli di Firenze.


Hai una serata libera. A cena a Firenze o in Toscana … Chi?

Quando ho scelto dove trasferirmi, due cose hanno pesato: il campanile di Giotto, mi innamoro ogni volta che passo per il centro, e l'Antica macelleria Cecchini. Dario Cecchini è macellaio dalle mani d'oro e dalla bellissima personalità, a Panzano in Chianti. In questo paesaggio collinare meraviglioso si gusta la sua selezione di carni alla brace che fà tremare le fondamenta delle priorità della vostra vita, un'esperienza fantastica.


Colpo di fulmine. Dove?

Era una sera di Primavera e passeggiavo tra le stradine del centro della mia città con i miei più cari amici. Decidemmo di sederci ai tavolini di un anonimo bar e fu allora che la vidi, dietro al bancone, bella come solo una della sua età poteva essere. Fu amore a prima vista, io volevo lei e lei voleva me. Così senza far trasparire nessuna emozione mi alzai e ordinai una bottiglia di Macallan 12 y.o. double cask, estasi per le mie papille. Fu così che nacque il mio amore sfrenato per il whisky. Lo stesso amore che porto tutti i giorni al De' Bardi insieme alla mia conoscenza e ad una grande selezione di questo meraviglioso spirito accompagnato da cioccolato prodotto da me, mi diletto anche in questo. Non raccontate questa storia alla mia compagna altrimenti stasera mi tocca dormire sul divano 12!!


La movida fiorentina. La cosa migliore e quella peggiore…
Mi aspettavo più vivacità. Non ho mai assistito a scene negative eclatanti, a parte un po' di inciviltà per i rifiuti lasciati in giro. La nota dolente è che i locali devono chiudere alle 2 dopodiché l'unica cosa che puoi trovare aperta sono le discoteche. Questo penalizza la scena. Mi capita spesso di chiudere il locale e passeggiare per strade deserte e questo è un peccato. In giro per il mondo non è così, ma sono una persona positiva e sono convinto che presto o tardi ci allineeremo quanto meno alla comunità europea.

DE’ BARDI
via De’ Bardi 23r, 25r, 27r – 055 3873142 o 366 9391879 – aperto dalle 18 alle 2, lun chiuso – debardiflorence.com


RECENSIONE GENNAIO 2023 - De' Bardi: un Crocevia di Gusti

Una breve passeggiata da Piazza Pitti a via de’ Bardi, attraversando via Guicciardini e sfiorando Ponte Vecchio. Un percorso che chissà da quanto tempo viene battuto. Una storia eterna che continua a parlarci ancora oggi.

Varchiamo la soglia di questo giovane locale poco dopo lo slargo che segna l’inizio di Lungarno Torrigiani, in via de’ Bardi. Qui Paolo Genovese ha realizzato il suo sogno: dare a Firenze un locale dallo spirito internazionale grazie alle sue tre facce. La prima che incontriamo è quella del cocktail bar, sfavillante e contemporaneo negli arredi. Di fianco, con un ingresso dedicato, l’enoteca dove scoprire attraverso degustazioni guidate vini di pregio e soprattutto vivere l’esperienza nella cantina, dove secoli fa ormeggiavano le imbarcazioni che navigavano nell’Arno.

Ma questa sera siamo venuti per provare la cucina, nella sala sicuramente più suggestiva. L’atmosfera è medievale grazie alle pareti e ai soffitti con mattonelle di diverse misure, risalenti all’edificio originale, e alle volte storiche. Una parte del pavimento è a vista: si ammira Costa San Giorgio scoperta durante i lavori di ristrutturazione, come del resto questa stessa sala! L’atmosfera è calda e accogliente scandita da luci che simulano l’effetto candelabro. Tavoli neri e sedie con fodere dorate donano un tocco esclusivo. Ad arricchire e contestualizzare il tutto due grandi dipinti che rievocano il genio di Leonardo da Vinci.


La cucina propone un menù intrigante che si muove tra terra e mare con dimestichezza invidiabile.
Noi abbiamo optato per il mare
, e osservando lo svolgimento della serata notiamo che in tutti i piatti l’attenzione al dettaglio è molto curata, ma non invadente. La tecnica non prevarica sul gusto. C’è una ricerca di equilibrio tra due elementi: l’impiattamento e quindi lo stile dei piatti, e la sostanza, quindi la quantità e il sapore. Equilibrio trovato direi. Anche in sala si muovono bene. Positiva la presenza, a momenti alterni, di Paolo che allieta gli ospiti con aneddoti sul ristorante e sui vari episodi storici che ci circondano: la storia della famiglia, delle mura e di quel Rinascimento che qui parrebbe addirittura essere nato…

Per quale occasione? Una cena di coppia, ma anche tra amici. Al De’ Bardi si viene per rimanere e per tornare e scoprire le altre sfaccettature. Come sedersi in una delle corti interne o nel salotto che anticipa il ristorante e assaporare le creazioni del Mixologist Michael D’Agruma. Un crocevia di esperienze che si possono vivere separate o anche insieme, lasciando che il tempo fuori scorra senza che nessuno se ne accorga.

I PIATTI DA PROVARE
Il mio Baccalà alla Livornese
Quaglia ripiena al tartufo nero, crema di zucca all’amaretto
Spaghetto alla chitarra salsa al branzino e pomodorini confit
Ravioli di stracotto, salsa acida allo zafferano
Rombo scottato, panure alle erbe, crema di ceci e fumetto di rombo
Controfiletto di manzo alla griglia con il suo fondo e crema di tobinambur
Dulce de Leche


Il Chianti Classico e i suoi Amici, a casa tua!

Non un semplice servizio di consegna, ma un vero e proprio viaggio enogastronomico, come fuga dalla città, come tour in tappe o come originale regalo di Natale, unendo la cucina dei ristoranti Amici del Chianti Classico e il vino Gallo Nero.

La nuova iniziativa del Consorzio Chianti Classico continua a sostenere i locali aderenti al circuito Amici del Chianti Classico.
Dopo il fitto programma di cene con il produttore Aggiungi un produttore a tavola organizzate tra giugno e luglio,  da venerdì 11 dicembre arriva nelle case degli appassionati un nuovo concetto di vivere il territorio a tavola, con Amico del Chianti Classico @ Home


Su questo nuovo portale il pubblico ordina a casa le proposte gastronomiche dei ristoranti coinvolti tra Firenze e Siena, sempre abbinate a una bottiglia di Chianti Classico. Gli ordini sono recapitati a domicilio, o consegnati al ristorante per chi sceglie l’opzione take away, che rende la proposta della nuova piattaforma anche un’ottima idea regalo per Natale

Amico Chianti Classico@home si propone come una nuova esperienza enogastronomica attraverso cui il pubblico si regala un piccolo viaggio tra le migliori cucine e cantine del territorio.  

Ristoranti aderenti ad oggi: 

Osteria dell’Enoteca (via Romana 70r, Firenze - 055 2286018)
Trattoria da Burde (via Pistoiese 154, Firenze - 055 317206)
Gurdulù Gastronomia (via delle Caldaie 12r, Firenze - 055 282223)
La Taverna della Berardenga (via del Chianti 70 Castelnuovo Berardenga - 0577 355547)
La Compagnia dei Vinattieri (via delle Terme 79, Siena - 0577 236568)

Scopri qui l’offerta completa di Amico Chianti Classico@home. 

L’iniziativa è valida fino al 7 febbraio 2021

Locale Firenze: maratona di giovani chef

Al Locale di Firenze un ciclo di appuntamenti in collaborazione con il Gruppo Sanpellegrino per promuovere la creatività dei giovani Chef. Obiettivo reinterpretare la cucina regionale con curiosità e innovazione.

La scena enogastronomica italiana è da tempo in fermento: uno spirito di scoperta e sperimentazione guida gli chef che guardano al passato come fonte di ispirazione e punto di partenza da cui avviare nuove riflessioni e proposte.

Per offrire a questi talenti un palcoscenico ideale per esprimersi, il Locale, ristorante e cocktail bar
di Firenze, dà il via a FoodFellas
, un ciclo di appuntamenti in collaborazione con Acqua Panna,
S.Pellegrino, Perrier e Bibite Sanpellegrino, brand del Gruppo Sanpellegrino, da sempre al fianco
del fine dining e del fine drinking internazionale.

Lo chef Simone Caponnetto, classe 1990 ed esperienze al Narisawa, al Mugaritz e al fianco di Heinz Beck, dialoga con giovani chef da tutta Italia: l’esperienza è inoltre arricchita da cocktail pairing, considerato lo straordinario apprezzamento che riscuote il bar de Il Locale (nel 2022 39° posto della World’s 50 Best Bars). Matteo Di Ienno, bartender di Locale, propone  drink ideati per l’occasione con l’utilizzo di Perrier e delle Bibite Sanpellegrino, realizzati con materie prime ricercate e ingredienti unici del territorio italiano,

Tra ottobre 2022 e giugno 2023, numerosi  chef si divertiranno a creare menu
inediti a quattro mani
con Simone Caponnetto, attraverso piatti che raccontino la loro filosofia di
cucina, per un’esperienza gastronomica esaltata e impreziosita dall’abbinamento con Acqua Panna
e S.Pellegrino.
Tra gli chef coinvolti, anche due membri della S.Pellegrino Young Chef Academy, il progetto
internazionale ideato da S.Pellegrino per dare nuove prospettive al futuro della gastronomia, che
prende vita in una piattaforma di formazione e networking di cui fanno parte i giovani chef e i
membri più influenti e rappresentativi del mondo della gastronomia.

Antonio Romano, vincitore italiano del Fine Dining Lovers Food for Thought Award durante l’ultima
edizione di S.Pellegrino Young Chef Academy Competition, ora alla guida di Spazio 7 a Torino, 1
stella Michelin, è lo chef ospite di FoodFellas il prossimo 19 ottobre.

Il 18 gennaio è la volta di Davide Marzullo, oggi chef di Trattoria Contemporanea a Lomazzo (Como) dopo aver vinto, nella finale regionale Italia e Sud Est Europa, il S.Pellegrino Award for Social Responsibility.

Il 17 maggio ci sarà il vincitore italiano della 5° edizione di San Pellegrino Young Chef Academy Competition, che si terrà nel 2023.

Gli altri chef coinvolti sono: Marco Ambrosino (prossima apertura a Napoli) – 16 novembre,
Stefano Sforza (Opera a Torino) – 14 dicembre, Giuseppe Molaro (Contaminazioni Restaurant a Somma Vesuviana) – 20 febbraio, Mattia Pecis (Cracco Portofino) – 22 marzo,  Sara Scarsella
(Ristorante Sintesi ad Ariccia).

LOCALE
Via delle Seggiole – tel 055 9067188  - aperto tutte le sere dalle 19,30 a notte

Talk The Town

Un assaggio di Chic Nonna
Da venerdì 15 aprile apre Salotto Portinari Bar & Bistrot all'interno di Palazzo Portinari-Salviati, progetto del gruppo Mine & Yours la cui direzione culinaria è affidata a Vito Mollica. Il concept Salotto Portinari precede proposta del ristorante fine dining Chic Nonna di Vito Mollica che verrà svelata alla città a giugno.
Via del Corso 16 

Il ritorno di Borgo Santo Pietro. Con Ariel Hagen.
Dopo un lungo periodo di chiusura dovuto ai vari lockdown, riapre il ristorante stellato di Borgo Santo Pietro, il boutique hotel 5 stelle di Claus e Jeanette Thottrup a Chiusdino, 22 camere e 4 suite con piscina privata decorate con artigianato tradizionale e arredi d'epoca. Per questa nuova stagione il ristorante Saporium, già 1 stella Michelin, affiancato da La Trattoria sull'Albero, e a Firenze in Piazza Poggi dal ristorante “fratello” Saporium, è affidato alle cure del giovane chef Ariel Hagen, allievo di Norbert Niederkofler e Gaetano Trovato. Un viaggio davvero impegnativo e appassionante per Ariel chiamato a dirigere tutta la food experience dei due ristoranti. Con lui Luca Ottogalli, già spalla di Ariel da Arnolfo (resident Chef di Saporium); Marco Stagi, maestro di cucina toscana e alta panificazione, resident chef di Borgo Santo Pietro Saporium a Firenze, e Ettore Beligni, già a Arnolfo, al Fat Duck e al Mandarin Oriental Lago di Como, ora Executive Pastry Chef del gruppo Borgo. 

Dolce Emporio è più bello!
Rinnovata in Oltrarno la boutique del gusto dello chef Fabio Barbaglini. Mare, Terra, Spiriti e Bollicine, e una nuova luminosa veste per questo accogliente salotto dove degustare vini rari e bocconi gourmet: dalla planche di foie gras ai toast golosi. In carta anche una nuova linea di ortaggi croccanti in acqua di mare, senza sale aggiunto. Spicca il celebre Fuà Fiori di Spezie, il foie gras preparato su ricetta di Barbaglini al naturale o con frutta candita, dalle terre dell’Armagnac, in Francia, e lavorato in torchon in Toscana, con processi e ingredienti naturali. Tra i vini molto dalla Francia, e dalle terre natali di Barbaglini in Piemonte, Friuli, Franciacorta, Isole.
Dolce Emporio - Borgo San Frediano 128/r - 055 3897066 – aperto lun-sab ore 10-21 - www.dolcemporio.shop  


Floressence, Dry Gin, scent of Tuscany
Ha debuttato a Taste Floressence, il dry gin immaginato a Firenze e ispirato a Caterina De’ Medici e al suo profumo. Un gin dal profumo riconoscibile, con note di bergamotto, gelsomino, lavanda, neroli d’arancia e bacche di ginepro, secco ma non classico. Il creatore è Oscar Quagliarini, firma nel mondo degli spirits e conosciuto come Bartender Profumiere, considerato uno dei migliori barman d’Europa e nella lista dei Top World Bartender. “Ottimo da degustare da solo – ci spiega – ma perfetto anche in mixologia, perché capace di aggiungere spessore e carattere a un Negroni o a un Gin Tonic. In distribuzione dal 1° giugno 2022.
www.floressencegin.com - IG @floressencegin - FB @floressencegin

Una nuova Magnolia
FORTE DEI MARMI - È Marco Bernardo, classe 1994, di Airola (Benevento) il nuovo chef del ristorante 1 stella Michelin dell’Hotel Byron di Forte dei Marmi, il boutique hotel a 5 stelle di Salvatore Madonna nel cuore della famosa cittadina della Versilia. Bernardo ha al suo attivo esperienze in importanti ristoranti, tra cui il Four Seasons Hotel Milano con Sergio Mei nel 2013, Le George Four Seasons Hotel a Parigi, nel 2015, alla corte di Alain Ducasse at The Dorchester, tre stelle Michelin, a Londra dove riparte da commis e dopo un anno diventa chef de partie. Accanto alle ricette della tradizione locale e della sua terra, Bernardo introdurrà trattamenti delle materie prime di antico sapore, come la frollatura del pesce, attualizzata in chiave contemporanea da abbinamenti freschi con foglie di limoni di Sorrento e finocchio di mare.
Apertura il prossimo 18 maggio.

Romualdo Imperiale
Romualdo Rizzuti, il primo pizzaiolo di Firenze ad aver ottenuto i tre spicchi del Gambero Rosso, insignito come “Maestro dell’Impasto”, è pronto a sbarcare anche in Versilia. Set della nuova impresa il prestigioso Hotel Imperiale nel cuore di Forte dei Marmi. Romualdo assumerà la gestione del ristorante dove porterà la sua verve napoletana in un menù estivo dove non mancheranno ovviamente alcune specialità di pizza.
Intanto a Firenze gettonatissimi i suoi “best” - San Daniele, Napoli, Margherita e pizza fritta, l'intramontabile Gamberi, Lardo e Tartufo o Prosciutto Arrosto e Tartufo, mozzarelle in carrozza, supplì, coccoli con crudo e stracchino, insalate di stagione e dolci. Il tutto accompagnato da una buona scelta di bollicine, vini, birre.
Le Follie di Romualdo - Via di San Niccolò, 39r - 055 4931923 – da mar a dom a cena, dom anche a pranzo - pag FB lefolliediromualdo 

L’Accademia del Caffe’ Espresso
Sulle colline che circondano Firenze, tra boschi di faggi e castagni, un meraviglioso esempio di archeologia industriale restituito al suo antico splendore. È la sede, o meglio il cuore di “Accademia del Caffè Espresso”. Un progetto visionario de La Marzocco in quella che, una volta, era la fabbrica. Oggi è uno spazio aperto, condiviso: un polo magnetico, che attrae, connette, e genera passione e competenza sul rituale, tutto italiano e ormai globale, del caffè espresso. L’offerta educativa è al centro delle attività. Un progetto didattico in evoluzione: dal primo contatto per l’appassionato, alla preparazione professionale del barista. L’offerta formativa si struttura su più livelli, sia per appassionati che per professionisti, con experience e corsi.
Il Museo. L’area espositiva è un viaggio spettacolare, informativo e interattivo, nel complesso e affascinante mondo del caffè espresso. Accademia del Caffè Espresso è aperta per visite lunedì, mercoledì e venerdì. Le visite sono guidate e offrono un’esperienza immersiva nel mondo de La Marzocco e del caffè in generale.
Via Bolognese 68 – 055 0987301 – aperto lun 10, 11.15, 14.30, mer 10, ven 10-11.15 14.30 - info e prenot www.accademiaespresso.com/vivi-accademia 


Nel limbo dell’Olio
Pruneti, noti produttori di olio del Chianti Classico, hanno appena aperto a Firenze The Art of Healthy Living Concept Store, un centro dedicato alla Cultura dell'Olio e alla scoperta del proprio territorio. Concepito come destinazione di riferimento e di incontro per la comunità internazionale degli "EVO lovers", Pruneti Firenze è un concept store innovativo, in Piazza del Limbo, una delle più antiche della città, tra Borgo SS Apostoli e la riva destra dell'Arno. Le collezioni Pruneti di Olio Extra Vergine di Oliva e Fatti con l’Olio nelle loro vesti classiche, e la nuova “Pruneti MixOILogy ready to go” sono le protagoniste. Inoltre annunciata una veste inedita dell’aperitivo del Chianti Classico firmato Pruneti Extra Gallery, dove l’Oil Cocktail incontra le esigenze della vita frenetica della città in un format take away comodo e elegante.
info 353 4054209 - firenze@pruneti.it

Nuova Vida con Pizzium 
Dove un tempo trovava spazio il Dolce Vita sorge questa nuova pizzeria. Un brand che si trova in tutta Italia e che adesso arriva anche a Firenze e scommette su uno degli indirizzi storici della movida fiorentina. Dopo il successo degli anni 80/90 infatti tante sono le realtà che si sono avvicendate qui e che, per motivi diversi, non hanno trovato il successo sperato. Forza Pizzium!
Piazza del Carmine 5 - 055 0249776

Papito’s Way
Vicino a Piazza indipendenza, da metà gennaio, un locale-novità che mixa gastronomia toscana e sudamericana. In vetrina il lampredotto e il ceviche, la ribollita e il leche de tigre, cantucci di Prato e churros. Pablo Suyon è affiancato in cucina da Andrea Cai, titolare della Tuscany Brothers insieme al fratello Luca, patron del celebre “Il Magazzino” in piazza della Passera.
via XXVII Aprile 42r – tutti i giorni pranzo e cena - 349 111 4207

Spartacus: La Tempesta Perfetta

Alzi la mano chi ha “goduto”, in un certo periodo nemmeno troppo lontano, della cucina “di mare”, pantagruelica e godereccia, di Spartaco, inventore e protagonista a Firenze di una formula di cucina marinara accessibile e “eccessiva”, ma proprio per questo di gran successo.

Ora, con la compagna Antonella Maddaluni e i figli Sean e Tommy è tornato in città, in formato “small”, con un rustico, piccolo bistrò con tavoli all’aperto su un angolo di via Gioberti, una delle vie più note per shopping e struscio tra negozi e boutique non globalizzati.



Piatto dell’Estate: “La tempesta perfetta” Paccheri, astice granchio e gamberi.

Via Gioberti 40 – 338 3019996 – mer, gio e ven cena e sab pranzo e cena – tavoli all’aperto – prezzi €

RECENSIONE APRILE 2023 -Il ritorno di Spartaco (Spartacus)

Alzi la mano chi ha “goduto”, in un certo periodo nemmeno troppo lontano, della cucina “di mare”, pantagruelica e godereccia, di Spartaco, inventore e protagonista a Firenze di una formula di cucina marinara accessibile e “eccessiva”, ma proprio per questo di gran successo. Una formula spumeggiante e molto appetitosa, gradita a buongustai e ghiottoni. Piatti abbondanti e vivaci a prezzi sempre assai accessibili.

Da poche settimane Spartaco con la compagna Antonella Maddaluni e i figli Sean e Tommy – con cui nel frattempo ha aperto due ristoranti a Tenerife – “li fa sempre caldo e la vita anche per questo costa meno” – è tornato in città. È tornato in formato “small”, con un rustico, piccolo bistrò con anche tavoli all’aperto su un angolo di via Gioberti con via Fra Paolo Sarpi, una delle vie più note a Firenze per shopping e struscio tra negozi e boutique non globalizzati.

Il menù si sceglie dalla lavagna del giorno: Paccheri allo scoglio, linguine alle cozze, baccalà alla livornese, il crudo misto, la pepata… pepata!, orecchiette vongole e bottarga, la frittura mista, la tagliata di tonno, tutto tra i 12 e i 16 euro circa a portata. Vini bianchi ben scelti fanno da giusto contorno, così come i dolci fatti in casa da Antonella non riuscirete a evitarli.

Bentornati ragazzi, ci vedremo spesso!



SPARTACUS
Bistrò italiano – Via Gioberti 40 – 338 3019996 – aperto pranzo e cena (chiuso dom e lun) – tavoli all’aperto (riapre a metà aprile dopo 15 giorni di riposo) – prezzi €

Pratellino di Eventi

Un buon mix tra moderno e tradizionale. Colpisce l’originalità e l’audacia del menù: piatti della tradizione, quella spesso dimenticata. Con spazio per tutti i gusti, dal mare alla terra, fino al vegetariano.

Da gennaio nuove opere esposte nel locale, quelle di Vito Giarrizzo. Vernissage Sabato 14 gennaio all’ora di pranzo.

Domenica 29 gennaio Italia Enogastronomica: il pranzo della domenica con protagonista una regione italiana. Appuntamento con il cibo e i vini della Basilicata.

Sul nostro E-STORE 1 cena a condizioni specialissime

OSTERIA PRATELLINO
Via del Pratellino 44r – 055 0203832 – aperto pranzo e cena, chiuso lun e dom a cena

RECENSIONE OTTOBRE 2022 - Osteria Pratellino: riscoprire la Tradizione

Al Pratellino si è accolti con gentilezza in un ambiente confortevole e, diremo, pacifico. Il bianco domina pareti, soffitto e risplende anche sui tavoli. Un buon mix tra moderno e tradizionale. Ad arricchire le sale si alternano esposizioni artistiche temporanee che vivacizzano l’ambiente.

Colpisce l’originalità e l’audacia del menù che propone piatti sì della tradizione, ma di quella troppo spesso dimenticata. Con spazio per tutti i gusti dal mare alla terra, fino al vegetariano. Un bel mix presentato ed eseguito al meglio dai due chef: Matteo Caccavo, originario del Mugello e Wendy Ulacia da Cuba. In sala Francesco dialoga con i commensali con l’esperienza e il garbo di chi conosce questo mestiere da una vita e sul quale ne ha anche costruita una.


Qui trovano spazio i tagli di carne meno comuni, ma non per questo meno validi, e anche sul pesce la direzione è la stessa. In primo piano i prodotti regionali con materie prime da filiere certificate, a Km0, Presidi Slowfood e da agricolture biologiche. Piatti ispirati da antiche ricette tradizionali realizzati con moderne tecniche di cottura e presentazioni contemporanee che emozionano i palati e scaldano i cuori.

A pranzo diverse formule che vanno incontro all’esigenze tipiche di questo orario. Il menù tende a variare secondo disponibilità giornaliera di prodotti freschi e stagionali. Inoltre la domenica a pranzo eventi speciali dedicati alle regioni italiane con menù fisso in abbinamento ai vini della regione protagonista.



I PIATTI DA PROVARE
1.    Mattonella di lesso di Chianina con giardiniera, salsa verde e salsa piccante fatta in casa
2.    Collo di gallina ripieno con salsa verde e maionese fatte in casa
3.    Paccheri di fave etrusche bio, riso nero e spirulina con ragù di pesce
4.    Gnocchi di patate artigianali al ragù bianco di faraona
5.    Fagiano in umido con purè di patate
6.    Spicchi di zucca arrosto con passato di carote allo zenzero e cavolo verza saltato all’aceto
7.    Frittura di pesce d’acqua dolce e verdure di stagione con maionese fatta in casa

Settembre con Martarè!

A pochi passi da SS. Annunziata un salotto caldo, atmosfera di fascino, luci soffuse, giusto mix tra design classico e moderno. Un contesto che ben introduce all’identità culinaria: creativa, spontanea, concreta. Il menù cresce su radici toscane con ingredienti e ricette tipiche e con la bella stagione vede la comparsa di nuovi piatti come il Risotto al Vin Santo del Chianti, Storico Ribelle, maggiorana e Oro Zecchino o i Tagliolini con tartufi di mare, pesche, ginger e nocciole. Da provare anche il Coniglio in salmì e verdure saltate per poi finire in dolcezza con l’iconica Martarè e gelato.

EVENTO SPECIALE:

Giovedì 28 settembre alle 20:30 protagonisti 4 vini bianchi toscani da piccole realtà che cavalcano l'innovazione forti di una tradizione secolare. Il tutto è accompagnato da piatti gourmet, cucinati con passione.

Vini Protagonisti:
Phylika, Poggio Rosso (Populonia).
Inganno Felice, Fattoria Piccaratico (Vinci).
Dama Bianca, Marina Romin (Terricciola).
Fante di Bastoni, Clio Cicogni (Montevarchi).
Vino per Dessert una sorpresa in controtendenza.
45 euro cad.


Via degli Alfani 91r - 055 2396466 - 339 4252115 - da mar a dom, pranzo e cena – martare.it – prezzi €€

RECENSIONE GENNAIO 2023

Sono qui da molti anni, in principio come sola gastronomia. Oggi invece un caldo salotto, dove fermarsi a pranzo o a cena e godere di un’atmosfera classica arricchita da elementi di design: sedute, lampade e tavoli. Un contesto che ben introduce all’identità culinaria di Massimo: creativa, spontanea, concreta.


Il menù cresce su radici toscane con ingredienti e ricette tipiche come il crostino di fegatini o la tortina di ceci o ancora il risotto al Vin Santo e i tortelli della Val d’Elsa. Ma anche piccione, tartare, baccalà e polpette. Ogni piatto è arricchito dal tocco dello chef sia in alcune tecniche, che nell’utilizzo di elementi e ingredienti che elevano la tradizione in qualche cosa di contemporaneo. In carta prevalgono elementi di terra, ma non mancano anche sfiziose scelte di mare come gnocchi di patate, senza farina e uovo e per questo cotti al vapore, con calamari spillo e limone. I piatti sono espressi e si possono abbinare ad una ricca scelta di vini con etichette anche di nicchia.
I dolci sono tutti realizzati in casa. Impossibile non citare la mitica Martarè, la torta al cioccolato spolverata di cacao che ha reso celebri Massimo e Marta nel mondo della pasticceria fiorentina e che qui si gusta accompagnata da una pallina di gelato home made.

Anche il pane - aiutateci a dire buono - è realizzato in loco con lievitazione naturale. Tanto buono da essere quasi pericoloso in quanto è praticamente impossibile non finire l’intero cestino prima che arrivino i piatti, ma d’altro canto ci sembra una delle migliori amuse-bouche che un ristorante possa offrire!

Da segnalare anche al possibilità di acquistare prodotti da portare a casa come confetture, biscotti e altre leccornie.



PIATTI DA PROVARE
Croissant con crostino toscano di fegatini, al Vin Santo DOC del Chianti
Piccione farcito al forno, funghi e crema di tobinambur
Gnocchi di patate senza farina e uovo, con calamari spillo e limone
Risotto al Vin Santo “Belcaro” doc del Chianti Classico con funghi e caciocavallo
Tartare di Fassona con aceto dolce al miele
Polpette di manzo e patate in salsa di pomodoro e ortaggi
Baccalà in salsa di uva, pomodoro e pinoli

San Valentino sul... LUNGARNO

Caffe’ dell’Oro
Caffè Italiano contemporaneo che vanta una posizione davvero privilegiata, con vista in prima linea su Ponte Vecchio, da godere nelle belle giornate anche dai suoi sette salotti esterni. Il menu offre una doppia anima per accontentare gli amanti della tradizione, così come i gusti più internazionali: da non perdere il Fusilloro con zafferano e gamberi rosa, oppure la tartare di avocado o l’ormai iconico Tiramisù toscano….la vista meravigliosa è offerta dalla casa. 

Per San Valentino con un menu di delizie esclusivo firmato dallo chef Antonio Minichiello
Lungarno degli Acciaiuoli, 2P – 055 2726 8912 – WA 342 1234 710 - tutti i giorni dalle 7 alle 24 - oro@lungarnocollection.com – www.caffedelloro.com - prezzi €€€

Picteau Bistrot & Bar
Il COCKTAIL BAR con la carta creata da talentuosi giovani barman, si affianca al BISTROT con un nuovo menu firmata dallo stellato Claudio Mengoni. La proposta spazia dalle proposte più golose (ottimi i teaser di pizza gourmet o il Picteau signature burger) fino ai più classici piatti della cucina mediterranea (gnocchi al limone, rombo, broccoli e bottarga o la parmigiana di melanzane, davvero ottimi!). Pochi tavoli (sia interni, che esterni), con prenotazione obbligatoria, per godere di una vista unica in prima linea su Ponte Vecchio con affaccio diretto sull’Arno, proprio come se si fosse su una barca. 

Per San Valentino una proposta speciale a la carte dedicata agli innomarati!
Borgo San Jacopo, 14 – 055 27264996- WA 342 1234 710 - tutti i giorni dalle 7 alle 24 - picteau@lungarnocollection.com - www.lungarnocollection.com  - €€€

Caorlotta sul Mare

Pietro Benvenuti e Alika Antoniolli sono una giovane coppia che da Caorle, piccola città di villeggiatura sull’Adriatico a mezz’ora di auto da Venezia, si sono trasferiti nella culla del Rinascimento, in riva d’Arno, su Lungarno Vespucci. E’ qui che hanno ritrovato un qualcosa che potesse ricordare loro il mare. A Firenze c’è l’Arno, non proprio la stessa cosa, ma una posizione felice per cimentarsi nella cucina di pesce.

E’ così che nasce l’Osteria CAORLOTTA. Con il cambio stagione nuove materie prime e nuovi piatti in menù: moeche, calamaretti spillo, canestrelli, proposte nuove come anche gnocchi con il granchio, gamberi in pasta filo e molto altro da scoprire…

OSTERIA CAORLOTTA
Lungarno Amerigo Vespucci 34r – 345 1691689 o 328 5893043 – da mar a dom pranzo e cena (chiuso lun) prezzi €€

INTERVISTA CHEF: Pietro Benvenuti - Marzo 2023

Veneto e Toscana: si potrebbe dire che hanno poco in comune, a parte il linguaggio schietto e colorito. Una cucina di mare contro una radicata nella terra, vino rosso e vino bianco, Spritz contro Negroni. Tante differenze che però, in entrambi i casi, si fondono nella stessa passione e orgoglio di appartenenza. Pietro Benvenuti e Alika Antoniolli sono una giovane coppia che da Caorle, piccola città di villeggiatura sull’Adriatico a mezz’ora di auto da Venezia, si sono trasferiti nella culla del Rinascimento, in riva d’Arno, su Lungarno Vespucci. E’ qui che hanno ritrovato un qualcosa che potesse ricordare loro il mare. A Firenze c’è l’Arno, non proprio la stessa cosa, ma una posizione felice per cimentarsi nella cucina di pesce. E’ così che nasce l’Osteria Caorlotta.

Ma lasciamo che sia Pietro stesso a raccontarcelo…

Da Caorle a Firenze, cosa vi ha spinti in riva d’Arno?
Firenze è una città meravigliosa che ci ha conquistati tre anni fa quando siamo venuti in vacanza. Poi abbiamo pensato di trasferirci qua ma non solo noi, persone fisiche, ma anche un po' della nostra tradizione ed ecco l’idea!! Portare un po' di Caorle a Firenze.

La Vostra cucina spiegata con poche parole semplici a chi non vi conosce…
Freschezza, qualità e passione sono le tre parole che permettono di identificare la nostra cucina. In seconda battuta diciamo che la nostra è una cucina semplice.

Il vostro “piatto forte”, la vostra “specialità”…
Il pescato fresco dal nostro meraviglioso mare.

La pietanza che preferisci lavorare.
Il tonno rosso è uno dei miei pesci preferiti, soprattutto per le carni molto versatili, per tutti i gusti, non si butta nulla.

Il vostro piatto più difficile da realizzare, ma di maggior soddisfazione.
Nessun piatto è difficile se fatto con passione e impegno.

Un ingrediente o un piatto sopravvalutato?
Non c'è alcun ingrediente che è sopravvalutato ma tutti sono ottimi purché si sappiamo curare, mantenere e lavorare.

Un ingrediente o un piatto sottovalutato?
Le “sarde in saor” un piatto per la nostra cucina importante, ma purtroppo sottovalutato.

A cena con un buon vino.
Abbiamo una cantina vasta su quasi tutto il territorio nazionale, in più ci piace dare spazio anche all’estero, troppe volte sottovalutato.

In breve, facci venire l’acquolina in bocca, raccontandoci i piatti salienti del menù di questa stagione.
Si parte tra un po' con le mitiche Moeche tipiche della nostra tradizione, moscardini, seppioline alla griglia, canestrelli, insomma un po’ di tutto di quello che ci offre il nostro meraviglioso mare.

A cena a Firenze in un altro ristorante… Chi?
Se vado qui a Firenze vado sicuramente “Da Ginone” cucina tipica Toscana, come una volta.

A cena in Toscana in un altro ristorante… Chi?
Ce ne sono tanti ma il mio preferito è la “La Cantinetta di Rignana” carni eccezionali cotte sulla brace viva.


Caorle val bene una Cena. Novità su Lungarno Vespucci - RECENSIONE FEBBRAIO 2023

Veneto e Toscana, qualcuno potrebbe dire che hanno poco in comune, a parte il linguaggio schietto e colorito. Una cucina di mare contro una radicata nella terra, vino rosso e vino bianco, Spritz contro Negroni. Tante differenze che però, in entrambi i casi, si fondono nella stessa passione e nello stesso orgoglio di appartenenza.

Pietro Benvenuti e Alika Antoniolli sono una giovane coppia che da Caorle, piccola città di villeggiatura sull’Adriatico a mezz’ora di auto da Venezia, si sono da poco trasferiti nella culla del Rinascimento, in riva d’Arno, su Lungarno Vespucci. E’ qui che hanno ritrovato un qualcosa che potesse ricordare loro il mare. A Firenze c’è l’Arno, non proprio la stessa cosa, ma una posizione felice per cimentarsi nella cucina di pesce. L’obiettivo di Pietro e Alika è quello infatti di portare in città, con Caorlotta, un po’ della loro storia e tradizione.

Caorle è oggi una cittadina di vacanza, ma in passato e tutt’ora, è meta e casa di tanti pescatori. Nei piatti, ci assicurano, mangiamo il pescato fresco che arriva proprio da lì. Il locale è intimo e grazioso, merito anche degli affreschi che ornano le pareti con allegorie e scene classiche. Sviluppato su due piani mette a sedere a una trentina di persone all’interno, più una dozzina all’esterno nella bella stagione. Pietro, che opera in cucina, ha in mente per Firenze una proposta più moderna. Non vuole essere “gourmet”, però nella forma accompagna il commensale in un viaggio, nella tradizione di Caorle, servendosi di una mano più delicata e di un impiattamento più elegante rispetto a quello tipico delle osterie venete. Alika, si muove in sala, guidando gli ospiti con consigli e accorgimenti sempre graditi.

Una bella storia d’amore che sentiamo pronta per questa prova. Una cucina dai sapori forti, coraggiosa e buona. Un locale che ci sentiamo di consigliare per una cena romantica, ma anche per una bella rimpatriata tra amici magari ricordando scorribande estive su lungomari lontani dagli occhi, ma vicini al cuore.



PIATTI DA PROVARE
Cruditè
Cappasanta alla griglia
Le canoce, canocchie
Sardine in saor con polenta croccante
Tagliolino di pasta fresca con ragù di orata, dressing agli agrumi e panure
Gnocchetti freschi di patate con cappesante, estratto di mela verde e noci pecan
Il nostro pescato alla griglia o al forno
Brodetto di seppie nostrane
Seppioline dell’Alto Adriatico alla griglia

Estate Gourmet a Relais Le Jardin


Creatività e freschezza per tutta l'estate nel percorso di esplorazione sensoriale dello chef Claudio Lopopolo: una cucina che rispecchia la sua origine pugliese con uno sguardo alla grande gastronomia contemporanea. Uno Chef particolarmente in vena nel creare e pensare piatti unici serviti nel meraviglioso giardino all’italiana dell’Hotel Regency. Un percorso iniziato nel 2022 che ben si riflette nei suoi menù degustazione “Eso” e “Endo”. Spiccano alcuni grandi classici oltre ai signature dishes come “Riso, patate e cozze” e il “Risotto Margherita” oltre a gustose proposte vegetariane.
Un’occhiata al menù: “Bottoni ripieni di melanzane alla parmigiana”, “Spaghetti Vicidomini cotti nell’estratto di peperoni arrostiti con mousse di burrata pugliese, foglie di cappero e prezzemolo croccante”, “Risotto acquerello alla vaniglia con ricciola marinata con limone nero grattugiato, crema di aglio nero e polvere di basilico”. Tra i secondi “Filetto di rombo con polvere di pomodoro confit, salsa beurre blanc, cilindro di patata del Mugello fondente e lattuga brasata”, “Trancio di corba rossa di Gallipoli cotto e crudo su ristretto di cacciucco alla livornese, gel di zafferano di Certaldo e chips di scorzonera”, “Entrecôte di melanzana alla salsa di soia e miele di acacia con umami di sedano, purea di sedano rapa e chutney di peperoni”. Ma c’è molto altro da scegliere tra antipasti e dolci, con un buon calice di vino o un cocktail nel fresco dell’Urban Garden delle serata fiorentine.



Relais Le Jardin Restaurant, Hotel Regency - Piazza M. D’Azeglio, 3 - 055 245247 da mar a sab dalle 19 alle 22 - info@regency-hotel.com



Ualima, il Marocco in tavola

Abbiamo chiesto a JEAN MICHEL CARASSO, noto chef e scrittore, autore per noi di preziosi manuali di cucina come CUCINARE LONTANO (A Tavola con gli Altri Giro del Mondo in 360 Ricette) e CUCINARE in MEDIO ORIENTE (190 ricette arabe e israeliane) di raccontare ai nostri lettori la sua visita al nuovo ristorante marocchino UALIMA, fresco di apertura in viale Lavagnini.

Ha aperto da poco questo ristorante marocchino sotto il nome “Ualima” che in arabo significa “celebrazione” in particolare nuziale e conviviale.
Mancava a Firenze un ristorante che offrisse cucina marocchina tipica, accessibile anche ad una clientela musulmana praticante, il cibo essendo hallal e l’alcool totalmente assente.
L’accoglienza è gentile e il servizio premuroso, anche questo secondo tradizione marocchina affermata, in spazi arredati con gusto tipico senza esagerazione, insomma come sentirsi trasportati in una dimora classica di Rabat o Marrakech.
Anche il cibo è parecchio casalingo, nessuna rivisitazione o adattamento “per occidentali”, e dagli antipasti ai dolci passando per i secondi si gusta la nota delicatezza della cucina marocchina che usa le spezie in modo ragionevole ed equilibrato.
Il menù è ricco di piatti di carne, soprattutto pollo e agnello cucinati in cuscus, in tajine con frutta secca o semplicemente arrosto alla marocchina come la mitica spalla di agnello intera per due persone, fondente e squisita. Ma anche antipasti tipici come il za’aluk di melanzane o i peperoni stufati. Diverse insalate miste anche a base di frutti di mare, e la celebre pastella (o b’stilla) di pollo o di pesce, una sfoglia delicata e farcita introvabile dalle nostre parti. I vegetariani trovano anche loro pietanze dedicate, come l’ottimo cuscus di verdure, gli antipasti o le insalate senza carne né pesce.
I prezzi sono nella fascia media, né bassi né troppo alti, e una cena da Ualima rappresenta anche una esperienza gustativa interessante per chi non conosce la cucina maghrebina. Il ristorante offre anche servizio take-away e consegna.

UALIMA Firenze
Viale Spartaco Lavagnini 22B - 055 889 6910 – aperto pranzo e cena (chiuso lun) – prezzi €

Autunno da Eataly

A due passi dal Duomo, Eataly accoglie con prodotti d’eccellenza e buoni profumi. Tante le novità nei prossimi mesi, per una spesa sempre consapevole, di alta qualità e 100% italiana. 

Da provare il nuovo menu del Ristorante Pizza&Cucina, che da metà settembre affianca ai classici proposte di stagione semplici e deliziose. Un menu completo e vario, una carta dei vini studiata nel dettaglio e dolci golosissimi per pasto autentico tra i sapori d’Italia. Ma non finisce qui. Ogni mese cene tematiche che nascono dall’estro creativo del sous chef Emanuele Polidori, sempre abbinate ai vini dell’Enoteca. 

Prossimo appuntamento giovedì 21 settembre alle 20, “Molluschi e Crostacei”. Per salutare l’estate la cena si tiene nella suggestiva terrazza all’aperto al primo piano, già molto apprezzata dagli habitué. Menu: Taco al nero; tagliatelle di seppia, sedano rapa e melograno; Tubetti con bisque di scampi, cozze marinate e cime di rapa; Polpo cacciuccato, sua maionese al lime e indivia riccia ripassata; Sorbetto.
43 euro cad vini e acqua inclusi (40 per chi si prenota online entro il 7 settembre o 055 0153610)


 

Chi vuole cimentarsi in un corso di cucina o degustazione può scegliere tra le tante lezioni de La Scuola di Eataly. Tutti i corsi disponibili sul sito e acquistabili online.

Alcuni appuntamenti:

ABC DEL VINO: venerdì 15 settembre, 13 ottobre, 10 novembre.
CORSO DI PASTICCERIA: I Biscotti mercoledì 20 settembre.
LA CUCINA ETNICA VEGETARIANA: mercoledì 27 settembre .
ABC DELLA PASTA FRESCA: 6 ottobre, 27 ottobre, 17 novembre. 


Insomma, “Mangia, compra, impara”, ecco cosa puoi fare da Eataly.

Via De' Martelli 22R – 055 0153610 - eatalyfirenze@eataly.it 

RISTORANTI DA SCOPRIRE: Che cena sulla Riva

Via dalla pazza folla, lontano dal rullio dei trolley, dalla caldazza afosa, a cena nel fresco-fresco di un giardino quasi segreto.... l’indirizzo da scoprire o meglio riscoprire in questi mesi è il ristorante Riva Kitchen, che si dispiega sull’incantevole giardino con piscina del Riva Loft, l’hotel di charme sulla riva sinistra dell’Arno, che fronteggia l’inizio del parco delle Cascine, leggermente defilato, realizzato dall’architetto fiorentino Claudio Nardi, un elegante “rifugio urbano” vincitore di diversi premi tra cui il prestigioso “best hotel” del mensile britannico Wallpaper.

Guidato dallo chef Michele Berlendis – un toscano che ha lavorato all’estero e poi al fianco di chef stellati come Filippo Saporito (La Leggenda dei Frati) e Erez Ohayon – propone un menù contenuto ispirato dalle stagioni: contrasti, sapori decisi, ingredienti semplici con accostamenti talvolta insoliti, cibi sostenibili per una alimentazione consapevole. Più una interessante selezione di vini italiani.
Il resto lo fa l’atmosfera, davvero incantevole: ambienti design, effetti inaspettati, tra stile metropolitano e relax domestico. Super per cene romantiche, rilassante per stare con amici, indicatissimo per un evento privato!

PIATTI DA PROVARE
Mousse di fegatini su pan di ramerino, nocciole I.G.P del Piemonte tostate e aceto di mele 20 anni
Caprino bio di Monte Giovi caramellato, zucchine in scapece e il loro fiore fritto, balsamico di Modena tradizionale
Baccalà in olio cottura su crema di ceci, cialda di ceci e trito di capperi, olive e pomodorini secchi.

Tagliatelle con ragù espresso di coniglio marinato, pomodori confit e pecorino di fossa
Maltagliati con pistilli di zafferano, crema di piselli freschi, piselli bruciati e stracciatella
Tagliolini al nero di seppia con gamberi del Mediterraneo, fagioli cannellini, zest di limone e bottarga di Muggine

Burrata del Mugello, pomodoro cuore di bue, purea di melanzane affumicata e chips di pane
Tartara di manzo con uovo di Arcetri pochè, pepe di Kampot e cipolla caramellata
Polpo alla griglia, patate schiacciate alla menta, emulsione di peperone giallo e crema di olive nere

Mousse di cioccolato fondente con olio alla menta e cristalli di sale
Semifreddo di ricotta e cioccolato con fragole di Mosciano e la loro
Crema bruciata con rosmarino e arancia

RIVA LOFT & KITCHEN
Via Baccio Bandinelli 98 - 055 7130272 @rivalofts_florence – Riva Kitchen da mar a ven a cena, di inverno dom anche a pranzo info@rivalofts.com - www.rivalofts.com – facilità di parcheggio - €€



La Pagliazza sotto le stelle

Brunelleschi Hotel, iconico indirizzo nel cuore di Firenze, è anche uno dei punti di riferimento gourmet della città, grazie al Ristorante Santa Elisabetta 2 stelle Michelin, situato al primo piano della torre bizantina inglobata nell’albergo, la cui cucina è firmata dall’Executive Chef Rocco De Santis.

L’hotel offre anche un’altra opzione gastronomica: al pianterreno l’Osteria Pagliazza che prende il nome dalla torre circolare della Pagliazza, con tavoli all’aperto durante la bella stagione nel dehors esterno sulla suggestiva Piazzetta. Qui il territorio viene celebrato al meglio attraverso l’esaltazione dei sapori tipici della tradizione toscana e grazie alle abilità dello chef. Un menù ricco e stuzzicante alla carta o in menù degustazione alla scoperta della tradizione toscana da gustare all’aria aperta, godendo dell’esclusiva cornice storica. In menù anche un corner del Santa Elisabetta, per un assaggio dei piatti iconici del bistellato Ristorante.

Altro elemento che collega Osteria e Ristorante stellato è la carta dei signature cocktail, inediti e stagionali, creati nell’attiguo Tower Bar seguendo il mood dei piatti dello Chef.

Tutti i giorni dalle 12.30 alle 14 e dalle 19.30 alle 22 - info e prenot. 055 27370 o info@hotelbrunelleschi.it

Brunelleschi Hotel Firenze https://www.hotelbrunelleschi.it/
Santa Elisabetta 2 stelle MICHELIN https://www.ristorantesantaelisabetta.it/
Osteria Pagliazza https://www.osteriapagliazza.it/
Tower Bar https://www.hotelbrunelleschi.it/tower-bar/

Chic Nonna cambia nome: ATTO DI VITO MOLLICA

ATTO di Vito Mollica è il nuovo nome del ristorante dello Chef stellato Vito Mollica, che da oggi diventa proprietario di Mine Lifestyle Firenze Srl, la società che gestisce la ristorazione presso il Palazzo Portinari Salviati a Firenze.

“Sono davvero felice ed emozionato - afferma lo Chef Vito Mollica - di intraprendere questo nuovo percorso. Per me è un sogno che si realizza, e che non sarebbe stato possibile senza l’impegno costante e prezioso di tutto il mio team, che ha creduto sin dal primo giorno in questo ambizioso progetto. Vi aspettiamo!”

Palazzo Portinari Salviati resta il prestigioso “palcoscenico” e non cambia la proposta enogastronomica, fedele all’ideazione di menù stagionali di impronta tradizionale ma dal gusto internazionale, sempre econ materie prime di eccezionale qualità.

Oltre la proposta fine dining rimangono invariate anche le offerte di Salotto Portinari Bistrot e dell’Eye Cocktail Bar, tre situazioni distinte all’interno di un percorso multisensoriale, aperto dalla mattina fino a tarda serata, dove le opere artistiche di valore assoluto del rinascimento fiorentino convivono con il design e dove la proposta gastronomica si adatta alle molteplici esigenze dei fiorentini e dei turisti.

Salotto Portinari Bistrot: tutti i giorni dalle 10 alle 23.
ATTO di Vito Mollica: dal mercoledì alla domenica dalle 19.

Via del Corso 6 - 50122 Firenze - +39 055 5353555
firenze@attodivitomollica.com


B-Roof: Late Summer Dinner

La bella stagione sta piano piano scemando, ma al Grand Hotel Baglioni è stata vissuta a pieno grazie ai molti eventi sulla splendida terrazza panoramica nota in città come B Roof, tra i quali anche il nostro God Save The Wine.

Per salutare quindi il periodo più bello dell'anno ecco una cena speciale che connette le due anime della cucina del B Roof: Sicilia e Toscana.

Sono 1170 i chilometri di distanza fra le due regioni che racchiudono tutta la storia del Baglioni.
 Le radici siciliane e la profonda conoscenza dei territori toscani sono la fonte di ispirazione degli Chef, che interpretano la cucina mediterranea esaltando il “carattere toscano e DNA siciliano”. Per questo la stagione estiva 2023 si chiude con una serata speciale all'insegna delle due anime che ci caratterizzano, proponendo un percorso gastronomico tutto da scoprire.

Il menù dedicato "1170", infatti, è costruito con maestria attraverso il tocco dei Sous Chef di origini siciliane e una certosina lavorazione toscana dell’Executive Chef Richard Leimer.


 
Un tributo alla mediterraneità, per dire “arrivederci” all’estate e anche un’anteprima per la prossima stagione!
 
B-Roof Grand Hotel Baglioni - Piazza dell’Unità d’Italia - dalle 19.30 - 60 euro a persona (vini esclusi); 73 euro a persona (vini in abbinamento inclusi), vini diversi da quelli proposti nel menù possono essere scelti dalla Carta

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