Laura dell’Aira è la dinamica produttrice che guida questa bella realtà di San Gimignano: vigneti alti e panoramici nella storica denominazione toscana, circondati da maestosi boschi, e la cantina, all’interno di un suggestivo agriturismo. Un borgo davvero incantevole le cui prime notizie storiche risalgono addirittura al 1254. In primo piano la produzione di Vernaccia di San Gimignano, una linea perseguita con l’enologo interno Francesco Matteuzzi che si è poi arricchita anche grazie all’appassionata consulenza dell’enologo Emiliano Falsini.
Obbiettivo: longevità, classe e struttura, portando queste etichette a competere degnamente con altre grandi realtà “bianche italiane”. In particolare spicca oggi la Vernaccia Donna Gina, versione ricca e sensuale di questa celebre Docg.
Ma le origini siciliane di Laura non potevano non portarla a confrontarsi anche con i rossi (che rappresentano la maggioranza degli ettari vitati aziendali) tra i quali troviamo sorprese gustative e sensoriali da uve Sangiovese.
Laura, raccontaci di questo intrepido iniziatore della Vostra storia che è stato tuo nonno…
Mio nonno Andrea era un grandissimo amante e collezionista d’arte, in particolare frequentava Firenze e la Toscana proprio alla ricerca e scoperta di nuove opere. Per questo motivo, insieme a mia Nonna Gina si trasferirono a Firenze e da lì è cresciuto il loro amore per la Toscana, che si è poi coronato nella scoperta di San Gimignano intorno agli anni ’60. Cominciò a impiantare e coltivare questa terra, mettendo le basi di quella che è poi la realtà di Fugnano.
Te invece come ti sei appassionata all’azienda e ne hai preso la conduzione?
Nel 1997 mio nonno venne a mancare, ma negli anni precedenti passavo spesso le mie estati a San Gimignano, prendendo sempre più consapevolezza della terra e di come seguirla, imparandone le espressioni. Quando morì ero l’unica che sapeva e conosceva ogni cosa di questo borgo e della terra. L’idea iniziale della mia famiglia fu quella di vendere, ma in quel periodo, le persone visitavano Fugnano, qui soggiornavano ma soprattutto l’uva era nei vigneti…non me ne sono più andata.
La cosa più difficile è stata…
Sicuramente capire un territorio e saperlo interpretare. Non era il mio lavoro, non sapevo niente di come si facesse il vino, conoscevo questo luogo perché ci ero cresciuta, ma è stato davvero complicato entrare nel sistema azienda, e soprattutto non volevo sbagliare. Ci sono stati momenti in cui davvero la terra mi è mancata sotto i piedi, investimenti, decisioni, scelte, rinunce. Ero una studentessa di legge, ma questa terra era un progetto di persone per me molto care e non l’avrei mollata mai per nulla al mondo.
La più emozionante invece?
Pochi anni fa, quando mi sono resa conto, dopo tanti ostacoli, di essere capace di trasmettere questo amore e questo luogo tramite il Vino. La vernaccia è un’uva consapevole e viva e io da qualche anno mi sento proprio come lei.
La vostra Vernaccia viaggia verso una sua identità sempre più spiccata. Vuoi dirci quali sono le specificità che coltivate e gli obbiettivi che vi ponete?
Mostrare la versatilità e la capacità espressiva della vernaccia, e questo lo facciamo già da tempo, con la vernaccia “da Fugnano” più diretta e identitaria e poi, con la sua “evoluzione” in “donna Gina” che grazie alla macerazione dà vita a sensazioni marcate e varietali molto importanti.
La Vernaccia è un vino, come si dice, a tutto pasto. Da siciliana doc quale sei dicci qualche piatto che con i tuoi vini si esalta davvero!
La Vernaccia è Viva, per niente scontata e capace di evoluzioni eccezionali. Se dovessi creare un connubio gastronomico fra la mie origini e San Gimignano, l’abbinerei con… Se ci pensate questa cosa è anche molto divertente, così dissacriamo un po' questi stanchi e ripetuti abbinamenti, No?!
Questo 2020 è un anno difficile per i noti motivi, la vendemmia invece è stata ricca di promesse gustative, vero? Come vedi il futuro prossimo e quali iniziative pensate di mettere in campo per affrontare al meglio la situazione?
Questo è un anno difficile, appunto ma credo mi abbia aiutato molto a riflettere. Nelle difficoltà nascono le idee e credo che oggi il progetto sia certamente concentrato nella rivalutazione di queste terre e farne comprendere la potenza. Come già detto da qualche anno mi sento più sicura e pronta a dire io ci sono! e ad alzare la testa. Questo è il progetto: una crescita qualitativamente rappresentativa dei miei vini e comunicare sempre più la realtà di Fugnano. La vendemmia è in corso ma siamo molto soddisfatti di ciò che questo 2020 ci sta regalando.
Fugnano è anche ospitalità: oltre a Wine Tour e Wine Tasting l’esperienza in azienda continua per colore che vogliono “vivere Fugnano” a 360° nello uno splendido agriturismo con area relax e piscina.
FATTORIA DI FUGNANO E BOMBERETO - Loc. Fugnano 52 - San Gimignano (Si) - 0577 940012 - www.fattoriadifugnano.com