Con il museo chiuso causa #coronavirus, ecco le molte iniziative messe in campo dalle Gallerie per celebrare il Sommo Poeta in occasione del primo Dantedì di mercoledì 25 marzo. Naturalmente online.
L’ACQUISTO DI ‘FRANCESCA DA RIMINI NELL’INFERNO DANTESCO’ (1810) DI NICOLA MONTI (Pistoia 1780 – Cortona 1864). L’opera (olio su tela, 168x121 cm) è la prima documentata dell’artista e fu realizzata per il negoziante livornese Luigi Fauquet, suo principale mecenate. Esponente di spicco della pittura protoromantica e grande ammiratore di Michelangelo (in un periodo in cui ad esser venerato come sommo era invece Raffaello), Nicola Monti fu una bizzarra e poliedrica figura di artista e di intellettuale poligrafo. Francesca da Rimini nell’Inferno dantesco si ispira al notissimo episodio del V canto del poema dantesco. Il dipinto riflette l’animo solitario e tormentato di questo artista, dotato di una fantasia feconda e di una notevole ricchezza di invenzione, quasi da neo manierista, come ricordavano i suoi contemporanei.
L’IPERVISIONE DANTESCA SUL SITO DEGLI UFFIZI: a partire dalla notte tra martedì 24 e mercoledì 25 marzo è disponibile su www.uffizi.it una esposizione virtuale dedicata a Dante, “Non per foco ma per divin’arte. Immagini dantesche dalle Gallerie degli Uffizi”: 11 opere tra dipinti, disegni e sculture dal Quattrocento all’Ottocento raccontano la figura, i personaggi e la fortuna dell’Alighieri nella storia dell’arte. Tra queste il celeberrimo affresco di Andrea del Castagno raffigurante il Poeta e scene dalla Divina Commedia come La Selva oscura di Federico Zuccari (1540 ca. - 1609) e l’Ingresso nell’Ade con Virgilio di Livio Mehus (1630 ca. - 1691), oltre a capolavori di Cimabue, Giotto, Botticelli e Pio Fedi. Introduce l’ipervisione un saggio su Dante e l’arte di Paolo Procaccioli, professore ordinario all’università della Tuscia di Viterbo (il 26 marzo è disponibile anche la versione in inglese).
IL TOUR (VIRTUALE) NEGLI “INFERI” DELLA GALLERIA: una visita divisa in due episodi, alla scoperta dei sotterranei della chiesa medievale di San Pier Scheraggio, inglobata nel XVI secolo da Giorgio Vasari nella fabbrica degli Uffizi: questo viaggio virtuale negli scavi dell’antico edificio riporta i visitatori indietro nel tempo, alla Firenze di primo Trecento quando nel luogo si riuniva il Consiglio del Popolo di cui fu membro Dante Alighieri. Nel primo video Novella Lapini, assistente museale, illustra i rapporti tra la chiesa romanica di San Pier Scheraggio e il Sommo Poeta. La “discesa agli inferi” avviene con la guida di un ‘Virgilio’ d’eccezione, il funzionario archeologo e curatore dell’arte classica della Galleria, Fabrizio Paolucci, che scendendo negli scavi non visibili al pubblico ci fa recedere a tempi ancora più antichi, fino al periodo romano.
Entrambi i video sono resi disponibili sulla pagina Facebook degli Uffizi la mattina del 25 marzo.