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Dai grandi classici a romantiche passeggiate: la domenica alla scoperta di storia e amori di Firenze

Un viaggio nella storia medievale e nella cultura religiosa di Firenze, attraverso un fil rouge che unisce luoghi simbolo della città: dalle Cappelle Medicee a palazzo Davanzati, passando per il museo dell’Opera del Duomo a chiese legate al culto ortodosso.

Queste alcune delle sei proposte a febbraio di EnjoyFirenze, il calendario di visite guidate di Cooperativa Archeologia, realizzate in compagnia di guide ed archeologi esperti, per condurre i visitatori tra i luoghi più insoliti della città.

La prima data di questo mese è in realtà un doppio appuntamento, in programma domenica 4 febbraio con visita alle Cappelle Medicee (ore 9,30) e al museo dell’Opera del Duomo (ore 16,30).
La storia delle Cappelle Medicee è strettamente legata a quella della Chiesa di San Lorenzo, a cui appartengono. Sono il luogo di sepoltura dei membri della famiglia Medici. Il Museo è costituito dalla Sagrestia Nuova, di cui Michelangelo concepì e disegnò le sculture, dalla Cappella dei Principi, mausoleo monumentale in pietre dure, il cui sfarzo è dato dagli intarsi in commesso fiorentino per la realizzazione dei quali fu creato l’Opificio delle Pietre Dure, dalla Cripta, dove sono sepolti i Granduchi Medici e i loro familiari e dalla Cripta lorenese, che accoglie le spoglie della famiglia dei Lorena e il monumento funebre a Cosimo il vecchio “Pater Patrie”.
Il museo dell’Opera del Duomo è invece il luogo dove è conservata la più importante collezione al mondo di scultura sacra medievale e rinascimentale fiorentina, ospitando 750 opere tra le quali capolavori dei maggiori artisti del tempo: Donatello, Michelangelo, Ghiberti, Della Robbia, Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, Pollaiuolo, Andrea del Verrocchio. Presenti anche le tre porte del Battistero, in un trionfo di dorature che esaltano i dettagli delle sculture e la ricostruzione dell'antica faccia del Duomo, così come concepita da Arnolfo di Cambio.
 
Domenica 11 febbraio (ore 10) appuntamento fuori porta alla villa di Poggio a Caiano, passaggio obbligato per tutte le nuove spose granducali, che prima di recarsi in città ricevevano qui l’omaggio della nobiltà fiorentina. In questo affascinante luogo si svolsero i festeggiamenti per numerosi matrimoni, ma soprattutto fu teatro della tragica fine dell’amore tra Francesco I e Bianca Cappello, sua storica amante e poi sposa, l’una a un giorno di distanza dall’altro, per febbre terzana, anche se la tradizione orale tramandò la diceria che fossero entrambi morti per avvelenamento.
 
Sabato 17 febbraio (ore 11) visita ad un piccolo angolo di Russia a Firenze: la chiesa ortodossa della Natività, caratterizzata da cupolette a cipolla, sormontate da croci dorate e ricoperte da ceramiche policrome. Un vero arabesco di colori che richiama in modo singolare le cupole della cattedrale di San Basilio a Mosca. La storia di questa chiesa si intreccia con quella della comunità russa fiorentina, costituita da ricchi borghesi e aristocratici, di cui l’esempio più noto è quello della famiglia Demidoff, che con una donazione dette l’impulso principale alla costruzione della chiesa.
 
Domenica 18 febbraio (ore 10,30) storie di amore e passione nell’Oltrarno fiorentino. Nel mese degli innamorati, un tour insolito e romantico tra le strade di Firenze, 5 tappe, altrettante storie d’amore che si perdono nei secoli. Partendo da Piazza De’ Mozzi l’itinerario si inoltra nel cuore dell’Oltrarno, in un viaggio nel tempo, che va dalle lotte tra Guelfi e Ghibellini alla Firenze Medicea del Cinquecento, dai principeschi amori sette-ottocenteschi al poetico scambio di lettere tra Elizabeth Barrett e Robert Browning.
 
Ultimo appuntamento domenica 25 febbraio (ore 16) con il “Museo dell’Antica Casa Fiorentina” di Palazzo Davanzati magnifico e singolare esempio di casa medievale a Firenze.
La visita agli ambienti che si susseguono ai vari piani offre un percorso straordinariamente suggestivo per scoprire come si viveva a Firenze seicento anni fa: qui, infatti, è possibile ammirare gli agi e i lussi, ma anche i piccoli momenti di vita quotidiana, che caratterizzavano l’esistenza di una famiglia benestante fiorentina, con tanto di cucine, saloni, camere da letto e studioli, riccamente affrescati e decorati a testimonianza della propria influenza e potere. Il museo a settembre 2022 ha riaperto al pubblico dopo sei mesi di lavoro con un riallestimento completamente rinnovato e una serie di novità: dall’esposizione della trecentesca Coperta Guicciardini ad un prezioso armadio restaurato, fino alla nuova sala dedicata ai merletti.

Gli appuntamenti sono a pagamento e su prenotazione obbligatoria allo 055-5520407 o a turismo@archeologia.it
 

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