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Risultati per: mangiare a firenze


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Regina Bistecca

Atmosfere brunite, legno caldo e luci smorzate. Sugli scaffali bottiglie importanti e anche libri, in omaggio all’ex libreria che in passato occupava questi ambienti ed era ritrovo di intellettuali e artisti del ‘900. Molte opere pittoriche si possono ancora ammirare sui muri e sono affiancate da altre, di fattura contemporanea, come a voler segnare il passo, ma non troppo in fretta.


Qui la celebre “fiorentina”, insieme ai piatti tipici della nostra tradizione, si annuncia più morbida e succulenta di sempre. Il tono e l’atmosfera sono dati dai due soci Simone Arnetoli e Matteo Perduca che hanno fortemente voluto dedicare questo spazio alla bistecca fiorentina che qui è “Regina”.  Protagonisti anche primi al tartufo, hamburger, roastbeef e altri piatti della tradizione eseguiti con cura e fedeltà. 


Ogni domenica Pranzo della Domenica con protagonista il girarrosto!


Via Ricasoli 14R - 50122 Firenze - +39 055 2693772 - aperto a cena da mar a gio - pranzo e cena ven, sab e dom, chiuso lun - reginabistecca.com

La Trattoria Antellesi e la sua Officina

NOVITA'

Fresca di apertura in locali adiacenti L’OFFICINA DEGLI ANTELLESI dove, con la stessa convivialità e qualità, si gustano taglieri, focacce e aperitivi assortiti abbinati con vini al bicchiere, bottiglie e cocktail. Per un aperitivo o un light dinner davvero doc!

IL LOCALE

Trattoria tipica fiorentina della famiglia Bartoloni in San Lorenzo! Specialità: “fiaccheraia”, spaghetto piccantino”; tagliatelle ai porcini, Pappardelle sul cinghiale, Tortelli “mugellani” di patate al ragù bianco di chianina, Ravioli “Maremmani” di ricotta e spinaci al burro e salvia, Spaghetti alla “Carbonara Fiorentina” tartufata. Tegamino di trippa, polpettine di lesso al pomodoro, Pollo alla diavola, Ossobuco, tagliate, filetto e bistecca superlativa. 

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Via Faenza, 9 – 0552654616 – 329 6027473 – aperto pranzo e cena fino alle 24
Prezzi: antipasti 6-10, primi 8-12, secondi 10-22, bistecca 44/48 al kg

Il Menù Ideale della Cucina Fiorentina

Le nostre Domande
1 - Il menù ideale della cucina fiorentina secondo te (antipasto - primo - secondo - dolce e vino anche…).
2 - Qualche indirizzo consigliato.


Lara Loreti
Il Gusto, La Stampa - la Repubblica
1 - La cucina fiorentina offre piatti della tradizione semplici e gustosi. Scegliere delle prelibatezze per rendere più intrigante la giornata è un esercizio non solo della gola ma anche della mente. Ogni piatto ha una storia secolare e dietro ciascuna ricetta si nasconde un mondo che affonda le sue radici nelle storie di contadini o nei corridoi degli eleganti palazzi medicei.
Non sono una fan dei crostini toscani ma degustare quelle fragranti fette di pane con il paté di fegato è un rito da cui non ci si può sottrarre. Aggiungo prosciutto crudo, ben saporito e tagliato non troppo fine, e finocchiona (la adoro!), il tutto accompagnato da schiacciata. La Ribollita è un miracolo della cucina e incarna la rinomata propensione toscana per le zuppe. Affondate il cucchiaio nel piatto: scoprirete un mondo di sapori autentici e rassicuranti sprigionati da fagioli cannellini e borlotti, cavolo nero, verza e cappuccio. Squisita.
Per secondo? Be’ la bistecca è un must, ma attenzione. Una validissima alternativa è il peposo alla fornacina, ricetta storica che si fa risalire niente meno che al Brunelleschi, a base di stufato di muscolo di manzo cotto nel vino rosso, ovviamente con pepe nero. Per finire, un ammaliante zuccotto, altra antichissima ricetta: ricotta, mandorle e canditi avvolti da un soffice pan di Spagna all’alchermes.
Il vino, neanche a precisarlo, deve essere rosso e frutto delle straordinarie colline del Chianti. Io opto per Brolio Bettino Chianti Classico di Ricasoli: importante e fragrante al tempo stesso, racconta una storia dalle radici ben salde, che sembra non finire mai, così come il finale di questo Sangiovese seduttivo e sicuro di sé, che sa esattamente dove vuole portarti.
2 - Sono davvero moltissimi i ristoranti da visitare. Ne citerò solo alcuni, di diverse fasce di prezzo: Firenze è così bella che merita una seconda visita, e poi una terza…e ancora e ancora. Trattoria da Burde, sempre una certezza. Cibrèo e L’ora d’Aria, due posti diversi ma entrambi magici per una cucina moderna e chic ma di sostanza; Il Parione per una bella panoramica informale di specialità toscane; Il Santo Bevitore per piatti raffinati e mensole traboccanti di vino; Il Teatro del Sale, un’esperienza diversa anche artistica, L’Ortone, suggestivo, mattoni a vista e luci giuste, Coquinarius, a due passi dal Duomo.
Ps Prima di cena o dopo non rinuncerei alla quota mixology in uno dei cocktail bar del centro o su una terrazza con vista mozzafiato. Per un aperitivo più smart, Signorvino ha una posizione top.

Aldo Fiordelli
Comitato di direzione Guida de L'Espresso
Decanter contributor per l'Italia
Collaboratore Rcs e Civiltà del bere

1 - Il tortino di carciofi. In pratica è una frittata ma guai a chiamarla così. A me piace baveuse. Da provare quello del Troia.
Firenze vive nella perenne contraddizione tra la cucina ricca della bistecca e quella povera delle zuppe. Il mio piatto è la pasta e fagioli come piaceva a Indro Montanelli: con un "c" d'olio e pepe nero fresco abbondante.
Il baccalà alla livornese, col pomodoro fresco. Sarebbe scontato dire la bistecca, ma non vorrei fare pubblicità al mio libro sulla vera Fiorentina. A proposito l'avete letto?
La schiacciata con l'uva, ma ahinoi la stagione è già finita. Quindi dico il latte alla portoghese del Picchi, il più buono del mondo. Oppure il gelato al Buontalenti del Badiani.  
Per i vini invece consiglierei un vecchio Rufina, perché ha poco alcol, molta acidità e nei migliori esempi un'innata eleganza che non guasta mai la conversazione.
Per chi può ci sono poi il Tignanello o il Flaccianello, tra i migliori Supertuscan "fiorentini".
2 - La Giostra per i crostini di fegatini del Principe. La Buca Lapi per la vera Fiorentina di Luciano.
Il Troia per il tortino di carciofi. Il Cibrèo per il latte alla portoghese.
L'Ortone a Sant'Ambrogio come trattoria moderna.
Gurdulù come gastronomia con cucina.
Dimora Palanca come novità gourmet dell'anno.
L'Enoteca Pinchiorri per tutto il resto.

Leonardo Romanelli
Critico gastronomico, Gambero Rosso
1 - È sempre difficile parlare di menù ideale di cucina fiorentina, individuare quello che davvero rappresenta la tipicità di una città che, nell’ambito della ricerca nella tradizione si è un po’ adagiata. Le pietanze che si trovano nei ristoranti tendono ad essere standardizzate, quasi banali. Quasi sempre si tratta di un’offerta fatta di un antipasto di salumi e crostini, tris di zuppe che non hanno logica nell’essere insieme stagionalmente, come pappa, ribollita e minestra di farro, poi la bistecca con fagioli o patate… una proposta che non rende onore alla varietà di una cucina che di piatti intriganti ne ha  molti.
Partirei volentieri con un’insalata di fagioli e sorpassata tiepida o una frittata con gli “zoccoli” ovvero con carnesecca ricca di pepe. Volendo stare sul vegetariano le frittatine trippate, poi una minestra: se brodosa, la finezza di un brodo di fagiano o la ricchezza di una minestra di riso e lampredotto con il cavolo verza. Se proprio ci devo mettere la pasta, allora penne strascicate cotte nel sugo di carne. Come pesce, l’inzimino di totani o il baccalà con i porri. Mi piacerebbe poi trovare il cibreo, piatto del tutto scomparso, il cinghiale in dolceforte o una più classica faraona con le olive. Vorrei di nuovo vedere in carta dei contorni veri come i gobbi rifatti o le rapine saltate con la salsiccia.
Sul dolce non ho dubbi o Fedora o Zuppa Inglese. Per il vino spazio al nuovo corso: bollicine toscane e Pinot nero dell’Appennino toscano.
2 - Mi è difficile consigliare, farei sicuramente delle parzialità e quindi invito solo a prendere un bicchiere di vino in piedi con un crostino, come aperitivo, a La Casa del Vino in via dell’Ariento, e mangiare un panino con il lampredotto dal Pollini a Sant'Ambrogio.

ALTRE INTERVISTE su FIRENZE SPETTACOLO di gennaio in tutte le edicole e librerie.

Caorlotta sul Mare

Pietro Benvenuti e Alika Antoniolli sono una giovane coppia che da Caorle, piccola città di villeggiatura sull’Adriatico a mezz’ora di auto da Venezia, si sono trasferiti nella culla del Rinascimento, in riva d’Arno, su Lungarno Vespucci. E’ qui che hanno ritrovato un qualcosa che potesse ricordare loro il mare. A Firenze c’è l’Arno, non proprio la stessa cosa, ma una posizione felice per cimentarsi nella cucina di pesce.

E’ così che nasce l’Osteria CAORLOTTA. Con il cambio stagione nuove materie prime e nuovi piatti in menù: moeche, calamaretti spillo, canestrelli, proposte nuove come anche gnocchi con il granchio, gamberi in pasta filo e molto altro da scoprire…

OSTERIA CAORLOTTA
Lungarno Amerigo Vespucci 34r – 345 1691689 o 328 5893043 – da mar a dom pranzo e cena (chiuso lun) prezzi €€

INTERVISTA CHEF: Pietro Benvenuti - Marzo 2023

Veneto e Toscana: si potrebbe dire che hanno poco in comune, a parte il linguaggio schietto e colorito. Una cucina di mare contro una radicata nella terra, vino rosso e vino bianco, Spritz contro Negroni. Tante differenze che però, in entrambi i casi, si fondono nella stessa passione e orgoglio di appartenenza. Pietro Benvenuti e Alika Antoniolli sono una giovane coppia che da Caorle, piccola città di villeggiatura sull’Adriatico a mezz’ora di auto da Venezia, si sono trasferiti nella culla del Rinascimento, in riva d’Arno, su Lungarno Vespucci. E’ qui che hanno ritrovato un qualcosa che potesse ricordare loro il mare. A Firenze c’è l’Arno, non proprio la stessa cosa, ma una posizione felice per cimentarsi nella cucina di pesce. E’ così che nasce l’Osteria Caorlotta.

Ma lasciamo che sia Pietro stesso a raccontarcelo…

Da Caorle a Firenze, cosa vi ha spinti in riva d’Arno?
Firenze è una città meravigliosa che ci ha conquistati tre anni fa quando siamo venuti in vacanza. Poi abbiamo pensato di trasferirci qua ma non solo noi, persone fisiche, ma anche un po' della nostra tradizione ed ecco l’idea!! Portare un po' di Caorle a Firenze.

La Vostra cucina spiegata con poche parole semplici a chi non vi conosce…
Freschezza, qualità e passione sono le tre parole che permettono di identificare la nostra cucina. In seconda battuta diciamo che la nostra è una cucina semplice.

Il vostro “piatto forte”, la vostra “specialità”…
Il pescato fresco dal nostro meraviglioso mare.

La pietanza che preferisci lavorare.
Il tonno rosso è uno dei miei pesci preferiti, soprattutto per le carni molto versatili, per tutti i gusti, non si butta nulla.

Il vostro piatto più difficile da realizzare, ma di maggior soddisfazione.
Nessun piatto è difficile se fatto con passione e impegno.

Un ingrediente o un piatto sopravvalutato?
Non c'è alcun ingrediente che è sopravvalutato ma tutti sono ottimi purché si sappiamo curare, mantenere e lavorare.

Un ingrediente o un piatto sottovalutato?
Le “sarde in saor” un piatto per la nostra cucina importante, ma purtroppo sottovalutato.

A cena con un buon vino.
Abbiamo una cantina vasta su quasi tutto il territorio nazionale, in più ci piace dare spazio anche all’estero, troppe volte sottovalutato.

In breve, facci venire l’acquolina in bocca, raccontandoci i piatti salienti del menù di questa stagione.
Si parte tra un po' con le mitiche Moeche tipiche della nostra tradizione, moscardini, seppioline alla griglia, canestrelli, insomma un po’ di tutto di quello che ci offre il nostro meraviglioso mare.

A cena a Firenze in un altro ristorante… Chi?
Se vado qui a Firenze vado sicuramente “Da Ginone” cucina tipica Toscana, come una volta.

A cena in Toscana in un altro ristorante… Chi?
Ce ne sono tanti ma il mio preferito è la “La Cantinetta di Rignana” carni eccezionali cotte sulla brace viva.


Caorle val bene una Cena. Novità su Lungarno Vespucci - RECENSIONE FEBBRAIO 2023

Veneto e Toscana, qualcuno potrebbe dire che hanno poco in comune, a parte il linguaggio schietto e colorito. Una cucina di mare contro una radicata nella terra, vino rosso e vino bianco, Spritz contro Negroni. Tante differenze che però, in entrambi i casi, si fondono nella stessa passione e nello stesso orgoglio di appartenenza.

Pietro Benvenuti e Alika Antoniolli sono una giovane coppia che da Caorle, piccola città di villeggiatura sull’Adriatico a mezz’ora di auto da Venezia, si sono da poco trasferiti nella culla del Rinascimento, in riva d’Arno, su Lungarno Vespucci. E’ qui che hanno ritrovato un qualcosa che potesse ricordare loro il mare. A Firenze c’è l’Arno, non proprio la stessa cosa, ma una posizione felice per cimentarsi nella cucina di pesce. L’obiettivo di Pietro e Alika è quello infatti di portare in città, con Caorlotta, un po’ della loro storia e tradizione.

Caorle è oggi una cittadina di vacanza, ma in passato e tutt’ora, è meta e casa di tanti pescatori. Nei piatti, ci assicurano, mangiamo il pescato fresco che arriva proprio da lì. Il locale è intimo e grazioso, merito anche degli affreschi che ornano le pareti con allegorie e scene classiche. Sviluppato su due piani mette a sedere a una trentina di persone all’interno, più una dozzina all’esterno nella bella stagione. Pietro, che opera in cucina, ha in mente per Firenze una proposta più moderna. Non vuole essere “gourmet”, però nella forma accompagna il commensale in un viaggio, nella tradizione di Caorle, servendosi di una mano più delicata e di un impiattamento più elegante rispetto a quello tipico delle osterie venete. Alika, si muove in sala, guidando gli ospiti con consigli e accorgimenti sempre graditi.

Una bella storia d’amore che sentiamo pronta per questa prova. Una cucina dai sapori forti, coraggiosa e buona. Un locale che ci sentiamo di consigliare per una cena romantica, ma anche per una bella rimpatriata tra amici magari ricordando scorribande estive su lungomari lontani dagli occhi, ma vicini al cuore.



PIATTI DA PROVARE
Cruditè
Cappasanta alla griglia
Le canoce, canocchie
Sardine in saor con polenta croccante
Tagliolino di pasta fresca con ragù di orata, dressing agli agrumi e panure
Gnocchetti freschi di patate con cappesante, estratto di mela verde e noci pecan
Il nostro pescato alla griglia o al forno
Brodetto di seppie nostrane
Seppioline dell’Alto Adriatico alla griglia

Un Sushi con Vista al Piazzale Michelangelo

Nella calma fiorentina di mezz’estate, durante un’insolita serata nuvolosa, quando solo l’idea di un mare turchese può sollevarti l’umore, ecco che una notizia ci sorprende. Un invito a provare un sushi bar a Piazzale Michelangelo.

La Terrazza Paradiso si trova all’interno de La Loggia, o meglio all’ultimo piano del celebre locale dei fratelli Caprarella.
Un’occasione unica quella di proporre il tanto richiesto sushi in versione brasiliana - qui affidato all’expertise di Gianluca D’Auria, già noto in città per il lancio del Via Vai – con la possibilità di mangiarlo con vista su tutta Firenze. Bhe, il colpo di fulmine è inevitabile.

La terrazza ospita circa 40 coperti ben distribuiti tra loro per garantire anche un’esperienza privata o comunque una certa privacy.
Il menù propone i grandi classici del genere, ma si concede dei “fuori pista” di livello che, assicurano, si trovano solo qui. Piatti scenografici e combinazioni che, all’alta qualità del pescato, uniscono la creatività della cucina verde-oro. Ad esempio i Gunkan alla fiamma o gli Scampo roll, serviti sotto una campana di vetro per poi essere svelati al tavolo con una leggera affumicatura; o il gambero rosso che qui, al posto che dall’inflazionata Mazzara del Vallo, proviene da Porto Santo Stefano. Decisamente più sostenibile.



Lo chiamano sushi bar perché in effetti qui si può venire anche per un cocktail e un piatto, senza per forza essere obbligati alla tradizionale formula cena.
Un locale che al momento della nostra visita era appena aperto, ma che, ci hanno assicurato, avrà vita durante tutto l’anno. Ideale appunto per un aperitivo o, perché no, per un dopo cena, considerata la ricca proposta di cocktail originali.
A disposizione anche una piccola carta per chi volesse altri piatti. Due esempi: Tartare di manzo con burratina e tartufo nero o pici schiacciati alla Trabaccolara.


Un’anima internazionale si aggiunge così alla prominente proposta de La Loggia che, sotto ogni punto di vista, domina questa zona della città. Un’occasione per i fiorentini che amano il sushi, di riscoprire il Piazzale Michelangelo in tutta la sua maestosità, magari per un’occasione speciale o un appuntamento galante. Da provare!

TERRAZZA PARADISO
ROOFTOP SUSHI BAR c/o LA LOGGIA

Piazzale Michelangelo 1 – 055 2342832 - aperto tutte le sere, aperitivo, cena, dopo cena – ristorantelaloggia.it

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