Troppo spesso, e troppo facilmente, media e politici hanno fatto e fanno della cosiddetta Movida un facile capro espiatorio.
Molti riconducono i contagi a queste manifestazioni spontanee di comunità e socialità. Ma sarà vero?
All’aria aperta e con le dovute precauzioni può essere possibile che solo quelle poche centinaia di persone in poche ore scatenino la furia dei contagi? E in effetti nessuno lo ha potuto dimostrare, mentre sono ben chiari altri focolai di diffusione.
C’è invece il rischio che queste campagne accentuino la separatezza e l’incomprensione di una generazione, frustrata oltre ogni limite dalla crisi della scuola, dalla perdita di socialità, dal buio assoluto sul futuro che l’attende.
Non pochi illuminati hanno visto nell’esplodere del vandalismo e di improvvisi e immotivati raptus di violenza collettiva, il segno selvaggio di una rivolta sorda, di un modo primitivo di farsi riconoscere, sentire….
Ne parliamo con:
MARIA ANTONIETTA GULINO Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana;
LORENZO SOMIGLI giornalista e direttore delle testata online Il Tazebao,
DAVIDE CAMPAGNOLO, titolare del pub Public House e del locale Manifattura,
e con uno studente ventenne di economia, GIULIO MUGNAI.