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Le Mutazioni di Lucia Damerino

Si intitola MUTAZIONI ed è frutto di un lavoro nato durante i mesi di lockdown forzato, che riflette sulla memoria, sulla storia individuale e famigliare, sui ricordi, a volte anche dolorosi, sulla catarsi che qui avviene attraverso l’azione purificatrice dell’acqua.

All’interno di grandi teche di vetro, costruite dalla stessa Damerino, piene d’acqua, fluttuano degli abiti, abiti da sposa della sorella, i vestiti degli zii, del padre, brandelli di una narrazione privata ma allo stesso tempo parte di una storia universale. Raso, pizzo, sete, crepe de chine, chiffon, taffetà di organza, drappeggi che corrono il rischio di essere dimenticati ma che acquistano, attraverso il movimento fluido dell’acqua e della sua trasparenza, una nuova vita, carica di suggestioni che l’artista immortala nei suoi scatti. Le vesti sono figure mute, sospese nel tempo, che ritrovano colore, che si muovono, in solitudine o in coppia, in modo assolutamente autonomo dai corpi che li hanno abitati, quasi fosse una danza. Sono messaggi in una bottiglia, poesie galleggianti, memorie abbandonate.

Lucia Damerino, 54 anni, designer, vive e lavora tra Firenze e Milano. Il suo percorso di ricerca artistica affonda le radici nel tempo, rimanendo a lungo entro confini strettamente privati, fino all’esordio di oggi, grazie a Crumb Gallery.

CRUMB GALLERY Via San Gallo, 191r - su appuntamento 347 3681894 - www.crumbgallery.com - fino al 28 febbraio

Kurt Cobain e la Grunge Revolution

Oltre 80 foto, alcune inedite, che ripercorrono la storia della scena musicale grunge e quella del suo eroe indiscusso, Kurt Cobain, simbolo della controcultura americana degli anni ’90, tra la fine della guerra fredda e l’illusione della New Economy. A Palazzo Medici Riccardi la mostra fotografica Peterson – Lavine. Come as you are: Kurt Cobain and the Grunge Revolution.

Due le sezioni: da un lato le immagini di Charles Peterson, fotografo ufficiale della Sub Pop Records, sulla nascita dei Nirvana, i concerti e la scena grunge di Seattle. Dall’altro gli scatti di Michael Lavine, celebre fotografo pubblicitario, tratti da servizi posati e immagini per riviste. Un accostamento inedito che immerge il pubblico nella fascinazione di quei giorni straordinari, dove i fan erano parte integrante di una rivoluzione musicale, e non solo. E ancora, immagini di Pearl Jam, Soundgarden, Mudhoney e tutta la scena musicale di Seattle di fine millennio, immortalando un periodo fondamentale e recente della storia americana: la crisi dell’edonismo reaganiano, le nuove periferie (e le sue controculture) e l’incipiente New Economy che proprio a Seattle genererà i suoi colossi.

A cura di ONO arte contemporanea, l’esposizione è organizzata e promossa da OEO Firenze Art e Le Nozze di Figaro, in collaborazione con Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze e MUS.E.

Palazzo Medici Riccardi - via Cavour, 1 - 055 2760552 – lun-dom 9-19 (mer chiuso) - 10 euro, rid 6 - www.palazzomediciriccardi.it - fino al 14 giugno

Dante 700, il Sommo Poeta nelle fotografie di Massimo Sestini

Con droni, carrucole, fotocamere telecomandate, ma anche con pinne e boccaglio, il grande fotoreporter ci svela che cosa dà anima al mito del fiorentino più famoso al mondo.

Arriva a Firenze l'omaggio a Dante del fotografo Massimo Sestini. La mostra Dante 700 - Un ritratto di Dante e i luoghi del Poeta nelle fotografie di Massimo Sestini, è organizzata dall'Associazione MUS.E e promossa dal Comune di Firenze e dai Musei Civici fiorentini, con il sostegno del Ministero per i Beni, le Attività culturali e il Turismo, e del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. 

La mostra è stata presentata in anteprima a Roma, nelle sale del Quirinale, dove è rimasta fino all'11 ottobre, dando il via alle celebrazioni del VII centenario della morte del Sommo Poeta. E oggi si svela alla città che ha dato i natali all'Alighieri, per rimanere aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2021. 

Realizzata con la consulenza artistica di Sergio Risaliti, critico d'arte, curatore, scrittore e direttore del Museo Novecento di Firenze, e con la consulenza scientifica di Domenico De Martino, docente dell'Università di Pavia e direttore del festival Dante 2021 a Ravenna, è un emozionante viaggio – attraverso 23 scatti speciali – alla ricerca dell'eredità che l'autore della Divina Commedia ci ha lasciato. Le sue parole, il mondo lirico, politico ed emozionale, perfino il suo profilo inequivocabile fanno parte da sempre del nostro Dna culturale ed espressivo. Tracce e sottotracce del Sommo Poeta sono ben presenti nella contemporaneità, nell'immaginario di tutti come nella vita di ogni giorno, nei luoghi della cultura come nelle strade delle nostre città.

Massimo Sestini, fotoreporter di fama internazionale, segue questo filo conduttore e lo analizza con sguardo inedito e con tecniche fotografiche sperimentali e non convenzionali. Da Firenze a Ravenna, dove sono conservate le spoglie di Dante, passando per la sorgente dell'Arno sul Monte Falterona. Ma anche Venezia, Roma, Verona e Poppi, per scoprire – come in un vero reportage – quanto il volto e l'eco del Poeta continuino ad accompagnare le nostre vite. 

Basilica di Santa Maria Novella - piazza della Stazione, 6 - fino al 30 novembre: gio-lun 11-17, dom 13-17; dal 1° dicembre: lun-sab 10-17, dom 13-17, prenotazione consigliata - 7.50 euro, rid 5 (11-18 anni); gratuito minori di 11 anni e residenti nel Comune di Firenze - www.musefirenze.it

Tutte le guerre di Franco Pagetti

La mostra Tutte le guerre. Fotografie 1998-2019  è stata inaugurata lo scorso maggio nell’ambito della kermesse Pensavo Peccioli curata da Luca Sofri, e presenta i lavori del fotografo che negli ultimi due decenni ha lavorato soprattutto sulle crisi e guerre internazionali, tra cui Afghanistan, Kosovo, Sierra Leone, Timor Est, Libia, Siria e Iraq.

Il suo lavoro è stato anche al centro del film-documentario Shooting War della regista canadese di origine irachena Aeyliya Husain, presentato al Tribeca Film Festival del 2017. Tra i suoi lavori più conosciuti c'è The Veils of Aleppo, sulle tende di Aleppo, realizzato nel 2013. Pagetti ha provato a cambiare modo di fotografare la guerra e i soggetti delle sue immagini: non persone morte, ferite o armi, ma le tende colorate che vedeva per strada e una riflessione su come è cambiato il loro utilizzo: se prima erano un oggetto quotidiano per proteggere la privacy di una famiglia, o ripararsi dal sole, adesso sono cucite insieme dalle donne e messe in mezzo alle strade per proteggere gli uomini della famiglia dai cecchini.

Palazzo Senza Tempo - Via Carraia, 13 - Peccioli (Pi) – tutti i giorni 9-21 - pensavopeccioli.it - ingresso libero – fino al 30 settembre

La Favola Mia, mostra fotografica in omaggio a Giovanni Gastel

La professoressa Lorella Rotondi e gli studenti della 1^ e 5^ IAT dell'Istituto GobettiVolta presentano una mostra in ricordo del grande fotografo, scomparso un anno fa per complicazioni legate al Covid-19.

Oltre a collaborare con i maggiori brand di moda, Gastel ha parallelamente intrapreso un percorso di ricerca personale che lo ha portato nel 1997 ad esporre i suoi lavori alla Triennale di Milano e ad essere pubblicato nelle principali riviste di tutto il mondo. Nell'ultimo periodo si è specializzato nei ritratti e, nel 2020 ha presentato una mostra al museo Maxxi di Roma, con 200 ritratti di persone del mondo della cultura, del design, dell'arte, della moda, della musica, tra cui Barack Obama, Ettore Sottsass, Roberto Bolle e Marco Pannella.

Vuoto, Jacopo Benassi al Centro Pecci

Il museo di Prato offre uno sguardo sul lavoro potente, personalissimo, privo di mediazioni, del fotografo spezzino.

Dallo studio dell’artista parzialmente ricreato all’interno della mostra nelle sale del Pecci, il progetto espositivo si sviluppa in una spazialità dilatata che accoglie alcune delle serie e dei lavori più significativi dell’autore, e si riversa anche negli spazi cittadini, in cui la mostra viene annunciata da un progetto site-specific di affissioni.

I soggetti di Benassi sono i più disparati, dall’umanità che abita la cultura underground e musicale internazionale a  ritratti  di  modelle,  attrici,  artisti,  stilisti   pubblicati  nelle  più  importanti  riviste  italiane,  fino all’indagine sul corpo, che varia dalla documentazione autobiografica di incontri sessuali, allo sguardo intenso sulla statuaria antica e che può essere considerato il “filo rosso” della sua produzione.

Nella mostra, curata da Elena Magini, anche opere inedite legate all’interesse di Benassi per l’editoria e la produzione di libri; proprio da un lavoro editoriale in via di pubblicazione nasce la serie The Belt, progetto sul distretto industriale di Prato in collaborazione con l’Archivio Manteco, che oltre a essere esposto è protagonista delle affissioni pubbliche in città nei giorni precedenti alla mostra.

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci - Viale della Repubblica 277, Prato - gio-dom ore 12 -20 (apertura straordinaria mer 9 settembre) - 7 euro, rid 5 - www.centropecci.it - fino al 1° novembre 

Inside Out, l'Orchestra della Toscana aderisce al progetto

InsideOut nasce nel 2011 al termine della premiazione del TED Prize. Il vincitore, il fotografo e urban artist francese JR, decide di finanziare il progetto con i centomila dollari del premio. L'obbiettivo è restituire alla gente il potere di rappresentanza, trasformare semplici ritratti in opere d'arte in modo che chiunque possa diventare co-autore dell’operazione. Di fatto la più grande esposizione fotografica mai realizzata, creata con la partecipazione attiva di migliaia di persone in tutto il mondo.

Dopo dieci anni, InsideOut ha percorso tutti i continenti, spaziando dal Polo Nord all'Ecuador, dal Nepal alla Palestina, dagli slums centrafricani alle favelas brasiliane. È arrivato sulle facciate di uffici direzionali come su palazzi abbandonati, in piazze affollate o ai margini di un deserto, in prosperose città occidentali, nel bel mezzo di regimi totalitari, in zone di conflitto.

A metà gennaio il progetto è arrivato a Firenze, sui muri esterni del Teatro Verdi e, anche se non in presenza del pubblico, in questi mesi di pandemia l'Orchestra della Toscana ha continuato a produrre musica divulgandola tramite lo streaming.

Adesso è arrivato il momento di far vedere con le immagini chi qui dentro ci lavora (direttori, musicisti, tecnici, amministrativi). Un modo per ribadire la presenza e il ruolo culturale dell'Orchestra della Toscana all'interno di questa regione meravigliosa che è la Toscana. 

Insieme. I bambini tornano a scuola

Bambini seduti su un prato verde, uno vicino all'altro come non accadeva da mesi, intenti ad ascoltare una storia letta dall’educatrice. Viste dall'alto le loro testine vicine sembrano quasi formare un sorriso. 

Il progetto, promosso e realizzato da Global Friends e dall'Istituto degli Innocenti, in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza, presenta dieci foto che raccontano il ritorno dei bambini da 0 a 6 anni ai servizi educativi all'infanzia del Polo Innocenti dopo il lockdown. Sestini li ha ritratti mentre giocano, ascoltano storie, disegnano, sognano a occhi chiusi o a occhi aperti, cogliendone, attraverso il suo obiettivo (che sia un 50mm o un drone), la spontaneità, la purezza, l'energia.

“Da queste foto e da questi sguardi abbiamo molto da imparare”, commenta Jacopo Storni, presidente di Global Friends, associazione che promuove scambi di lettere tra bambini italiani e bambini del Sud del Mondo per promuovere un’educazione alla diversità e alla multiculturalità non filtrata dagli adulti. “Nei giorni della paura di fronte alla pandemia, dell’agitazione per la riapertura delle scuole, i bambini hanno risposto nel modo migliore possibile, entrando in classe col sorriso sulle labbra, con forza d’animo e responsabilità. Impariamo da loro, ad essere migliori”.

Istituto degli Innocenti - piazza Santissima Annunziata, 13 - gio-lun 15-19 (chiuso mar e mer) - www.istitutodeglinnocenti.it - fino al 30 novembre

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